In occasione della Festa del Redentore la mostra «G7: Sette secoli di arte italiana» celebra Giampietrino, Bernando Canal e Canaletto (Mesagne, Br, fino al 30 novembre).

redazione

Terza domenica di Luglio, Festa del Redentore a Venezia e festa anche a Mesagne

Terza domenica di luglio: festa del Redentore a Venezia e festa anche nel castello di Mesagne (Brindisi), dov’è allestita la grande mostra «G7, Sette secoli di arte italiana».

L’esposizione, infatti, curata dal prof. Pierluigi Carofano e organizzata – nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art – da Micexperience Rete d’Impresa, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura – vede fra i suoi 51 capolavori esposti, un compendio di questa festa perché ospita un’opera di arte che propone proprio il Cristo redentore e due tele che mostrano lo splendore della Serenissima. Il riferimento è al Cristo redentore di Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino, alla Veduta di Piazza San Marco con Palazzo Ducale di Bernardo Canal e all’Ingresso del Canal Grande con la veduta della chiesa della Salute opera del Canaletto.

L’olio su tavola realizzato dal Giampietrino fra il 1535 ed il 1540 è custodito a Milano nel Museo Bagatti Valsecchi. L’allievo di Leonardo ed esponente della scuola rinascimentale lombarda nell’opera in mostra a Mesagne evidenzia la regalità del Cristo che, seduto in trono, benedice con la mano destra, reggendo nella sinistra il globo crucigero simbolo del Salvator Mundi.

Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino Cristo redentore 1535-1540 – olio su tavola (Milano, Museo Bagatti Valsecchi – inv. 1010-1011)

Nella mostra mesagnese, ancora, ecco padre e figlio accanto: da una collezione privata (Sabbio Chiese, Galleria Antichità La Pieve) si propone la Veduta di Piazza San Marco con Palazzo Ducale di Bernardo Canal, olio su tela dei primi anni del XVIII secolo,

Bernardo Canal Veduta di Piazza San Marco con Palazzo Ducale c.1700 – olio su tela (Sabbio Chiese, Galleria Antichità La Pieve)

mentre dalla collezione privata di Roberto Parenza Angeli ecco l’olio su tela del Canaletto raffigurante l’Ingresso del Canal Grande con la veduta della chiesa della Salute.

Canaletto Ingresso del Canal Grande con la veduta della chiesa della Salute 1756 – olio su tela (Roberto Parenza Angeli, Collezione privata)

È proprio quest’ultima opera ad essere un’ulteriore “chicca” della grande mostra mesagnese.

«Va dato merito alla magnanimità del proprietario del dipinto di Canaletto, Roberto Parenza Angeli – dichiarò all’inaugurazione della mostra il prof. Carofano, che ne ha la curatela -. Solo il 7 marzo scorso nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, per sua iniziativa è stato presentato il volume su quest’opera inedita della collezione del barone Northwich, riferendo non solo del ritrovamento, ma anche dello studio e del restauro che hanno interessato il dipinto. Ed ora quel dipinto è qui a Mesagne ed è collocato in dialogo ideale con il padre del Canaletto, Bernardo Canal».

Questo dialogo già percepibile dal visitatore, verrà ulteriormente evidenziato domenica 21 luglio prossimo, terza domenica di luglio, appunto, festa tutta veneziana del Redentore.

«L’organizzazione della mostra – spiegano i responsabili – anche per questa domenica di luglio propone la visita guidata gratuita (con prenotazione alle ore 19 e 20,30) al solo prezzo del biglietto: sarà un’occasione per festeggiare con noi la Serenissima, la sua storia e gli artisti che l’hanno resa unica in tutto il mondo».

 Mesagne, 19 luglio 2024.