In prima mondiale la registrazione delle tre Sonate per tastiera di Filippo Maria Gherardeschi.

di Claudio LISTANTI

Segnaliamo un’altra interessante iniziativa della Da Vinci Classics, la casa discografia della quale spesso recensiamo le incisione nelle nostre colonne virtuali, che si conferma sempre di più editrice di importante valenza storico-musicale per il suo interesse verso composizioni di autori poco conosciuti.

Per questa occasione vogliamo porre in evidenza il Cd dedicato ad opere di Filippo Maria Gherardeschi, Tre Sonate per tastiere dedicate all’Arciduchessa Maria Teresa d’Austria interpretate dal pianista Manuel Malandrini che per l’occasione sono presentate in prima incisione mondiale.

Fig. 1 Il compositore Filippo Maria Gherardeschi in un ritratto di Giovanni Battista Tempesti del 1773.

Filippo Maria Gherardeschi, nato a Pistoia l’11 ottobre 1738 e morto a Pisa il 30 settembre del 1808 è stato un musicista molto apprezzato nella sua epoca. È stato infatti un compositore di un certo livello ma, anche, organista e virtuoso delle tastiere genere nel quale era considerato strumentista particolarmente talentuoso.

Dopo essere stato allievo,nella sua città natale, di un certo Bosamelli, nel periodo 1756-1761 si perfezionò con uno dei musicisti più apprezzati in Italia, Padre Giovanni Battista Martini. I benefici di questo valido insegnamento si fecero subito evidenti perché nel 1761 divenne Accademico Filarmonico di Bologna. Nel 1763 fu nominato maestro nel Duomo di Volterra e di lì a poco, nel 1766 Maestro di Cappella a Santo Stefano di Pisa, carica che tenne fino alla morte avvenuta nel 1808. Parallelamente presso la corte del Granducato di Toscana fu nominato direttore dei concerti.

Il catalogo delle sue opere, se non sterminato, è comunque piuttosto cospicuo. Compose molte opere liriche per Pisa, Il curioso indiscreto (1765), I visionari (1765), La contessina (1766), I due gobbi (1769) e La notte (1769) ma anche per Lucca con L’amore artigiano (1763) e per Venezia con L’astuzia felice (1767).

Oltre alle opere liriche un notevole numero di composizioni di Musica Sacra tra le quali spicca un Requiem, un Te Deum, una Missa pro defuctis e una Gran Messa Solenne concertata a 4 voci con strumenti. Poi salmi, mottetti ed altre composizioni per la chiesa e la liturgia. Nella musica strumentale si segnalano sonate per clavicembalo e un concerto per archi così come opere didattiche tra le quali studi contrappuntistici ed elementi per il cembalo.

Tra i suoi incarichi molto importante fu quello ricoperto presso la corte granducale, perché essere direttore musicale significava avere un ruolo manageriale di primo piano che permise a Gherardeschi non solo di organizzare eventi e concerti nella dimensione privata del suo nobile mecenate ed accrescere la sua esperienza musicale ma, anche, di essere l’istruttore di tastiera dei principi e delle principesse di corte, incarico che nobilitava la sua riconosciuta abilità di tastierista. Proprio grazie a questo aspetto della sua vita musicale furono prodotte le tre sonate per tastiera oggetto di questo nuovo Cd della da Vinci Classics.

Queste tre sonate, per le quali Chiara Bertoglio, autrice delle note unite al cd, ipotizza la pubblicazione a Firenze nel 1782, come da prassi dell’epoca furono scritte genericamente per tastiera, quindi potevano essere eseguite indifferentemente con il clavicembalo o con il fortepiano. Ma, sempre la stessa Bertoglio, ci dice che le diverse indicazioni per la dinamica dei suoni e per l’espressività del discorso musicale che appaiono nei testi musicali, lasciano pensare che Gherardeschi abbia immaginato la sua opera per uno strumento più evoluto come poteva essere il fortepiano, fatto che giustifica anche una certa convinzione da parte dell’autore di pensare di trovarsi di fronte alla via orientata verso il futuro della musica e della strumentalità.

Fig. 2 Martin van Meytens, L’imperatrice Maria Teresa d’Austria, olio su tela, 1759, Accademia di belle arti di Vienna.

Le tre sonate, dedicate a Maria Teresa d’Austria che tra le sue altissime cariche onorifiche fu anche granduchessa consorte di Toscana, nello specifico sono in Do maggiore (la prima), in Si bemolle maggiore (la seconda e in Mi maggiore (la terza), all’ascolto risultano chiaramente prodotto inequivocabile del tempo nella quale furono scritte e delle caratteristiche di un compositore come il Gherardeschi, dell’ambiente musicale nel quale maturò e del relativo iter professionale seguito.

In esse si possono ravvisare senza dubbio riflessi della scuola di Padre Giovan Battista Martini, musicista europeo tra i più grandi del ‘700 che, a quanto sostiene buona parte della critica, influenzò anche Mozart. Tali influenze sono ben chiare nel delizioso Andante moderato e con espressione che apre la Sonata in Do maggiore e il Larghetto con espressione movimento centrale della Sonata in Mi maggiore, elementi che dimostrato con efficacia l’intuizione del Gherardeschi di pensare al futuro degli strumenti a tastiera che porterà con il tempo al trionfo del pianoforte. Deliziosi anche l’Allegro assai della Sonata in Do maggiore, l’Allegro spiritoso di quella in Mi maggiore e l’Andantino grazioso brani chiaramente frutto di una certa ‘eleganza’ compositiva dell’autore che rendono queste tre sonate del tutto godibili e testimonianza indiscussa dell’abilità di un musicista piena espressione dell’arte musicale del secondo ‘700.

Fig. 3 La copertina del Cd Filippo Maria Gherardeschi. Three Sonatas for Kayboard

Per quanto riguarda l’esecuzione il pianista Manuel Malandrini riesce a dare una prova del tutto convincente nell’interpretare queste preziose sonate che, ricordiamo, sono presentate in prima esecuzione mondiale. Dalle note apprendiamo che la sua formazione è stata a tratti anche autodidatta dimostrando comunque di possedere uno spiccato talento musicale consolidato perfezionandosi con diversi pianisti tra i quali molto importante è stato Pietro de Maria. Una preparazione che gli ha consentito di essere apprezzato concertista. C’è da dire inoltre che Manuel Malandrini è anche attore di un lavoro di rivalutazione di compositori del XVIII secolo meno conosciuti attività che svolge con passione e devozione.

Tutte queste sue peculiarità lo rendono interprete ideale per le musiche contenute in questo Cd che il pianista esegue con precisione e stile, evidenziando una certa leggerezza nel suono come una efficace cantabilità dove necessario. Una esecuzione certamente elegante nell’insieme, che riesce a mettere in risalto le caratteristiche dei tempi nei quali le sonate furono composte rendendo così il Cd veramente godibile e incontrovertibile testimonianza di carattere storico-musicologico.

Filippo Maria Gherardeschi

Three Sonatas for Kayboard

Dedicated to Archduchess Maria Teresa of Austria

Prima registrazione mondiale. Manuel Malandrini pianista

CD Da Vinci Classics C00860

Claudio LISTANTI  Roma 23 Giugno 2024