di Francesco PETRUCCI
Recentemente ci ha lasciato Willy Pocino (Sant’Angelo d’Alife, 22 maggio 1930 – Roma, 11 agosto 2023), figura eroica di instancabile divulgatore, giornalista, editore e scrittore, uno degli animatori dell’editoria romana e della cultura laziale più attivi e prolifici sin dagli anni ’60 del secolo scorso, lasciando un vuoto incolmabile in tale ambito.
Il suo attivismo culturale è memorabile. Aveva fondato nel 1965 la storica rivista “Lazio ieri e oggi”, l’unica pubblicazione periodica regionale nell’ambito di storia, vicende, personaggi e folklore laziali, di cui è stato direttore responsabile fino a ieri; l’ha sostenuta con il proprio impegno e l’instancabile passione, anche grazie all’aiuto della figlia Mariarita, facendo fronte per puro amore della cultura agli oneri economici della stampa e della distribuzione, senza aiuti esterni, pubblici o privati.
Il contesto storico-culturale romano e laziale sono stati oggetto dei suoi interessi primari: nel 1961 costituisce con Silvio Biondi e Giovanni Gigliozzi l’Associazione fra i Ciociari residenti a Roma, nel 1962 fonda la rivista mensile “Terra Nostra”, nel 1972 la “Strenna Ciociara” e nel 1971 con Giuseppe D’Arrigo e Giovanni Terranova promuove il Gruppo dei Cultori di Roma, divenuto nel 1972 Gruppo Culturale di Roma e del Lazio, che ha pubblicato fino al 2008 la prestigiosa collana miscellanea “Lunario Romano”, fonte primaria di studi territoriali. Nel 1990 apre la libreria “Lerel” (Libreria Editrice Roma e Lazio), con sede prima a via Giovanni Lanza e poi in via della Croce, mentre nel 1998 fonda la Casa Editrice Edilazio, che vanta al suo attivo numerose pubblicazioni anche nel campo della storia dell’arte e della letteratura.
Già Capo dell’Ufficio Stampa dell’Acea e direttore delle riviste “Aceacittà” e “Aceanotizie”, ha ricevuto nel 1982 e nel 1989 il Premio Simpatia in Campidoglio, nel 1975 e 1992 il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Membro onorario dell’associazione culturale “Alma Roma”, socio dell’Accademia Tiberina ed esponente del Gruppo dei Romanisti, è stato nominato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel 1978 Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Scrittore estremamente produttivo, ha pubblicato con piglio giornalistico e attitudine divulgativa, oltre a numerosissimi articoli su riviste, compresa la sua “Lazio ieri e oggi”, vari libri tra cui il dizionario biografico I Ciociari (1961), Roccasecca patria di S. Tommaso d’Aquino (1974), Vocabolario Monticiano (1982), Le curiosità di Roma (1985), Le curiosità del Lazio (1987), Finestra su Roma (1989), Le fontane di Roma (1994), Rione Monti e dintorni (1998), Gli acquedotti romani antichi e moderni (1998), Roma dei Giubilei (a cura di, 2000), I Santuari mariani del Lazio (2000), Le Confraternite Romane (2000), Miti, Leggende e Curiosità della Provincia di Roma (2003), Abbazie, Cattedrali e Santuari della Provincia di Roma (2003), Rocche, Fortezze e Castelli della Provincia di Roma (2003), Andreottiana (a cura di, 2009), Mezzo secolo di vita romana: memorie autobiografiche (2017), Dizionario delle chiese più belle di Roma: guida storico-artistica (2019), Dizionario delle iscrizioni commemorative di personaggi illustri a Roma (2021). Stava lavorando alla correzione delle bozze del Dizionario dei quartieri di Roma: Appio Latino e Tuscolano (in corso di pubblicazione).
Era un uomo allegro e ottimista. Ho sempre apprezzato la sua intelligenza vivace, la generosità, l’umiltà e l’entusiasmo contagioso che sapeva trasmettere, anche quando negli ultimi anni problemi di salute gli impedivano una mobilità, mostrandosi sempre lucidissimo e attento, proiettato verso progetti futuri; mi colpiva la gioia con cui accoglieva nuovi contributi per la sua rivista, la tempestività e il rigore redazionale con cui esaminava gli scritti e le bozze.
La sua eredità morale e culturale è accolta dai figli Maurizio e Mariarita, assieme al genero, lo scrittore Marco Onofrio, che porteranno avanti le iniziative editoriali e culturali del compianto Willy. Ci si augura che tutti gli studiosi di cose romane e laziali, i simpatizzanti della rivista e della casa editrice, ma anche le istituzioni pubbliche e private, sostengano il loro impegno e la loro passione.
Francesco PETRUCCI Ariccia (Roma) 25 Agosto 2023