Interarting. La personale di Antonio Pallotta. Galleria Margutta Home, 55 – Roma.

di Carmen D’ANTONINO

LA GALLERIA MARGUTTA HOME IN COLLABORAZIONE CON:

Galleria Spazio Arte Petrecca e l’Associazione SM’ART – l’arte sm! è lieta di presentare

LA MOSTRA PERSONALE DI ANTONIO PALLOTTA

INTERARTING

 con Roberta Iadisernia, Gabriella Masucci, Annalisa Pallotta 

 A cura di Carmen D’Antonino

Allestimenti: Margutta Home. Graphic design: Roberta Iadisernia. Assistente di Laboratorio: Gabriella Masucci. Assistente di Studio: Annalisa Pallotta

GIOVEDI’ 13  LUGLIO  2023

Opening day: Giovedì 13 luglio 2023 – ore 18:30

Galleria Margutta Home, 55 – Roma. Orari: dal martedì al sabato 18:00-20:00 info@marguttahome.it

Orari: dal lunedì – mercoledì – 9.00/17.00; venerdì – sabato – 9.00/20.00 

NOTA CRITICA DI CARMEN D’ANTONINO: IL PASSATO NON SI PUÒ RIPETERE

Chi è Antonio Pallotta?

Porre questa domanda è un quesito fondamentale per capire la personalità e le varie opere d’arte che accompagnano l’artista nel percorso della sua vita. La ricerca artistica di Antonio Pallotta parte dall’idea di un’interazione fisica, non psicologica con l’oggetto, attraverso manipolazione e attenzione. Sgretolando la barriera invisibile che da secoli esiste tra l’opera d’arte e l’osservatore, quest’ultimo viene invitato a far parte del processo autoriale dell’opera, che si predispone ad essere sempre diversa; i lavori dell’artista sono componibili e traggono ispirazione dalla sua natura di architetto. L’interazione è il principio cardine intorno cui ruota tutta la ricerca dell’artista e richiede la partecipazione attiva del pubblico. La corporeità, sia totale che parziale, il contatto fisico con l’opera e la modificazione del proprio atteggiamento nei confronti di quest’ultima è essenziale nel lavoro dell’artista e serve a “recuperare il senso del corpo riposizionandolo al centro del mondo”, a differenza della fruizione classica dell’opera d’arte che avviene principalmente attraverso il centro psicologico.

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Osservare le sue opere significa immergersi in un viaggio non solo esperienziale ma anche sperimentale che ci porta a confrontarci con noi stessi ma allo stesso tempo a trovare delle soluzioni che si distaccano completamente dall’arte ordinaria. Siamo di fronte a qualcosa di nuovo, lontano dagli schemi tradizionali, immersi nel cangiantismo dei colori e nel gioco contribuendo a stimolare in noi quella che possiamo definire la curiosità, l’ironia nel divertirci e capire come l’arte possa essere cambiata. Le opere di Antonio Pallotta rispecchiano molto il pensiero critico e filosofico di Sergio Lombardo, uno dei protagonisti dell’Eventualismo, che ha teorizzato in modo personale il fenomeno regalando un importante contributo all’arte contemporanea del XXI secolo, il quale afferma che; “l’arte è un campione rappresentativo, un modello rappresentativo dei più caratteristici valori di una cultura. Siamo di fronte ad una idealizzazione che non può ripetere il passato, ma rappresenta il punto di vista di una cultura attualmente emergente, che idealizza il passato e che per questo rifiuta la direzione verso la quale è orientato il progresso”.

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L’arte interattiva rappresenta, personalmente, l’arte dell’adozione, dove meccanica, ricerca, sperimentazione e creatività confluiscono in opere che vanno viste e apprezzate in modo diverso. Antonio Pallotta, la cui arte è una forma di interazione con una leggera sfumatura eventualista, fa della sua produzione qualcosa che va al di sopra dell’ultilità e dove non sente l’esigenza di dare un senso oggettivo. La sua è un’arte che oltrepassa il confine della logica per sconfinare in qualcosa che chiede all’osservatore di avvalersi delle sue proprietà associative ed intuitive per potersi relazionarsi ai manufatti. È proprio dalla sua prospettiva cosmopolita che emerge la sua dimensione estetica. Il suo linguaggio artistico si basa proprio su ciò che ha studiato e ciò che continua a sperimentare nel suo atelier. È come se l’artista volesse con la sua arte dare un impulso alla società, un impulso che sia importante per chiunque decida di esplorarla.

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Lo scopo dell’arte quindi è proprio quello di esprimere dei valori latenti che tentano di affermarsi caratterizzando una cultura storica e a tal proposito se gli scopi sono realmente condivisi come si evince dalle opere di Antonio Pallotta, allora possono essere raggiunti; gli oggetti che rappresentano questo raggiungimento sono arte e nuovi modelli rappresentativi per la società contemporanea che rappresentiamo.

Carmen D’ANTONINO  Roma 16 Luglio 2023

NOTA BIOGRAFICA DI ANTONIO PALLOTTA

Antonio Pallotta è nato a Isernia 15 luglio nel 1981 dove vive e lavora. Ha conseguito la laurea in Architettura presso la Facoltà di Pescara nel 2008. Architetto e artista si occupa anche di poesia e di filosofia. Dal 15 gennaio 2013 è il presidente dell’associazione SM’ART – l’arte sm! con la quale, in veste di direttore artistico, organizza il P.A.C.I. Premio Auditorium Città di Isernia ed altri eventi artistici. Si avvicina all’arte con delle opere che rievocano la temperie culturale del cyberpunk e le teorie di Donna Haraway. Abbandonata quella ricerca dal 2012, si dedica all’“interarting”, richiamandosi all’eventualismo, alle avanguardie artistiche dell’arte programmata, alle esperienze di Piero Manzoni, di Gianni Colombo e del gruppo T. Della sua ricerca fanno parte anche i tentativi di approfondimento degli apparati e dei retroterra teorico-filosofici. Da luglio a dicembre 2017 ha partecipato al master di perfezionamento di trecento ore per artisti under 35: “Proforma–dalla Forma al Mercato”, tenutosi a Campobasso presso l’università del Molise, aula Aratro. Nel 2020 è risultato fra i 100 finalisti del Premio Arte Cairo con la pubblicazione dell’opera candidata sulla rivista ARTE n° 576 agosto 2021. È presente al MAAM di Roma, al Museo del Presente di Rende (CS), alla Tavola di Migliandolo di Asti, al Museo del Mar Castillo Fortaleza di Santapaola, Alicante, Spagna, all’Auditorium Unità d’Italia di Isernia, all’Archivio digitale della Galleria d’Arte Moderna, al Museo Archeologico F. Ribezzo di Brindisi, alla Fondazione Franco Summa, alla Gea Medica Istituto Europeo di Riabilitazione di Isernia. In occasione della visita a Cittadellarte ha lasciato una sua opera in forma di donazione spontanea al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Nel 2019 ha partecipato come artista in residenza al MACRO Asilo. Si sono interessati alla sua ricerca: Gioia Cativa, Tommaso Evangelista, Paolo Meneghetti, Ferdinando Creta, Massimo Pasqualone, Maurizio Vitiello, Enzo Le Pera, Daniela Madonna, Giorgio Berchicci, Giorgio Grasso, Lorenzo Canova, Piernicola Maria di Iorio, Salvatore Parlagreco, Carmen D’Antonino, Silvia Valente, Brizia Minerva, Antonio Marrazza, Giuliana Schiavone, Fabio Benincasa, Marialuisa de Santis.  Da giugno 2021 collabora in modo sistematico come co-direttore artistico e supporto tecnico con la galleria d’arte Spazio Arte Petrecca di Isernia. Nel 2023 la sua ricerca artistica e filosofica è stata per la prima volta inserita in una tesi di laura in Metodologie e tecniche della comunicazione – presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli; titolo della tesi: “Gli spazi del silenzio. La crisi delle città e dell’individuo nella società moderna”.

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