di Claudio LISTANTI
Per la Filarmonica Romana la Stagione del Bicentenario
Per l’Accademia Filarmonica Romana è finalmente arrivata l’ora di celebrare il bicentenario della fondazione. Nata nel 1821 possiede una gloriosa storia che la porta ad essere considerata non solo una delle maggiori istituzioni musicali romane ma, al contempo, per la sua policentrica attività, anche tra le più stimate nel nostro paese.
Nella stagione concertistica 2020-2021, conclusa da poco, gli organizzatori avevano inserito al suo interno una serie di iniziative per celebrare questo importante traguardo che purtroppo l’emergenza sanitaria non ne ha consentito lo svolgimento. Le celebrazioni si sono spostate quindi nella stagione concertistica 2021-2022, recentemente presentata, strutturata in modo veramente ottimale per celebrare questo importante traguardo e consolidare le basi per un futuro che confermi tutte le prerogative di una attività musicale di ottimo livello. Uno degli elementi che caratterizzano questa nuova stagione è l’avvicendamento alla direzione artistica che passa dalle cure del pianista Andrea Lucchesini giunto alla naturale scadenza dell’incarico triennale a quelle del violoncellista Enrico Dindo.
Innanzi tutto c’è da ricordare l’operato di Andrea Lucchesini che ha dovuto combattere gli effetti della pandemia che hanno impedito lo svolgimento di tutte le attività relative allo spettacolo ma riuscendo a proporre una serie di iniziative tramite le trasmissioni on line, tutte stimolanti e di grande interesse, che hanno tenuto in alto il nome della Filarmonica. Per tutto questo a lui va dedicato un plauso davvero sincero.
La scelta di Enrico Dindo come suo successore è del tutto adeguata per una istituzione come la Filarmonica e consolida la prassi di affidare la direzione artistica ad uno strumentista emergente; una scelta che può dare adito a critiche in quando distante dalla tradizione che vuole un compositore come figura ideale per questo importante compito ma che, dove adottata, si è rivelata comunque valida soprattutto perché un esecutore può possedere una maggiore conoscenza dei valori di ogni singolo strumentista, un elemento determinante per una attività musicale a prevalente vocazione cameristica.
L’avvicendamento dei direttori artistici avverrà grosso modo a metà della stagione in quanto sarà operativa dal 1 gennaio del 2022. I concerti previsti in programma sono frutto, quindi, del lavoro di Lucchesini per quelli compresi fino a dicembre mentre gli altri c’è stato il contributo di Dindo. Sembrerebbe un controsenso e anche una forma di discontinuità. Ma analizzando il contenuto di tutto il programma presentato i concerti, pur avendo la chiara impronta dell’uno e dell’altro direttore, sono però in linea con lo spirito delle stagioni della Filarmonica, soprattutto con quella caratteristica multicentrica che contraddistingue da sempre l’attività dell’istituzione musicale romana.
La Stagione del Bicentenario è ricca di avvenimenti musicali e teatrali.
La sede principale dei concerti si sposta ormai al Teatro Argentina dove saranno eseguiti quelli affidati a solisti e formazioni d’eccezione. Una sempre maggiore importanza assume la Sala Casella di Via Flaminia dove sono programmati i concerti che necessitano di un rapporto più stretto tra pubblico e interpreti per i quali è sede ideale. Poi ci sono gli spettacoli di Danza che, come da tradizione trovano nella sala del Teatro Olimpico l’indispensabile cornice per la loro realizzazione.
In definitiva, vista la specializzazione di ogni singola sede prescelta, si può parlare di tre stagioni separate, autonome, che comunque contribuiscono a rendere il programma generale di grande fascino e interesse.
La partenza il 25 ottobre al Teatro Argentina.
La stagione concertistica partirà il prossimo 25 ottobre al Teatro Argentina con un omaggio a Giuseppe Sinopoli il direttore scomparso venti anni fa al quale l’istituzione rende un ricordo ‘speciale’ per la sua collaborazione che fece nascere un rapporto intenso e fruttuoso, che lo vide promotore della nascita dei Solisti della Filarmonica, ensemble dedito alla musica del secondo Novecento, che diresse in più occasioni.
La serata è affidata alla bacchetta di Fabio Maestri, direttore particolarmente esperto per la musica novecentesca che, assieme all’Ensemble InCanto e alle voci soliste di Monica Bacelli e Sabrina Cortese, proporrà un brano dello stesso Sinopoli, Klangfarben del 1977 e la nuova versione per voce e orchestra da camera curata dal figlio Marco di Lou Salomé Suite del 1981. Accanto a queste musiche due significative opere di Gustav Mahler, compositore particolarmente caro sia a Sinopoli che a Maestri, i Lieder eines fahrenden Gesellen e i Rückert Lieder.
Il secondo concerto di questa serie è previsto per il 4 dicembre, alla distanza esatta di due secoli da quel 4 dicembre 1821 che vide nascere la Filarmonica per rievocarne la fondazione. Per l’occasione si tornerà al Teatro Olimpico, una delle sedi che, senza dubbio, hanno fatto la storia della Filarmonica. Il concerto sarà di straordinario interesse in quanto è stato affidato all’Orchestra Mozart, realtà musicale d’eccellenza internazionale e unica nel panorama italiano fondata da Claudio Abbado, che per la serata sarà diretta da Daniele Gatti. Il programma consta di due parti ed è anch’esso in linea con la storia della Filarmonica. Nella prima parte ci saranno musiche di due compositori significativi nella storia dell’istituzione romana. In primis Gioacchino Rossini con l’Ouverture dal Barbiere di Siviglia e ricordato come socio onorario dal 1837 e, soprattutto, come autore principe per l’ispirazione dei dilettanti filarmonici che eseguirono frequentemente diverse sue opere in forma di concerto, a volte anche in prima italiana. Di seguito Igor Stravinskij e il suo Apollon Musagète, per ricordare il compositore russo che negli anni Cinquanta dello scorso secolo istaurò un rapporto privilegiato con l’istituzione.
La seconda parte è dedicata alla contemporaneità che è stata sempre uno dei cardini dell’attività della Filarmonica. Sarà una prima esecuzione assoluta di una apposita commissione della Filarmonica a Georges Aperghis, Leone d’oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel 2015, e nel 2021 insignito dell’Ernst von Siemens Music Prize. Il titolo della nuova composizione è Contre-jour, le jour ed avrà come solista il baritono Lionel Peintre, musicista versatile con cui Aperghis lavora da anni. A conclusione della splendida serata la Jupiter di Mozart.
Il Teatro Argentina si conferma il palco eletto per accogliere le più importanti formazioni da camera e i grandi solisti della scena internazionale. Dopo l’inaugurazione del 25 ottobre, il 18 novembre toccherà a Vadim Repin: virtuosismo assoluto, tecnica impeccabile, ma anche poesia e sensibilità. Con il suo prezioso violino Stradivari ‘Rode’ del 1743 per proporre insieme al pianista Konstantin Lifshitz, musiche di Grieg, Brahms, Prokof’ev e Bartók.
Il 25 novembre spazio al Quartetto d’Archi genere di musica sempre molto presente nei concerti della Filarmonica anche se ormai dimenticato (o quasi) da altre importanti istituzioni cittadine. Sul palco il Quartetto Hagen con un programma ancora da definire.
Per l’8 dicembre è prevista la Festa Filarmonica, con protagonista il direttore artistico Andrea Lucchesini, qui nelle vesti di pianista, far musica insieme ad alcuni cantanti del Teatro dell’Opera e ai musicisti prime parti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un simbolico abbraccio fra le principali istituzioni della città per festeggiare insieme il Bicentenario con un programma a sorpresa.
Il 16 dicembre un altro concerto significativo per la storia della Filarmonica. Con il pianista Pietro De Maria un programma che prevede alcuni brani pianistici di Giovanni Sgambati, che dal 1893 al 1896 è stato il primo importante direttore artistico dell’Accademia Filarmonica. Nella stessa serata Liszt e Beethoven.
Il 2022 i concerti al Teatro Argentina partono nel segno dell’impronta artistica del nuovo direttore Enrico Dindo che il 20 gennaio propone il primo degli appuntamenti musicali di un ciclo triennale dedicato all’integrale dei Quindici Quartetti per archi di Dmitri Šostakovič scritti dal musicista russo nell’ampio arco temporale che va dal 1938 e il 1974. L’esecuzione è affidata al Quartetto Prometeo con il secondo appuntamento previsto per il 5 maggio 2022.
Gli altri appuntamenti del 2022 sono il 10 febbraio con l’integrale dei Trii con pianoforte di Robert Schumann affidati a tre musicisti di rilievo: Lorenza Borrani violino, Ursina Maria Braun violoncello e Alexander Lonquich pianoforte. Poi il pianista Gabriele Carcano con un concerto che attraversa due secoli di storia, da Bach fino a Ravel (17 febbraio).
Il 10 marzo nuovamente la musica contemporanea con un’opera di Matteo D’Amico Auden Cabaret per prima romana di una nuova versione strumentale e diretta da Carlo Boccadoro, con le voci soliste di Chiara Osella e Sabrina Cortese. Poi un duo di grande spessore, la violinista Anna Tifu e il pianista Giuseppe Andaloro che il 24 marzo proporranno un programma con brani celebri del repertorio per violino e pianoforte di Franck, Ravel, Chausson e De Sarasate.
Il 12 maggio conclusione in grande stile del ciclo dei concerti al Teatro Argentina con l’ensemble barocco Les Paladins, formazione vocale e strumentale fondata vent’anni fa da Jérôme Correas. Titolo della serata Händel Heroines, una selezione di arie delle eroine dell’opere handeliane, donne forti, combattenti, indomite, ma per lo più sconfitte. A interpretarle la voce di una delle più acclamate soliste francesi di oggi, il soprano Chantal Santon.
La Danza al Teatro Olimpico
Il palco del Teatro Olimpico, come da tradizione, sarà dedicato esclusivamente alla Danza. Anche qui partenza in grande stile con un appuntamento dedicato a composizioni che hanno nel proprio Dna lo spirito della Danza e propedeutico per comprenderne emotivamente i suoi contenuti. Nello specifico il 2 novembre sarà sul palco Mischa Maisky, ed il suo prezioso violoncello Montagnana del ‘700, per eseguire tre delle sei Suites per violoncello solo di Bach (n. 1-4-5).
Dal 4 al 7 novembre per la prima volta a Roma Don Juan la nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, firmata dal coreografo Johan Inger, che si confronta con il Don Giovanni, mito antico ma ancora fortemente contemporaneo, sulla partitura musicale originale di Marc Álvarez, orchestrata da Manuel Busto.
Poi Shine Pink Floyd Moon, l’ultimo lavoro che ha lasciato Misha van Hoecke, celebre coreografo e regista russo-belga scomparso lo scorso agosto (13 e 14 novembre). Un omaggio al coreografo recentemente scomparso e allo spettacolo del marzo 2020 e sospeso per il lockdown.
Dall’8 al 13 febbraio torna la Parsons Dance, celebre compagnia americana di David Parsons che manca dal Teatro Olimpico dal 2007 per presentare, assieme ad altre coreografie, due nuove creazioni The Road (che debutterà il prossimo novembre) e Balance of Power.
Gli altri progetti e le altre iniziative.
La corposa dimensione della stagione 2021-2022 si completa con l’attività musicale della Sala Casella spazio che nel tempo si è rivelato ideale per tutti quei progetti, quei laboratori e quei concerti che necessitano di uno stretto rapporto fra artisti e pubblico per sostenere un confronto il più prolifico possibile.
Ci saranno le Lezioni di Musica di Giovanni Bietti da poco iniziate, dal mese di dicembre la rassegna Assoli dedicati ai giovani interpreti, da febbraio il Ciclo Bach dedicato all’approfondimento dei capolavori del grande musicista e dal mese di marzo gli incontri Il violoncello svelato dedicato alla scoperta delle potenzialità di questo splendido strumento. Anche alla Sala Casella molta Musica Contemporanea due giornate (8 e 9 novembre) con il ciclo Contemporanea, poi un concerto dedicato a Šostakovič (28 ottobre) e uno a Ivan Vandor (14 novembre).
Di rilievo l’iniziativa del 24 novembre, Fanny, genio invisibile, anticipo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con un ritratto Fanny Mendelssohn, sorella di Felix, genio musicale inespresso a cura della musicologa Eleonora Negri, insieme alla pianista Federica Bortoluzzi e al mezzosoprano Anastasia Boldyreva.
Da mettere in risalto anche l’attività di formazione con iniziative dedicate ai più giovani. Da ottobre, la domenica mattina, Allegro capriccioso con appuntamenti per i più piccoli organizzati in collaborazione con l’AIGAM – Associazione Italiana Gordon per l’apprendimento musicale, dedicata ai bambini dai 0 ai 6 anni.
La collaborazione con AsLiCo per il progetto OperaEducation dedicato ai ragazzi che quest’anno è orientato verso la Cenerentola di Rossini con due diversi spettacoli collegati a progetti didattici specifici per le fasce di età dai 3 ai 6 anni (Opera Kids) e 6-15 anni (Opera Domani). Gli spettacoli finali saranno alla Sala Casella (Opera Kids, 12 e 13 aprile) e al Teatro Olimpico (Opera Domani, 3 maggio).
Come il nostro lettore comprenderà facilmente sintetizzare un programma di così vasta portata è praticamente impossibile. Sarà quindi indispensabile connettersi, per ogni approfondimento, con www.filarmonicaromana.org. Comunque dalle nostre pagine virtuali, nell’ambito della rubrica settimanale dedicata all’attività concertistica romana, informeremo con più precisione e dettagli i nostri lettori.
Claudio LISTANTI Roma 10 ottobre 2021