di Silvana LAZZARINO
Riapre la mostra “Rembrandt alla Galleria Corsini: l’Autoritratto come San Paolo” a cura di Alessandro Cosma.
Per la prima volta viene esposto al pubblico il dipinto dell’artista olandese. La mostra è stata prorogata fino al 30 settembre 2020
Il prossimo 11 giugno 2020 a Roma, riaprono al pubblico anche le Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini e Galleria Corsini permettendo così di vistare due esposizioni dedicate a due grandi artisti: Rembrandt e Orazio Borgianni, aperte tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, ma costrette dopo poco a chiudere per l’emergenza sanitaria. L’apertura delle sedi sarà dalle ore 11 alle 18 da giovedì alla domenica.
L’accesso sarà regolamentato nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio disposte dalla legge e pertanto all’ingresso di entrambi le sedi, tutti i visitatori, necessariamente dotati di mascherina per tutto il tempo della visita, saranno sottoposti al controllo della temperatura. Inoltre gli stessi visitatori verranno indirizzati lungo un percorso unidirezionale – a Palazzo Barberini con distinzione di punto di ingresso e di uscita, alla Galleria Corsini con opportuni sfalsamenti – che garantisca la fruibilità delle sale nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Qui oggi parleremo della mostra dedicata a Rembrandt presso gli spazi della Galleria Corsini che riapre appunto l’11 giugno e sarà possibile visitare fino al 30 settembre 2020, L’esposizione “Rembrandt alla Galleria Corsini: l’Autoritratto come san Paolo” è dedicata in particolare ad uno dei più significativi autoritratti del pittore olandese, raffinato e attento incisore nel rappresentare l’alta società del suo tempo, fra borghesia e aristocrazia, soggetti biblici, vedute di paesaggio, ma soprattutto ritratti di famigliari, amici e committenti,
Rembrandt, (Leida 1606- Amsterdam 1669) può definirsi accanto a Van Gogh il pittore più ossessionato dall’urgenza dell’autoritratto. Non a caso i suoi autoritratti che riflettono i diversi momenti della sua vita costituiscono una parte importante della sua opera. Nessun altro artista come lui sin dagli esordi dell’attività si è soffermato con tanto accanimento sulla propria immagine: uno dei suoi primi autoritratti risale a quando era poco più che ventenne.
Curata da Alessandro Cosma, l’esposizione, grazie ad una serie di incisioni dell’artista e di documenti oggi conservati presso l’Archivio Corsini di San Casciano in Val di Pesa, ripercorre la storia e la vicenda collezionistica di questo dipinto “l’Autoritratto come san Paolo” proveniente dal Rijksmuseum di Amsterdam che torna per la prima volta in Italia dopo il 1799.
Firmato e datato 1661, l’opera acquistata tra il 1737 e il 1739 dal cardinal Neri Maria Corsini per 100 scudi da Marie-Thérèse Gosset, vedova di Nicolas Vleughels, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, nel Settecento faceva parte della collezione Corsini ed era esposto nelle sale del Palazzo alla Lungara. Grazie ad una recente scoperta documentaria è emerso come questo dipinto fu protagonista di un episodio emblematico della dispersione di opere d’arte durante l’occupazione francese del 1799. In quell’anno infatti la famiglia Corsini fu costretta a far fronte alle contribuzioni forzate imposte dal governo francese alle nobili famiglie romane.
In assenza del principe Tommaso, rifugiatosi a Vienna, il “maestro di casa” dei Corsini, Ludovico Radice, organizzò la vendita di 25 dipinti della collezione al ben noto mercante d’arte Luigi Mirri, che immediatamente ne rivendette una parte all’inglese William Ottley. Così fu che Ottley cedette, poco dopo, il dipinto dell’autoritratto di Rembrandt ad un altro mercante inglese, William Buchanan il quale nel 1807 lo portò in Inghilterra, fino a che dopo numerosi passaggi collezionistici l’opera giunse al Rijksmuseum di Amsterdam. Il Principe Tommaso Corsini con la fine della Repubblica Romana iniziò una causa contro Mirri e Ottley per fermare l’esportazione dei dipinti, ma riuscì a riprendere solo alcuni di quelli venduti, tra i quali “l’Erodiade” di Guido Reni, “il Ritratto di Giulio II” attribuito a Raffaello e la “Madonna del latte” di Murillo.
L’allestimento, in linea con quella disposizione voluta nel Settecento da Neri Maria Corsini, restituisce la storia della dispersione dei quadri Corsini nel 1799.
Inoltre una selezione delle stampe originali di Rembrandt appartenute alla famiglia Corsini, aiuta a ricostruire l’apprezzamento che la famiglia aveva nei confronti dell’artista olandese, di cui possedevano oltre 350 stampe conservate allora nella biblioteca del Palazzo alla Lungara, aperta al pubblico e agli studiosi fin dal 1754, e oggi conservate all’Istituto Centrale per la Grafica.
Accanto ad uno stile che trae spunto dalla classicità rinascimentale e dalle novità barocche rese in particolare nei contrasti di luce e ombra, nel lavoro di Rembrandt emerge quel dialogo ininterrotto tra la sua opera di pittore e incisore. Come incisore ebbe una forte influenza sui grandi artisti italiani: dal Tiepolo al Piazzetta, dal Castiglione al Mola. Grazie alla sua passione per l’arte incisoria Rembrandt ha sviluppato una sperimentazione stilistica sempre più libera e aperta che, utilizzando diverse tecniche, passa da immagini scure e chiaroscurate ad altre dal segno più limpido e simile ad uno schizzo.
Ad accompagnare la mostra è il Catalogo illustrato, edito da Allemandi, con i saggi di Ebe Antetomaso, Jonathan Bikker, Giovanna Capitelli, Alessandro Cosma e schede di Gabriella Bocconi e Isabella Rossi.
Gel igienizzante e informazioni sulle norme da seguire saranno a disposizione prima dell’ingresso e lungo il percorso di visita. Gli ambienti di servizio, le sale e le superfici comuni saranno ripetutamente puliti e sanificati.
Le visite per gruppi sono temporaneamente sospese. Anche il servizio guardaroba non sarà disponibile, quindi si invitano i visitatori a non portare con sé caschi, zaini o valigie, non ammessi all’interno del museo.
Invariato il costo del biglietto d’ingresso (12 euro intero, 2 euro ridotto), raddoppiato il periodo in cui potrà essere utilizzato in entrambe le sedi (20 giorni anziché 10). La prenotazione è consigliata, ma non obbligatoria attraverso questi link: Palazzo Barberini: https://bit.ly/BigliettiPalazzoBarberini e Galleria Corsini: https://bit.ly/BigliettiGalleriaCorsini, o contattando il numero: 06-32810.
Silvana LAZZARINO Roma 7 giugno 2020
Rembrandt alla Galleria Corsini: l’Autoritratto come san Paolo
a cura di Alessandro Cosma
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Galleria Corsini Roma, Via della Lungara 10 Roma
Aperture in questo periodo per l’emergenza Covid-19 con orari: dal giovedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. La biglietteria chiude alle 17.30
Aperta fino al 30 settembre 2020 Informazioni: telefono 06/32810 www.barberinicorsini.org