La correlazione tra arte e teologia nei due recenti dipinti sacri di Rodolfo Papa

di Beatrice RICCARDO

La Visitazione di Rodolfo Papa

Il 28 febbraio 2021 è stata inaugurata la tela del Maestro Rodolfo Papa raffigurante la Visitazione collocata nel corridoio centrale del Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo Apostolo.

L’olio su tela di cm 260 x 200 è stato eseguito secondo il tema dettato dal Direttore della Pontificia Fondazione “Domus Missionalis” Mons. Remigio Bellizio, il quale dichiara:

Ho sempre riflettuto sullo spessore missionario dell’episodio della Visitazione e sono felice che i sacerdoti che vivono presso il Collegio di S.Paolo per completare la loro formazione accademica, possano meditare sulla figura di Maria  come regina e maestra della missione[1].
Rodolfo Papa, la Visitazione

Un esempio di Arte Sacra che persegue l’obiettivo della Congregazione di formare i sacerdoti accolti nella struttura nel loro percorso di formazione presso le Facoltà Pontificie romane. Ed è proprio l’espressione dell’Arte Sacra e figurativa che è da sempre stato l’obiettivo ed il baluardo portato avanti dal Maestro.

Il Prof. Papa, pittore, scultore, teorico, storico e filosofo dell’arte. Esperto della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Docente di Storia delle teorie estetiche (Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant’Apollinare, Roma; Master II Livello di Arte e Architettura Sacra della Università Europea, Roma; Istituto Superiore di Scienze Religiose di Santa Maria di Monte Berico, Vicenza; Pontificia Università Urbaniana, Roma). Accademico Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, ha fondato nel 2006 l’Accademia Urbana delle Arti, che, per statuto in particolare all’art. 4, persegue la promozione della

formazione sociale, culturale e sportiva, con particolare attenzione alle belle arti, alla musica, alle lettere e alla filosofia, anche in collaborazione con altre istituzioni culturali, scolastiche o accademiche; corsi di formazione orientati alla qualificazione umana, culturale, artistica e professionale, sviluppando anche servizi nel settore del tempo libero; organizzazione iniziative culturali, artistiche e learning”.

In coerenza con tali principi, è stata dipinta anche questa tela, oltre a numerose altre.

Secondo il Rettore del Pontificio Collegio, padre Lisandro Rivas Duran, sacerdote venezuelano della Congregazione dei Missionari della Consolata

è importante curare ogni aspetto della formazione dei sacerdoti, secondo i quattro pilastri indicati da Papa Francesco: preghiera, vita comunitaria, studio e apostolato[2].

Non a caso il maestro ha dichiarato:

Ho dipinto quest’opera pensando a chi l’avrebbe guardata, ovvero i sacerdoti studenti a Roma, provenienti da tutto il mondo e ho anche pensato alle parole di Papa Francesco sul ruolo delle donne nella Chiesa. Vorrei che questo mio quadro fosse strumento di meditazione e di riflessione, e in qualche modo servisse allo slancio missionario della Chiesa, nutrendone sempre l’entusiasmo, secondo quanto ci chiede il Pontefice”.[3]

Seguendo la linea immaginaria dell’Amore, gli sguardi di Maria e di Elisabetta si uniscono in preghiera, scambiandosi parole con gli occhi e con i gesti. Ciò che si stanno dicendo si può sentire con il cuore, allargando i propri orizzonti e donando forza e speranza. Sullo sfondo di un tramonto denso di colori su cui si affaccia la prima stella, si stagliano in primissimo piano le due figure protagoniste della Visitazione, narrata nel Vangelo di Luca 1, 39-56, di Maria alla cugina Elisabetta in una città montana della Giudea, dopo aver saputo dell’attesa di un figlio da parte di quest’ultima, di quello che sarebbe poi divenuto S.Giovanni Battista. Elisabetta, in un coinvolgente dinamismo, accoglie la cugina in atto di prostrazione e di devozione, prendendole la mano in un gesto a cui fanno eco gli alberi sullo sfondo e con l’altra le mostra la maternità. Poco distante, nella penombra dell’uscio della casa, si intravede la figura di Zaccaria, privato dell’uso della parola, colpevole di non aver creduto all’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele sulla maternità di Elisabetta e pertanto identificato dalla tavoletta su cui scriverà il nome del figlio durante il rito della Circoncisione.

Nella predella si ripercorrono i momenti più significativi della vita di Maria: la Natività, Maria presso la Croce, la Pentecoste. Di sapore mantegnesco per l’utilizzo del finto bassorilievo marmoreo, l’artista sottolinea il carattere iconografico della figura di Maria nell’arte sacra, ponendo all’attenzione dell’osservatore il significato iconologico di tali raffigurazioni. Maria veste i panni di missionario portatrice di Gesù, a cui Elisabetta si inchina.

I volti molto familiari e non idealizzati, tipici delle opere del Maestro, ci riportano nell’epoca attuale in segno di monito e, come riportato nei vari testi del Prof. Papa, sottolineano l’importanza dell’insegnamento missionario dell’arte sacra. Attraverso un percorso di studio e di intima introspezione, svolgendo una vita comunitaria si può giungere ad un apostolato dedito alle missioni. Tale lo scopo del Collegio dove ora è collocata l’opera.

L’opera gemella raffigurante i Santi Pietro e Paolo, collocata presso il medesimo Collegio, nonostante uno staticismo più evidente rispetto alla Visitazione, rafforza il messaggio, attraverso il colloquio frontale dei Santi con l’osservatore.

Rodolfo Papa, i Santi Pietro e Paolo

Dall’alto del parapetto marmoreo e sullo sfondo della città eterna, i due Santi patroni, lasciano a terra la vita passata, la rete del pescatore di Pietro e la spada da soldato di Paolo, per mostrare la vastità della loro Fede, la loro futura missione di Apostoli e la vita sacrificata per la divulgazione della Parola. Il gesto delle mani di S.Pietro, come il suo passo in avanti oltre il limite del parapetto, è un chiaro invito all’apostolato in tutto il mondo, raffigurato come bassorilievo nella parte bassa del dipinto.

Il prof. Rodolfo Papa ha dedicato ampio spazio alla correlazione che esiste tra Arte e Teologia. Nell’introduzione del libro Leonardo Teologo[4], l’artista evidenzia il valore dell’arte fin dai primi anni del Cristianesimo, come divulgazione degli insegnamenti della Chiesa. Non a caso il primo pittore di Maria è incarnato tradizionalmente dall’Evangelista Luca. Dagli esordi, l’immagine artistica procede nel suo cammino, staccandosi, ma a volte anche fondendosi con l’immaginario pagano, diffondendo parabole e episodi dei Vangeli perseguendo la via dell’Evangelizzazione e della Missione.

Tali concetti sono ripresi nel manifesto dell’Accademia Urbana delle Arti, fondata dall’artista che cita:

L’arte può essere oggi il destriero che, con la bellezza, riporta la verità e il bene dentro la città”.

Beatrice RICCARDO Roma 25 Aprile 2021

NOTE

[1] Vatican News, Missionarietà e donna, La Visitazione di Rodolfo Papa. 
[2] Ibid.
[3] Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, “La Visitazione” dell’Accademico Rodolfo Papa. Inaugurazione della tela realizzata per il Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo.
[4] R.Papa, Leonardo Teologo, Milano, 2006, pp. 13-15.