di Vera AGOSTI
Con il lockdown, dovuto all’emergenza sanitaria del Coronavirus, i Musei, chiusi al pubblico, si sono spostati on-line. Alcuni hanno registrato afflussi strepitosi, come il Maxxi e le Gallerie degli Uffizi, altri hanno offerto contenuti considerati da tanti come di minor qualità.
Il volume “Musei e cultura digitale. Fra narrativa, pratiche e testimonianze” (234 pp., 23 euro) di Maria Elena Colombo, pubblicato da Editrice Bibliografica nel marzo 2020, nel pieno della pandemia, raccoglie voci e punti di vista sul rapporto ormai decennale tra le istituzioni museali e il digitale, partendo dalle interviste condotte per la rivista “Artribune”.
L’analisi è stata presentata on-line sulle pagine social del Museo Egizio di Torino. Con l’umiltà della ricerca, la docente di Multimedialità per i beni culturali presso l’Accademia di Brera e di Master all’Università Cattolica di Milano sul tema museologia e comunicazione, con una particolare attenzione per il digitale, spiega il ritardo dell’Italia sull’argomento e la reticenza nei confronti dell’on-line, ormai imprescindibile.
È innegabile la difficoltà nello studio di fenomeni molto attuali e tuttora in atto, dai quali, come spesso avviene in queste situazioni, manca forse la giusta distanza per una piena e totale comprensione. L’autrice tenta quindi una tassonomia della materia, per potersi intendere almeno sui termini specifici. Senza approfondimenti tecnici che non sono di sua competenza, aspira piuttosto a una filosofia dei nuovi musei che hanno incontrato il digitale, ponendosi il perché di tante questioni.
Attraverso la loro presenza digitale e i social media, le istituzioni museali rileggono la propria missione, non rappresentano soltanto la collezione che possiedono, ma si aprono maggiormente al sociale e al presente e prendono posizione su temi scottanti, anche politici. Nello scritto, non mancano tanti esempi e casi di vita vissuta dai nuovi professionisti del settore, come i Digital Media Curator, da cui scaturisce la riflessione. Il volume, adatto soprattutto agli esperti e agli studiosi, è davvero un ricchissimo libro aperto, che spalanca le porte a numerosissime ricerche e indagini, suggerendo una fitta e interessante bibliografia.
Vera AGOSTI Milano 30 agosto 2020