di Silvana LAZZARINO
L’esposizione voluta dalla Fondation Bru e organizzata dal museo Photo Elysée è aperta fino al 14 settembre 2024
L’approfondita ricerca artistica sul pian stilistico e formale oltre la scelta rispetto ai contenuti trattati e restituiti con particolare attenzione all’aspetto emozionale, hanno permesso a Monique Jacot (1934) di affermarsi quale protagonista tra le più importanti fotografe svizzere, costantemente in ascolto di quanto la realtà umana e sociale le trasmetteva con particolare riguardo alla condizione della donna legata al contesto della sua terra la Svizzera. Dopo aver studiato all’École des arts et métiers di Vevey, ha intrapreso una carriera nel giornalismo come fotoreporter, per poi realizzare numerosi reportage per riviste svizzere e internazionali quali: “Camera”, “Die Woche”, “Du”, “Elle”, “Geo”, “Schweizer Illustrierte”, “Stern” e”Vogue”. L’interesse per diversi generi fotografici tra cui il documentario, il ritratto, la paesaggistica, le ha dato l’occasione di viaggiare e di attestare diversi volti della realtà con particolare attenzione alla quotidianità della vita in Svizzera, oltre che di realizzare reportage. Quale riconoscimento al suo importante contributo alle arti visive, nel 2020 le è stato attribuito il Grand Prix Suisse du design.
A questa grande artista è dedicato il percorso espositivo “Monique Jacot. La Figura e i suoi doppi” in corso a Venezia nella cornice del Palazzetto Bru Zane fino al 14 settembre 2024. L’esposizione è voluta dalla Fondation Bru con sede a Ginevra, unitamente al museo Photo Elysée di Losanna che ne è l’organizzatore, interamente dedicato alla fotografia.
Protagonisti sono proprio i suoi scatti -stampe moderne tratte dalle fotografie originali conservate nelle collezioni del museo Photo Elysée – che rivelano il modo in cui Monique Jacot gioca con la figura e i suoi doppi: attraverso il montaggio e diversi effetti speculari, conferisce al suo lavoro un’estetica poetica, quasi onirica. Inoltre nel lavoro di fotoreporter, Monique Jacot accosta diverse figure, che possono rivelare un commento sociale al centro delle sue immagini.
Di grande forza comunicativa sono le fotografie che accompagnano a soffermarsi sull’universo femminile dalle quali emerge il suo particolare coinvolgimento per la condizione femminile in Svizzera. L’interesse di Monique Jacot per la donna infatti si manifesta fin dall’inizio della sua carriera: a testimoniarlo è la trilogia in cui ha fotografato ragazze nella Repubblica Ceca, in Francia e in Inghilterra. In seguito si è dedicata a indagare le condizioni di vita e di lavoro delle donne in Svizzera, creando tre serie che sono state pubblicate: Femmes de la terre (1989), Printemps de Femmes (1994) e Cadences. L’usine au féminin (1999).
Con questa mostra la Fondation Bru entro il suo programma di sostegno alla Fotografia, prosegue nel suo impegno a favore della valorizzazione del patrimonio culturale, e invita a scoprire il talento della fotografa Monique Jacot. Impegnata fin dalla sua creazione nel valorizzare la cultura, la fondazione opera nel quotidiano per difendere il talento, condividere emozioni, diffondere la conoscenza, salvaguardare patrimoni per un impegno che viene costantemente rinnovato a favore in particolare di due settori artistici: la musica e la fotografia cari alla sua fondatrice, la Dott.ssa Nicole Bru.
Il Museo Photo Elysée
Il Photo Elysée, vera e propria istituzione fondata nel 1985 da Charles-Henri Favrod con sede a Losanna in Svizzera, in considerazione del flusso onnipresente di immagini nella vita odierna, comprese le tecnologie digitali che stanno cambiando profondamente la società e il modo di comunicare, rappresenta uno dei principali musei interamente dedicati alla fotografia che si propone di mettere in discussione proprio la fotografia come rappresentazione del mondo, di fornire un’educazione all’immagine e di alimentare la storia della fotografia con nuove narrazioni. Rivolto a chiunque sia interessato alle immagini, il Photo Elysée, radicato nel presente e allo stesso tempo accessibile ed esigente, aperto e impegnato, presenta una delle più vaste e variegate collezioni di fotografia al mondo. Inoltre unitamente a sostenere molteplici percorsi e diverse voci della fotografia, esso si presenta quale luogo che mira a stimolare e ad abbattere le barriere, offrendo molto materiale su cui riflettere. Interessato ad esplorare le immagini del presente e del passato, dalla carta allo schermo, e contribuendo attivamente alla diffusione del lavoro dei fotografi di tutte le generazioni, il museo rappresenta da quasi quarant’anni un punto di riferimento tra i musei di fotografia, con una presenza attiva sulla scena internazionale. Al suo interno il Photo Elysée possiede una collezione unica di oltre 1.200.000 pezzi (stampe, album, negativi, lastre di vetro, provini, libri, ecc.) e conserva diversi archivi fotografici, tra cui quelli di Ella Maillart, Nicolas Bouvier, Sabine Weiss, Charlie Chaplin, Jan Groover e René Burri. Ogni anno propone una decina di mostre a Losanna e un gran numero di mostre itineranti in tutto il mondo.
La Fondation Bru
Creata su iniziativa della Dott.ssa Nicole Bru per perpetuare la memoria dei fondatori dei Laboratoires UPSA, la Fondation Bru, dalla sua sede di Ginevra, riunisce l’insieme delle attività filantropiche quindi volte al benessere degli altri, e umanitarie della Dott.ssa Nicole Bru. Ai talenti e alle iniziative meritevoli, la Fondation mette a disposizione i mezzi per andare avanti e per cambiare le cose in modo stabile; favorendo e accompagnando nel tempo progetti innovativi, ben concepiti e sostenuti da una visione a lungo termine, a volte rendendoli semplicemente possibili. Al servizio delle grandi cause e all’avanguardia, a immagine della famiglia di ricercatori e imprenditori di cui porta il nome, la fondazione è attiva in diversi settori quali arti e patrimonio, formazione e ricerca, mettendo sempre al centro delle proprie azioni l’umanità.
Silvana LAZZARINO Roma 23 Giugno 2024
“Monique Jacot. La Figura e suoi doppi”
Palazzetto Bru Zane — San Polo 2368 — 30125 Venezia — Italia
Orari della mostra: da lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.30, dal 25 maggio al 14 settembre 2024
Ingresso libero