di Silvana LAZZARINO
A percorrere la magia della sua videoarte è la mostra che inaugura a Firenze alla Galleria Tornabuoni il prossimo 21 settembre 2022
Tra realtà e astrazione, essenza e simbolo entro ritmi compositivi di materiali legati al digitale e alle nuove tecnologie ad esso affini si entra nei diversi livelli espressivi dell’opera di Fabrizio Plessi i cui contenuti invitano a riflettere su come l’uomo possa ritrovare la capacità di essere in armonia con quanto a lui intorno a partire dal considerare un nuovo punto di vista con cui rapportarsi ad ogni aspetto del creato a partire dal respiro della Natura che diventa il suo respiro.
A questo protagonista della video arte, tra i più importanti a livello nazionale e internazionale, la Galleria Tornabuoni Arte di Firenze sita in lungarno Benvenuto Cellini 3, dedica un’interessante esposizione “Emozioni Digitali” che inaugura il 21 settembre 2022 alle ore 18.00. Presente nelle collezioni permanenti dei maggiori musei del mondo e fondatore e pioniere della videoarte, Fabrizio Plessi, nato a Reggio Emilia nel 1940, attivo tra Venezia e Palma di Maiorca, nella sua evoluzione artistica è stato sempre proteso verso una continua sperimentazione di linguaggi diversi, nel ricreare una visione essenziale, ma anche complessa della realtà nel suo divenire poiché ogni aspetto nell’universo e nella natura è in costante cambiamento e trasformazione. Oltre ad aver insegnato pittura all’accademia di Belle Arti di Venezia, è stato docente di Umanizzazione delle Tecnologie alla Kunsthochschule für Medien di Colonia dove è stato titolare di cattedra di Scenografie elettroniche.
Definito “l’aborigeno del digitale” Plessi ha saputo coniugare natura e artificio, arte e tecnologia, dando vita a creazioni poetiche di grande impatto evocativo, dove campeggiano gli elementi primordiali quali l’acqua, il fuoco, i fulmini, la terra, in un flusso inarrestabile di immagini dove i video, i suoni e i rumori restituiscono l’immagine/idea degli stessi elementi pronti a trascinare lo sguardo e la mente entro i luoghi silenziosi della memoria o rumorosi del presente.
Riguardo il digitale così egli afferma nell’intervista rilasciata a a Serena Tabacchi, direttrice e co-fondatrice del MoCDA, Museo d’Arte Contemporanea Digital Art, Londra:
“Mi confronto con delle vie nuove ogni volta, e questa via del digitale, che ai miei tempi chiamavamo elettronica, è sempre stata per me un modo di dare vita alla materia…. … Mentre tutti dipingevano o facevano sculture, io pensavo a come il canale televisivo si potesse plasmare, grazie ai suoi pixel e alla sua immateriale consistenza.”
Il percorso suddiviso in sezioni tra disegni, progetti su carta, installazioni e lavori video, riunisce oltre trenta dei suoi lavori dai progetti dagli anni Settanta agli anni Novanta, fino alla produzione video più recente. Alcuni progetti su carta degli anni Settanta, con disegni e immagini ricchi di annotazioni, sono esposti al piano superiore della Galleria a sottolineare quanto il suo lavoro non abbia mai perso di vista un metodo di studio rigoroso, e particolarmente attento alla tradizione e al disegno manuale. Così a riguardo la storica dell’arte Sonia Zampini ha dichiarato:
”Ogni opera è frutto di un lungo lavoro che si basa su disegni preparatori a cui Plessi dedica particolare attenzione. Studi di annotazioni grafiche e cromatiche, creano una fitta selva di osservazioni strutturate e concrete a cui affidare lo sviluppo della successiva opera, intesa come visione tangibile del progetto iniziale. I video riprenderanno successivamente questa ideale struttura a foglio o composizione a più fogli che, con misure aumentate, si definiranno come delle finestre ideali in grado di mostrare una condizione che si pone oltre la fisicità che la contiene, una sorta di filtro tra due ipotetici mondi e visioni.”
affermazioni riportate nel testo “Natura Manfesta” presente in catalogo.
Al primo piano in questa sezione si trovano alcune opere degli inizi anni 2000 tra sculture e altre realizzate su carta riferite alla serie “Cariatidi”. Nelle sculture si nota come la fisicità degli oggetti e dei materiali (paglia, anfore, sassi) si combina in modo armonico con le immagini digitali. E’ poi la volta dei più recenti lavori video suddivisi per tematiche entro una sequenza tale da restituire agli spettatori la stessa essenza degli elementi come la fluidità e la forza dell’acqua che scorre e va oltre i perimetri tangibili dell’opera, o come i bagliori dei lampi che illuminano per un brevissimo tratto il buio della notte, o come ancora l’incandescenza propria del fuoco che è messa in evidenza dalla striscia lasciata dal passaggio della lava. Non si può non restare affascinati e incantati da installazioni dall’aspetto regale quali “Cascate d’oro”, sorta di visioni dove viene esalata la preziosità dell’arte antica e dalla serie “Mosaico”, dove la tradizione artistica della tecnica a tasselli dorati acquista una resa visiva estremamente contemporanea.
Come per uno scultore il marmo è materia da cui tirare fuori nuova vita, così la tecnologia viene sentita da Fabrizio Plessi quale materia da plasmare. Egli va oltre la semplice e pura riproduzione dell’immagine o documentazione della realtà e, come sottolineava Achille Bonito Oliva
“gioca con tematiche complesse come il rispecchiamento ed il doppio, il narciso e la memoria, con la produzione di immagini sofisticate capaci di evocare per il loro virtuosismo la “sprezzatura” manierista.”
In un costante susseguirsi di immagini forti, coinvolgenti, fra sogno e realtà affiora il mistero della vita e del legame sempre più da ricercare e rendere autentico tra l’umo e la natura. Così se l’acqua nel suo flusso armonico purifica, nel suo procedere irruenta e devastante porta distruzione e morte, allo stesso modo il fuoco può sanare ed essere devastante. illusioni percettive, visive e acustiche si intrecciano e si combinano a rivelare le energie opposte e complementari dei quattro elementi acqua, terra, aria e fuoco che individuano stati d’animo in bilico fra presente e passato, mito e storia.
Di grande suggestione la collezione che Tornabuoni Arte ha tenuto a presentare in una sezione dedicata dove protagonisti sono gli NFTs, realizzati dall’artista negli ultimi anni e i cui soggetti rimangono quelli della Natura. Anche qui emerge la fascinazione e la meraviglia restituiti dall’uso del digitale e della tecnologia blockchain.
Diverse e di prestigio le rassegne cui ha perso parte tra cui citiamo: Documenta di Kassel, quattordici edizioni della Biennale d’Arte di Venezia. Prestigiose sedi internazionali tra le quali il Guggenheim di New York, le Scuderie del Quirinale di Roma, il Museo Pushkin di Mosca hanno ospitato le sue esposizioni. Plessi ha inoltre progettato un Museo quale opera di architettura, scultura e design, che porta il suo nome, inaugurato nel 2013 al Passo del Brennero.
L’apertura dell’esposizione di Fabrizio Plessi avviene in concomitanza con la Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze e con la Florence Art Week. Ad accompagnare la mostra è il catalogo a cura di Tornabuoni Arte al cui interno si trovano non solo i testi di Serena Tabacchi e Sonia Zampini, ma anche il testo di Achille Bonito Oliva con “L’arte di Fabrizio Plessi” tratto dalla mostra Plessi Videocruz al Museo Espanol de Arte Contemporaneo, Madrid, 1990, e quello di John G. Hanhardt “The Art of Fabrizio Plessi”, scritto per la mostra Fabrizio Plessi, Guggenheim Museum Soho, New York, 1998.
Silvana LAZZARINO Roma 18 Settembre 2022
PLESSI. Emozioni Digitali
Tornabuoni Arte. Lungarno Benvenuto Cellini 3 – 50125 Firenze; dal 22 settembre al 18 novembre 2022
inaugurazione 21 settembre 20022 ore, 18.00
per informazioni: Tel. +39 055 68 12 697
e.mail info@tornabuoniarte.it, www.tornabuoniart.com