La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, una storia di grandi personalità nel segno di Palma Bucarelli

di Francesco MONTUORI

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  1. Martini e F. Montuori

I  PALAZZI  DI  ROMA

LA  GALLERIA  D’ARTE  MODERNA  E  CONTEMPORANEA

Quando nel 1941 Palma Bucarelli divenne Sovrintendente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea incominciò un importante opera di svecchiamento della cultura italiana e di apertura verso più moderne sperimentazioni; grazie a Palma Bucarelli la Galleria custodisce da allora la più completa collezione dedicata all’arte italiana dal XIX secolo ad oggi.

Cesare Bazzani
Palma Bucarelli

La Galleria d’arte Moderna e Contemporanea venne progettata dall’architetto e ingegnere Cesare Bazzani; Bazzani vinse nel 1908 il concorso che seguì la sua affermazione fiorentina per la facciata di san Lorenzo, per la Biblioteca Nazionale Centrale nonché per il Gran Premio Reale di Milano nel 1906. Grazie al suo stile neo-eclettico la Galleria potette godere di grandi ambienti, di aperture adeguate e di un ampio e luminoso ingresso.

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Le sale sono illuminate dall’alto, gli ambienti sono ampi e da ogni lato del palazzo le vetrate rendono visibili giardini e cortili. L’opera della Bucarelli per introdurre i servizi più moderni fu fortemente agevolata; furono introdotti il servizio didattico, la biblioteca, la libreria, la caffetteria.

La guerra tuttavia rappresentò per la Galleria una gravissima emergenza. Le opere vennero trasferite segretamente al Palazzo Farnese di Caprarola, quindi a Castel Sant’Angelo, di proprietà del Vaticano, dove i suoi ambienti più segreti forniranno la protezione adeguata contro i bombardamenti della città.

La Galleria nacque nel 1883, pochi anni dopo la costituzione dello stato nazionale italiano; fu grazie all’Esposizione internazionale di Roma del 1911 che si colse l’occasione per costruire a Valle Giulia l’attuale edificio. Nel 1933 questo primo edificio divenne insufficiente ad accogliere tutte le opere; Bazzani ne progettò un ampliamento che raddoppiò lo spazio espositivo e permise di realizzare una Galleria grande e funzionale.

Nel 1941 divenne Soprintendente Palma Bucarelli che mantenne l’incarico per ben oltre trent’anni, fino al 1975. Ebbe l’intelligenza di avvalersi di valenti collaboratori fra i quali gli artisti Nello Ponente, Giancarlo Carandente, Corrado Maltese, Maurizio Calvesi, Giorgio De Marchis e di organizzare grandi mostre; nel 1953 promosse un’esposizione su Pablo Picasso; nel 1956 su Piet Mondrian; nel 1958 su Jackson Pollock; nel 1971 su Piero Manzoni. Ebbe al suo fianco importanti critici d’arte e fra questi Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi con quali si confrontò continuamente e che l’agevolarono nel suo vasto programma.

Nel 1973 giunsero i finanziamenti per un nuovo ampliamento che fu studiato dall’architetto Luigi Cosenza; inaugurato formalmente nel 1988 in realtà i lavori non vennero mai conclusi e il progetto non fu realizzato.

Giorgio De Chirico. Gli Archeologhi
Giorgio de Chirico. Presente e Passato

Fra il 1978 e il 1982 la Galleria fu diretta da Italo Faldi, Accademico Benemerito di San Luca, specializzato in Storia dell’Arte medioevale e moderna e impegnato nell’Amministrazione dei Beni Culturali presso la Soprintendenza di Roma.

Venne quindi il momento del nuovo soprintendente Giorgio De Marchis che promosse attività didattiche, informative, e di documentazione; arricchirà la Galleria Nazionale con opere di Giorgio De Chirico, Leoncillo Leonardi e di esponenti dell’Arte Astratta.

Afro Basaldella

Nel 1979 la Galleria accrebbe le sue collezioni grazie alle donazioni dell’artista Giacomo Manzù; nel 1986 si aggiunsero le opere di Mario Praz e nel 1995 la collezione Boncompagni Ludovisi; nel 1997, infine, potette acquisire le opere dell’arte surrealista e Dada di Arturo Schwartz, importante collezionista di famosi artisti moderni  quali Marcel Duchamp, Andrè Breton, Man Ray.

Nel 1999 viene bandito un concorso per l’ampliamento negli spazi retrostanti della Galleria; il concorso fu vinto dagli architetti Diener&Diener: prevedeva l’abbattimento dell’ala Cosenza, peraltro mai conclusa, e la costruzione di un nuovo edificio. Nel 2003 anche i lavori per questa nuova ala vengono sospesi a tempo indeterminato e quindi abbandonati come si può attualmente vedere.

La Galleria vanta oggi 20.000 opere fra dipinti, disegni, sculture e installazioni databili dall’ ottocento fino ai nostri giorni.

Dal 1° Luglio 2004 la sovrintendente diviene Maria Vittoria Marini Clarelli e viene realizzato un nuovo allestimento dall’arch. Federico Lardera. In seguito la storica dell’arte Cristiana Collu, nuova direttrice, organizzerà la grande mostra Time is Out of Joint

“le opere si muovono svincolate in una sorta di anarchia che non ha nulla a vedere con il disordine, ma si appella a qualcos’altro che viene prima delle regole,”
Giacomo Balla. Motorcicle 1913

prologo e corpo di un disegno su un tempo disarticolato e sospeso che si sostituisce alla tradizionale lettura cronologica, consentendo alla Galleria di sperimentare nuove chiavi di lettura e di confronto fra gli artisti. Le opere sono accostate per assonanze, contrasti, rimandi, citazioni; grazie ad un approccio trasversale la nuova direttrice indaga sul contesto storico, sociopolitico, ideologico; Cristiana Collu individua nel divisionismo e nel futurismo le caratteristiche fondanti dell’arte moderna italiana in grado di esporre artisti italiani di statura europea e tre delle figure maggiori tra Ottocento e Novecento: Giovanni Segantini, Giuseppe Pelizza da Volpedo e Umberto Boccioni.

Giovanni Segantini. Alla stanga,1885
Mario Sironi, Solitudine

La Galleria vanta opere fra dipinti, disegni, sculture e installazioni databili dall’ ottocento fino ai nostri giorni; le quasi 20.000 opere della raccolta sono espressione delle principali correnti artistiche degli ultimi due secoli, dal neoclassicismo all’impressionismo, dal divisionismo alle avanguardie storiche del Novecento, dal futurismo e dal surrealismo al più ricco nucleo di opera d’arte italiana fra gli anni venti e quaranta.

La biblioteca mette a disposizione del pubblico ben 79.500 volumi, 1500 pubblicazioni e un vasto patrimonio di monografie e cataloghi, volumi rari e libri d’artista acquisiti dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni. La Galleria ospita infine un laboratorio di restauro di dipinti e sculture e un laboratorio di restauro delle opere grafiche.

Oggi le collezioni sono ricche di opere d’arte astratta e di opere che si rifanno al realismo moderno; sono esposti i principali artisti italiani – Afro, De Pisis, Modigliani, Balla, Capogrossi, Leoncillo, De Chirico – e stranieri fra i quali Gustav Klimt, presente con le tre età della vita femminile;  

Gustav Klimt. Le tre età della donna, 1905
Burri. Cretto G1

Piet Mondrian, fondatore con Theo van Dorsburg del neoplasticismo, di cui la Galleria espone una delle sue classiche composizioni di puri colori, in un reticolato di quadrati e rettangoli; e inoltre: L’arlesiana di Vincent van Gogh, le cabanon de Jourdan di Paul Cezanne, le Ninfee rosa di Claude Monet.

E’ fuor di dubbio che la presenza di importanti artisti stranieri la dobbiamo al lavoro e all’apertura culturale di  Palma Bucarelli, alla sua vasta conoscenza dell’arte moderna, alla competenza dei suoi collaboratori.

Francesco MONTUORI  Roma  1° Maggio 2022