di Franco LUCCICHENTI
LA FORMA DEL SUONO
Il suono è prodotto da vibrazioni che si trasmettono nell’aria.
Le vibrazioni si percepiscono sotto forma di onde sonore immateriali e vengono comunicate alla mente attraverso il filtro dei sensi (Fig 1).
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Il suono può diventare musica che può essere un’arte meravigliosa, elusiva, sfuggente. Sicuramente la musica e il canto sono manifestazioni molto antiche dell’agire dell’uomo. Una semplice percussione su qualsiasi oggetto può aprire a un ritmo cadenzato.
Ho già scritto su About Art che il canto è nato prima del linguaggio parlato. Alcune fonti fanno risalire le origini del canto al paleolitico superiore. Non è difficile immaginare suoni cantati accompagnare le prime cerimonie rituali che si svolgevano al nascere della civiltà (Fig 2).
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Le onde sonore che strutturano la musica sono incorporee IMMATERIALI e non avendo sostanza sfuggono al tempo. Un quadro, una scultura, un tempio possono appartenere al tempo per migliaia di anni (Fig 3) la musica no; anche le moderne tecniche di riproduzione sono attimali non permangono.
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Ancora oggi parte della musica sacra esplora il trascendente mistico e ignora la materia per superarne i vincoli (Fig 4).
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Sono stato da poco a vedere un balletto moderno eseguito dal corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma (Fig 5).
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Sul grande palcoscenico i ballerini si muovevano in sincronia col SUONO. Le onde sonore sembravano INSINUARSI nelle figure e misteriosamente guidarle nello spazio al contorno. Musica e materia si SOSTANZIAVANO nello spettacolo rappresentato e finalmente il suono prendeva forma entrando nel tempo materiale servendosi del corpo dei ballerini. Musica, mente, materia diventavano una cosa sola, i ballerini scivolavano, volavano sulle ali dell’armonia. Il meccanismo percettivo della mente e il ricordo fossile di antichissimi canti e danze rituali sono l’unico strumento che abbiamo per VEDERE la musica.
Propongo di sostituire l’aggettivo”ballerino” con “FORMA del SUONO”.
Franco LUCCICHENTI Roma 11 Febbraio 2024