di Claudio LISTANTI
L’Associazione Musicale Francesco Stabile di Potenza presieduta dal musicologo Marco Ranaldi riscopre l’opera musicale di Francesco Stabile.
Vissuto negli anni compresi tra il 1801 e il 1860 Francesco Stabile è stato uno dei più importanti musicisti lucani. Lo scorso 29 marzo è uscito un nuovo cd dedicato alla Via Crucis scritta dal musicista nel 1856. Alcuni brani della composizione sono stati eseguiti in anteprima lo stesso giorno presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Potenza in attesa dell’esecuzione integrale prevista per il 31 maggio al Teatro Stabile di Potenza.
Nell’ambito della Storia e della Storiografia Musicale è nata una nuova iniziativa culturale rivolta alla valorizzazione e alla conoscenza del musicista lucano, uno dei più noti di questa piccola ma significativa regione italiana. Per riscoprire i caratteri e la particolarità di questo musicista è nata l’Associazione Musicale Francesco Stabile di Potenza presieduta da Marco Ranaldi, musicista e musicologo di ampie vedute che alla guida dell’Associazione si è reso protagonista di una serie di iniziative che stanno contribuendo a favorire una conoscenza più approfondita di questo musicista.
Francesco Stabile nacque a Miglionico in provincia di Matera nel 1801 e visse fino al 1860 quando morì a Potenza. Non si sa molto della sua vita, diversi aspetti sono venuti alla luce recentemente. Il più importante tra questi riguarda certamente la sua formazione musicale che avvenne nell’ambito della Scuola Napoletana, all’epoca una vera e propria fucina per la preparazione dei musicisti. Suo maestro fu uno dei più importanti esponenti di questa scuola, Nicola Antonio Zingarelli.
Dopo qualche anno Francesco Stabile fu costretto ad abbandonare il fervido ambiente musicale napoletano per far ritorno nelle sue terre stabilendosi a Potenza, ambiente del tutto distante dalle caratteristiche intrinseche di quella che era una delle scuole musicali più importanti al mondo.
A Potenza, comunque, continuò nella sua attività di musicista, pianista e compositore divenendo. Come si presume dagli scarsi documenti a nostra disposizione, elemento messo in evidenza dal Ranaldi nel saggio critico che accompagna questa nuova iniziativa musicologica, Stabile in quel periodo fu Maestro di Cappella presso l’attuale Chiesa di Santa Maria del Sepolcro e Maestro di Canto presso il Real Collegio Salvator Rosa.
Il catalogo delle composizioni di Francesco Stabile è comunque cospicuo. Oltre a diverse partiture di Musica Sacra si nota la presenza di due opere liriche, Lo Sposo al Lotto, operina giocosa in due atti su libretto di Andrea Passaro rappresentata presso il Teatrino del Collegio di S. Sebastiano composta bel 1826 e dieci anni dopo, nel 1836, Palmira per il Teatro di San Carlo su un libretto di Felice Romani.
Inoltre anche composizioni di carattere sinfonico tra le quali si ricordano le giovanili Nove Sinfonie, scritte per un organico orchestrale di stampo prettamente ‘romantico’ alle quali si aggiungono anche arie di carattere profano tra le quali si ricorda “Ah se in ciel benigne stelle”.
Di Stabile non abbiamo testimonianze epistolari ma solamente qualche riscontro cronachistico rinvenuto dopo la sua morte scaturente da testimonianze dell’epoca. Eventi fortuiti hanno consentito di rintracciare alcune composizioni sacre, un genere molto frequentato nella Napoli che fu la città della sua formazione tra le quali un Via Crucis. Le opere musicali legate alla Passione di Cristo, forse per il carattere particolarmente rappresentativo della vita di Cristo e della Passione, a Napoli trovarono terreno fertile soprattutto perché buona parte dell’attività musicale era collegata ai quattro conservatori esistenti in città fino a tutto il ‘700 e parte dell’800 tutti gestiti e organizzati da compagnie religiose.
Qui è entrata in campo l’Associazione Francesco Stabile avviando una iniziativa di riscoperta e riproposta di questo autore. Innanzitutto la produzione e la pubblicazione di un Cd dedicato a questa Via Crucis che, simbolicamente, è stato reso disponibile proprio nello scorso Venerdì Santo, 29 marzo.
Il disco è stato registrato in presa diretta e ha come interpreti vocali lo Stabile Soloist formato da Giovanni Germano tenore primo, Nazareno Darzillo tenore secondo, Vito Nigro basso primo e Saverio Sangiacomo basso secondo con Marco Ranaldi al pianoforte. Del cd è possibile ascoltare la traccia audio della Via Crucis sul portale Soundcloud mentre il video promozionale, diretto dal regista Giuliano Brancati, può essere visto su YouTube e Brightcove.
L’uscita del disco è stata solennizzata nello stesso giorno presso la Chiesa di San Michele Arcangelo di Potenza con l’esecuzione di una selezione di brani della Via Crucis assieme ad un omaggio a Nicola Antonio Zingarelli, maestro di Stabile con gli Inni della Passione 1816, rivisti da Marco Anconetani ed eseguiti in forma strumentale dallo Stabile Ensemble guidato dallo stesso Ranaldi.
Questa attività di recupero avrà il suo apice il prossimo 31 maggio quando presso il Teatro Stabile di Potenza la Via Crucis di Francesco Stabile sarà eseguita integralmente in concerto. Tutto ciò non è un punto di arrivo ma, secondo l’impegno dell’Associazione Francesco Stabile, è solo l’inizio di una più profonda ed esaustiva attività storico/musicologica volta al recupero dell’arte musicale del musicista lucano.
Alcune particolarità della Via Crucis di Stabile.
Il musicologo Marco Ranaldi, a seguito dello specifico e accurato lavoro di riscoperta, fornisce alcune notizie necessarie ad una maggiore comprensione e collocazione di questa opera nell’ambito della Storia della Musica. Premessi gli eventi fortuiti che hanno consentito la riscoperta di questi tesori musicali, Ranaldi sottolinea che “fra questi tesori di una scrittura ricercata, per certi versi sospesa fra il bel canto sacro e le costruzioni bachiane, emerge la Via Crucis che egli scrisse intorno al 1856 per i monaci della Chiesa di Santa Maria.”
La Via Crucis il cui manoscritto, oggi conservato presso la Biblioteca Nazionale di Potenza, è stato ritrovato dal musicologo Marco Ranaldi che, grazie al supporto di Francesco Cirillo, ha riordinato il materiale musicale prima di poter lavorare sulla scrittura, correggendo alcuni errori di trascrizione e ricostruendo le parti mancanti.
La composizione ha innanzi tutto la particolarità di riferirsi ad un antico testo composto da Pietro Metastasio, Teco io vorrei. Ma come Ranaldi ricorda, “… come succede nelle migliori storie di mistero, delle 14 stazioni ne arrivano 9 con il prologo e con la ripetizione di una di esse. Non abbiamo idea di questa incompletezza. Sta di fatto che è possibile attribuire a coloro che rilegarono i suoi manoscritti tali mancanze, infatti, in essi si trovano spesso sovrapposizioni e anche una sequenza errata”.
La composizione è scritta per due tenori, due bassi e pianoforte ma durante le operazioni di ricerca e ricostruzione del brano
“… si è subito pensato ad una scrittura corale però, confrontando con altre composizioni della scuola di Zingarelli e di altre simili opere, ci è apparso più chiaro che la scelta di Stabile ricadesse sulla detta formazione. Quello che si evince – continua Ranaldi – è la grande maestria dell’autore nel trattare la materia, la bellezza romantica di alcune stazioni nelle quali profonde quel suo senso talmente alto da apparire ad oggi un piccolo capolavoro. Primo tassello di un lavoro che nelle intenzioni cercherà di pubblicare ed eseguire il suo nutrito catalogo di opere sacre.”
Dopo la Via Crucis e la conseguente esecuzione integrale prevista per il 31 maggio, il progetto di recupero delle opere di Stabile proseguirà con la revisione, trascrizione e registrazione di tutte le opere sacre che egli ha composto, fra le quali l’Inno a San Gerardo. Il tutto dovrebbe completarsi entro il 2026.
Claudio LISTANTI Roma 28 Aprile 2024