di Claudio LISTANTI
Partirà il prossimo 27 novembre la Stagione del Teatro dell’Opera di Roma con un impegnativo programma che prevede 9 spettacoli d’opera, 5 di balletto e 4 concerti sinfonici.
Il 27 novembre prossimo partirà la Stagione Lirica e di Balletto 2022-2023 del Teatro dell’Opera di Roma con una nuova produzione de Les dialogues des Carmélites di Francis Poulenc con la direzione musicale di Michele Mariotti e la regia di Emma Dante per una coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia.
La Stagione 2022-2023 ricopre un ruolo importante nella storia del maggiore ente lirico romano in quanto è la prima curata interamente dal Sovrintendente Francesco Giambrone nominato nello scorso dicembre alla guida del teatro dopo le diverse, ed intense, stagioni organizzate da Carlo Fuortes che hanno collocato l’Opera di Roma ad un livello di valore internazionale.
Il compito di Francesco Giambrone, quindi, è arduo ed impegnativo ma, da quanto emerge dai contenuti che di seguito illustreremo, è già riuscito a dare una cospicua impronta per confermare e ampliare il respiro internazionale della stagione lirica.
Come lo stesso Giambrone ha dichiarato la stagione che inizierà a novembre riesce, almeno sulla carta, a coniugare l’alta qualità delle interpretazioni all’impegno futuro.
“L’Opera di Roma guarda ai prossimi anni – dice il Sovrintendente – unendo la ricerca di titoli importanti, provenienti da aree e periodi storici diversi, con quella di interpreti forti, che possano darne una visione nuova, attuale e, perché no, rivelatrice. Nascono così queste quattro inaugurazioni fortemente rappresentative della nostra idea di teatro, che è però evidente in tutto il corso della stagione 2022/2023, dove si spazia dal Barocco di Händel alla musica contemporanea con Arvo Pärt, passando per il belcanto, per il Novecento storico di Bartók e Janáček, per i grandi capolavori di Verdi e Puccini, senza dimenticare Wagner. Nove titoli d’opera, l’incremento delle serate di balletto, otto nuove produzioni e una forte presenza del nostro direttore musicale, impegnato in ben tre nuove produzioni in stagione”
Dopo il Poulenc di quest’anno già sono state stabilite le successive tre inaugurazioni tutte affidate alla bacchetta del Direttore Musicale del teatro Michele Mariotti: Mefistofele di Arrigo Boito firmato da Simon Stone, al suo debutto in Italia nell’opera, nel 2023. Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi messo in scena da Richard Jones nel 2024. Lohengrin con la regia di Damiano Michieletto nel 2025, primo incontro con Richard Wagner per il regista. Inoltre è stata inserita un’altra novità, molto importante per la tradizione del Teatro dell’Opera, la data del 27 novembre che diventerà fissa per le tutte le aperture di stagione. Si ricorderà così, indelebilmente, il Teatro Costanzi che nel 1880 inaugurò il 27 novembre la sua prima stagione operistica, dando inizio alla sua gloriosa storia che, comunque la si pensi, ha portato il teatro romano ad essere uno dei punti di riferimento dell’attività operistica italiana.
Per un teatro si statura internazionale molto importanti sono le coproduzioni con altri teatri italiani ed europei. La stagione 2022-2023 ne contiene alcune molto significative che si aggiungono ai già citati Dialogues des Carmélites. Parliamo del Dittico formato dal Tabarro e dal Castello del Duca Barbablù con il Festival Puccini di Torre del Lago, in occasione del centenario della scomparsa del compositore, Da una casa di morti di Janacek con la Royal Opera House di Londra, il Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e l’Opéra National di Lione e poi il Giulio Cesare in Egitto di Haendel è coprodotto con il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Oper Leipzig e Opéra national de Montpellier.
Quanto detto finora ci trova concordi con quando dichiarato in proposito dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri:
“Il Teatro dell’Opera è per Roma un grande palcoscenico e un giusto motivo di orgoglio per tutta la città. – Con un programma di altissima qualità, la prossima stagione valorizzerà ulteriormente la fama di un’istituzione apprezzata non solo dalle romane e dai romani ma anche da un pubblico sempre più internazionale. La continua crescita del Teatro e il successo delle sue proposte sono risultati molto importanti per la nostra città, per i quali ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone e tutte le persone che con la loro professionalità animano questo straordinario presidio culturale della Capitale e di tutto il Paese. La cultura, in chiave sempre più diffusa in tutti i quartieri della città, continuerà a essere protagonista e leva fondamentale del rilancio di Roma”.
A dimostrazione di tutto ciò occorre dare una rapida scorsa a tutti i contenuti della stagione.
Domenica 27 novembre 2022 dunque, il sipario si alza sulla nuova produzione di Dialogues des Carmélites di Poulenc che torna sulle scene romane dopo 31 anni. La prima sarà trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 e radiofonica su RadioRai 3, evento che anch’esso può essere considerato una piccola rivoluzione che prevede, anche per gli anni a venire, le dirette radiotelevisive delle inaugurazioni come avviene per il Teatro alla Scala fatto che, ci auguriamo, possa far capire a tutti che l’opera in Italia non è solo la Scala ma molto altro di più. La compagnia di canto è molto interessante e prevede Corinne Winters Blanchem, Anna Caterina Antonacci Madame de Croissy, Ewa Vesin Madame Lidoine, Ekaterina Gubanova Mère Marie de l’Incarnation e Jean-François Lapointe Marquis de la Force. Sul podio Michele Mariotti e la regia di Emma Dante. Repliche fino al 6 dicembre.
Il 2023 si apre con una ripresa. Dall’11 al 15 gennaio l’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti con la regia di Ruggero Cappuccio edizione già rappresentata nel 2011 e 2014. Nel cast spiccano John Osborn e Aleksandra Kurzak, rispettivamente Nemorino e Adina. Sul podio Francesco Lanzillotta che debutterà all’Opera di Roma.
Dal 31 gennaio al 12 febbraio ritorna a Roma una delle più grandi opere di tutti i tempi: Aida di Giuseppe Verdi. Il capolavoro verdiano è presentato in una nuova produzione di Davide Livermore e sempre con la direzione di Michele Mariotti. Nel cast sono previste stelle come Krassimira Stoyanova Aida, Ekaterina Semenchuk Amneris. Poi Fabio Sartori Radamès, Vladimir Stoyanov Amonasro e Riccardo Zanellato Ramfis.
Dal 12 al 19 marzo 2023 l’Opera di Roma ricorda, nel centenario della nascita, il regista Franco Zeffirelli che a Roma ricordiamo per le sue illuminanti messe in scena. Sotto la guida di Daniel Oren ci sarà Pagliacci di Ruggero Leoncavallo che il Teatro dell’Opera ospitò nel 1992 e che da allora è stato ripreso sempre con grande successo. Nedda e Canio saranno interpretati, rispettivamente, da Nino Machaidze e Brian Jagde.
Il 31 marzo e il 1° aprile il Teatro dell’Opera di trasferisce alla Nuvola di Fuksas con due importanti artisti della contemporaneità: il regista Robert Wilson e il compositore estone Arvo Pärt. In scena Adam’s Passion, ideato nel 2015 e proposto per la prima volta e in esclusiva in Italia grazie alla collaborazione con EUR S.p.A. / EUR Culture per Roma. Sul podio Tõnu Kaljuste con Lucinda Childs danzatrice al suo debutto all’Opera di Roma e le luci curate da A.J. Weissbard.
Dal 6 al 18 aprile prende il via un interessante progetto di respiro triennale che prevede una scomposizione di uno dei capolavori di tutto il ‘900 musicale, Il Trittico di Giacomo Puccini. Si tratta del progetto Trittico ricomposto nel quale le tre opere che lo compongono saranno separate tra loro ed accoppiate, ognuna, ad altri capolavori del ‘900 accumunati, però, da un comune genere teatrale. Per quest’anno si parte con Il Tabarro che sarà abbinato a Il castello del Duca Barbablù di Béla Bartók. Seguiranno altre due accoppiate: Suor Angelica – Il prigioniero di Luigi Dallapiccola e Gianni Schicchi – L’heure espagnole di Maurice Ravel.
Questa prima tappa del progetto Trittico ricomposto è una nuova produzione affidata al regista tedesco Johannes Erath, al suo debutto in Italia in un’opera lirica. I protagonisti del Tabarro sono Luca Salsi, Gregory Kunde e Maria Agresta, mentre quelli del capolavoro di Bartók sono Ekaterina Semenchuk e Mikhail Petrenko.
Dal 23 al 30 maggio ci sarà la seconda tappa di un altro progetto triennale realizzato in collaborazione con la Royal Opera House di Londra, iniziato la scorsa stagione e dedicato al compositore ceco Leoš Janáček. Dopo Kát’a Kabanová del 2021/2022 passiamo in questa stagione a Da una casa di morti per concludersi nel 2023/2024 con Jenůfa.
Da una casa di morti è proposta per la prima volta nella storia dell’Opera di Roma e affidata alla regia di Krzysztof Warlikowski, Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia e al suo debutto in Italia nell’opera. A dirigere il capolavoro di Janáček ci sarà il giovane bielorusso Dmitry Matvienko, talento della nuova generazione recentemente messosi in luce vincendo la Malko Competition di Copenaghen.
Dal 16 al 25 giugno ritorna a Roma una delle opere più amate dai pubblici di tutto il mondo: Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Sarà rappresentata nella versione di Àlex Ollé de La fura dels Baus, realizzata in collaborazione con l’Opera di Sidney. Protagonista assoluta il soprano Eleonora Buratto una Cio Cio-San che debutta, con l’occasione, per il pubblico europeo dopo i notevoli successi negli Stati Uniti. Accanto a lei Dmytro Popov Pinkerton, Anna Maria Chiuri Suzuki e Roberto Frontali Sharpless. Sul podio ci sarà Roberto Abbado anch’egli interprete per la prima volta del capolavoro pucciniano.
Dopo la sospensione estiva la stagione operistica riprenderà in autunno, dal 13 al 21 ottobre, con il Giulio Cesare in Egitto di Georg Friedrich Händel. Lo spettacolo avrà la regia di Damiano Michieletto, ed è coprodotto con il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, Oper Leipzig e Opéra national de Montpellier. La direzione è affidata a uno specialista del repertorio barocco come Gianluca Capuano. Protagonisti tre dei più affermati controtenori di oggi: Raffaele Pe nel ruolo del titolo, Carlo Vistoli Tolomeo e Aryeh Nussbaum Cohen Sesto. Cleopatra invece è affidata alla voce di Danielle de Niese.
Gli spettacoli di Danza
Per la nuova stagione di balletto del Teatro dell’Opera di Roma la direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato si è orientata verso l’orizzonte del repertorio di origine classica.
Dal 18 al 31 dicembre ci sarà Don Chisciotte con la coreografia di Laurent Hilaire che aveva inaugurato la Stagione 2017/2018 con i costumi disegnati da Francesco Zito. Tra gli interpreti ospiti internazionali come Isabella Boylston e Daniel Camargo, Iana Salenko e Osiel Gouneo. Dirige l’Orchestra David Garforth.
Dal 24 febbraio al 2 marzo sarà la volta de La Bayadère, in una nuova versione coreografica di Benjamin Pech da Marius Petipa. Tra gli interpreti Olga Smirnova, al debutto all’Opera di Roma che si alternerà con Maia Makhateli nel ruolo di Nikija. Il guerriero Solor sarà interpretato da Jacopo Tissi e Victor Caixeta. La partitura di Ludwig Minkus è affidata alla bacchetta di Kevin Rhodes.
A maggio, dal 2 al 9, il palcoscenico dell’Opera ospiterà La Fille mal gardée da considerarsi il balletto più antico che sia pervenuto ai nostri giorni. Al Costanzi apparve già nel 1881, novantadue anni dopo la prima rappresentazione assoluta del 1789 al Gran Théâtre di Bordeaux. Le musiche, adattate da John Lanchbery, partono da quelle originali di Ferdinand Hérold. Ci sarà la virtuosistica coreografia di Frederick Ashton ripresa da Jean-Christophe Lesage mentre sul palco debutterà all’Opera l’étoile parigina Léonore Baulac assieme a Daniil Simkin. Sul podio il direttore Philip Ellis anche lui al debutto nel teatro lirico capitolino.
Nel mese di settembre, dal 19 al 24, spazio alla Danza Contemporanea con un Trittico di danza atto a valorizzare creazioni della Danza di oggi. Il trittico è composto da tre lavori molto diversi tra loro che entrano nel repertorio del Teatro. In apertura Within the Golden Hour del 2008 di Christopher Wheeldon creato per il San Francisco Ballet. Quattordici danzatori sulla partitura originale per archi di Ezio Bosso, a cui si aggiunge la musica di Antonio Vivaldi. Poi Chacona di Goyo Montero del 2017 su musiche di Bachper per il Ballet Nacional de Sodre di Montevideo. Un balletto ‘classico’ ma pensato per il contemporaneo. A conclusione il Bolero di Krzysztof Pastor, del 2012 sul capolavoro di Ravel. Pastor usa un ampio spazio rettangolare dove ci sono un uomo e a una donna che il corpo di ballo ingloba e rilascia.
Dal 27 ottobre al 4 novembre il Rossini Cards di Mauro Bigonzetti che sviluppa una sua idea del 2004. Sulle musiche di Rossini quadri di vite parallele con le stelle della compagnia romana Alessandra Amato, Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza e i primi ballerini Claudio Cocino e Michele Satriano. Anna Biagiotti firma i costumi di questo nuovo allestimento. Sul podio il giovane direttore Louis Lohraseb.
E inoltre quattro concerti di grande interesse
Con la stagione 2022/2023 tornano all’Opera di Roma i concerti che arricchiscono la già cospicua offerta musicale della stagione.
Il 15 febbraio è la volta del Requiem di Giuseppe Verdi programmato in parallelo con le recite di Aida, opera coeva di questo grande affresco musicale e drammatico. Michele Mariotti dirigerà L’Orchestra e il Coro dell’Opera; quest’ultimo, in questa stagione, passerà dalle sapienti mani di Roberto Gabbiani a quelle altrettanto sapienti di Ciro Visco. Cast internazionale con il soprano Elena Stikhina, il mezzosoprano Yulia Matochkina, il tenore Stefan Pop e il basso Giorgi Manoshvili.
Il 20 aprile, sempre con Mariotti, uno dei grandi capolavori della letteratura musicale tedesca: Manfred, il poema drammatico che Robert Schumann trasse da Lord Byron e che manca dal Teatro dell’opera da 56 anni. Protagonista l’attore Glauco Mauri che a 93 anni affronterà questa difficile prova.
Il 6 ottobre un concerto dal sapore antico vista la sua composizione. Si tratta del primo atto della Walküre (La valchiria) in forma di concerto affidato all’israeliano Omer Meir Wellber che farà il suo debutto presso il teatro romano. Ottimo cast con il tenore Stanislas de Barbeyrac Siegmund, il soprano Angela Meade Sieglinde e il basso Brindley Sherratt Hunding.
Il 20 ottobre 2023, parallelamente alle recite del Giulio Cesare in Egitto un concerto affidato ai tre controtenori ed al direttore protagonisti del capolavoro haendeliano. Carlo Vistoli, Raffaele Pe e Aryeh Nussbaum Cohen, sotto la guida di Gianluca Capuano proporranno un ricco programma che farà rivivere i fasti del Barocco.
Per assistere agli spettacoli di questa interessante stagione sono disponibili diverse formule di abbonamento utili a soddisfare le esigenze di un vasto pubblico. Per tutte le informazioni è indispensabile connettersi al sito www.operaroma.it
Claudio LISTANTI Roma 2 Ottobre 2022