di Claudio LISTANTI
È stato recentemente pubblicato, grazie all’etichetta Da Vinci Classics, il Cd ‘Notte’ dedicato a musiche per arpa di diversi autori del ‘900 per un progetto realizzato da Giuliano Marco Mattioli uno degli strumentisti e degli studiosi più in vista per questo particolare strumento.
La casa discografica Da Vinci Classics, etichetta molto attiva in campo discografico per la cura della scelta del repertorio musicale e dei relativi interpreti, che rivolge con successo la lente di ingrandimento verso diversi aspetti del mondo musicale ed esecutivo, proponendo opere che pur non appartenenti al grande repertorio hanno comunque una particolare validità di base ma anche capolavori appartenenti al grande repertorio affidati ad esecuzioni di artisti oggi emergenti e proporre così interpretazioni rivolte ad evidenziare quanto di nuovo propone il mondeo del concertismo. Si arricchisce così l’offerta della divulgazione discografica da sempre elemento fondamentale per la diffusione capillare della musica anche lontano dai consueti luoghi di esecuzioni.
Fedele a questa sua specialità, Da Vinci Classics, ha recentemente pubblicato “Notte” un cd interamente dedicato all’Arpa, strumento conosciutissimo ma raramente presente nelle sale da concerto come strumento solista. Questo cd permette ai cultori della musica di partecipare ad un excursus nella particolare espressione dello strumento grazie all’arte dello strumentista Giuliano Marco Mattioli che con l’occasione si è reso protagonista un ‘progetto’ del tutto particolare basato sulla scelta di composizioni appartenenti al repertorio per arpa di autori novecenteschi la cui espressività richiama alla notte ed al suo particolare fascino, elementi che sono vicini alla sua interiorità.
Se leggiamo la biografia di Giuliano Marco Mattioli apprendiamo che è un musicista che possiamo definire ‘completo’. Ha iniziato diciottenne a dedicare la sua attività musicale ottenendo, negli anni, diversi ed importanti riconoscimenti sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Oltre ad essere solista virtuoso di arpa ha svolto anche attività come prima parte in diverse orchestre, elemento questo che completa e arricchisce le sue doti di interprete. Se a tutto ciò aggiungiamo anche che ha studiato canto e tecnica vocale e che dell’arpa è profondo conoscitore a partire dalle vicende storiche dello strumento per giungere, come titolare di un laboratorio di restauro, ad essere specialista nella conservazione e nel ripristino di arpe a pedali storiche. Come storico dell’arpa è autore di un importante libro “La famiglia Érard. Un percorso storico fra documenti e strumenti musicali” dedicato ai più importanti costruttori europei di arpe come di clavicembali e pianoforti.
Conoscendo tutto ciò, aggiungendo anche che svolge l’attività di musicoterapeuta, si può senza dubbio affermare che le sue doti di artista sono ideali per la riuscita di un cd come questo da poco pubblicato.
Come accennato prima il Cd si basa su un progetto di Giuliano Marco Mattioli ed è intitolato “Notte”. Come lo stesso Mattioli mette in evidenza nelle note accluse al cofanetto, egli parte dalle sensazioni della sua infanzia con la paura della notte conseguenza del buio fitto che la circonda che evoca il terrore per l’ignoto. Queste sensazioni lo hanno sempre affascinato e condotto negli anni dell’adolescenza verso la letteratura di stile cosiddetto ‘gotico’ con letterati come Poe e Lovecraft che lui stesso cita. Tutte queste sensazioni sono state per lui concomitanti allo studio dell’arpa, strumento che giudica, vista la sua preparazione, particolarmente espressive. Secondo Mattioli l’arpa va oltre quegli elementi simbolici che la tradizione le attribuisce, che lui stesso ricorda, come dolcezza, femminilità e grazia, per assumere potenzialità che possono efficacemente arrivare alla dimensione notturna.
“Notte”, quindi, è concepito come una esaltazione del fascino e delle atmosfere della notte evocate grazie ad un convincente percorso ideale che va dal crepuscolo fino a raggiungere il silenzio quasi tombale delle ore più buie. Per sottolineare l’andamento di questo particolare ed affascinate percorso ha scelto musiche di compositori dello scorso secolo partendo da Vincenzo Zitello con “Prologo verso la notte” espressamente composto per questo progetto e dedicato a Mattioli, per il quale il cd è la sua prima registrazione assoluta e che dimostra, in un certo senso la valenza artistica della proposta dello strumentista. Il brano introduce l’ascoltatore in quel momento magico che ci porta dalla vita di tutti i giorni verso l’inconscio della notte. Subito dopo sorge la luna, momento rappresentato nel disco da un folk song di Luciano Berio, il canto armeno Loosin yelav la cui parte vocale è eseguita dallo stesso Mattioli, Ma la luna è già pronta a scomparire con The Waning moon del compositore trentino Carlo Galante con la quale i riflessi argentei tendono a svanire.
Il percorso prosegue incisivo con un brano di Carlos Salzedo Introspection, una introspezione con efficaci ‘glissandi’ che portano verso l’inconscio e a un rinnovato stato d’animo messo in risalto dalla semplicità poetica di due “haiku” di origine giapponese con la musica di Susann McDonald e Linda Wood, After the moon, my shadow e Distant lights, there they live che introducono al tema amoroso esposto da Reve d’amour di Albert Zabel un brano poco eseguito e con il cd proposto in prima registrazione assoluta. Si prosegue con Vasily Ivanovich Vinogradov con le variazioni da Nochenka un tema popolare russo di grande virtuosismo e di estrema espressività che ci conducono ad una parte più riflessiva con Feuill d’autumne di Henriette Renié una pagina a carattere più riflessivo che prelude all’esecuzione di altri due brani di raro ascolto qui proposti in prima registrazione assoluta, Le grand lustucru una melodia popolare rielaborata da uno dei più grandi musicisti del ‘900 Kurt Weill e ai contorni quasi ludici di Calembredaine di Bernard Andrès composizione del 2012, la più recente di quelle inserite nel cd. La notte procede e il percorso sta per arrivare alla fine. Torna la sottile arte di Carlos Salzedo con un brano, che come il precedente in questo cd è tratto da Cinque preludi, Lamentation, una lamentazione sulla disperazione conseguente ad un lutto con la narrazione che si chiude con la Danza elegiaca di Pour le tombeau d’Orphée di Marius Flothuis che ci porta per mezzo di sonorità solenni verso il ‘nulla’ chiudendo così in maniera ideale quel ‘cerchio’ narrativo spirituale ideato da Giuliano Marco Mattioli, difficile da descrivere con parole appropriate ma che all’ascolto, senza dubbio, regala quel necessario senso di ‘omogeneità’ e di compiutezza che un racconto, anche se visto dal punto di vista immateriale ed interiore, deve indispensabilmente avere.
Caratteristiche queste che abbinate alla molto evidente abilità di strumentista del Mattioli che riesce ad estrarre dall’arpa ritmi, sfumature e tutte le potenzialità sonore specifiche, fanno di questo cd un elemento prezioso per ogni discoteca soprattutto per quelle più autentiche e raffinate.
Claudio LISTANTI Roma 26 Novembre 2023
Giuliano Marco Mattioli
Notte
Solo Harp Nocturnal Works of the 20th century
Da Vinci Classics 2023