di Eleonora PERSICHETTI
L’arte fa ben(essere)
Dal 17 al 19 settembre in Val di Fiemme in occasione del Word Wellness Weekend: evento internazionale in programma in oltre 120 Paesi a cui la valle partecipa come intero territorio, primo e unico al mondo
L’esperienza artistica come veicolo di benessere.
Durante il World Wellness Weekend in Val di Fiemme – evento internazionale che celebra lo stare bene in oltre 120 paesi al mondo dal 17 al 19 settembre 2021 – non mancheranno occasioni di approfondimento e contatto con l’arte. A partire dalle alte quote, perché la valle trentina ospita, a 2.200 metri, esattamente di fronte al gruppo dolomitico del Latemar, il parco d’arte più alto d’Italia: RespirArt. “Altissimo e artissimo”, tra i 21 musei a cielo aperto del Belpaese, è anche l’unico visitabile durante la stagione invernale.
Qui, tra i pascoli alti di Pampeago e le Dolomiti del Trentino, dal 2011, grazie all’attività dei curatori Beatrice Calamari e Marco Nones, artisti internazionali si danno appuntamento ogni anno per realizzare nuove opere, sempre mutevoli perché in sintonia e in rapporto diretto con la natura che le plasma nel tempo. Le installazioni attualmente conservate in questo continuo divenire, tra il Rifugio Monte Agnello e lo Chalet Caserina, sono 32. Il fine settimana dedicato allo stare bene come stile di vita potrà essere l’occasione di scoprire gli ultimi lavori realizzati a fine luglio e firmati da Jano Sicura, Ryszard Litwiniuk e Elio Vanzo.
Sabato 18 settembre, dalle ore 11.30, l’appuntamento è con l’inaugurazione de Il Bosco dei silenzi diversi. Opera di Sergio Camin realizzata per il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese grazie al Comune di Ville di Fiemme. Lungo il Percorso Bianco, a Daiano, l’artista ha trasformato il bosco in un’installazione segnalando alcuni speciali punti di ascolto. Uno stimolo a tornare in contatto con sé stessi e con l’ambiente circostante.
Sosta consigliata anche al Museo Arte Contemporanea Cavalese e lungo il Rio Gambis per l’esposizione Anima Mundi: arte per la natura. Gli artisti contemporanei si orientano sempre più verso l’uso di materiali e poetiche volti a un rapporto più armonico con il mondo naturale, in controtendenza con il malessere di un mondo oggetto di devastazione e distopia. La letteratura, la filosofia, l’arte visiva, una parte della scienza, i movimenti ecologisti concorrono a questo sforzo collettivo di salvataggio del pianeta attraverso specifici campi e linguaggi, in una dimensione in cui le forze uomo-natura, non più contrapposte, necessitano di una urgente integrazione e ricomposizione. Il programma espositivo del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese prosegue la comune ricerca volta a integrare questo binomio, proponendo una riflessione sul tema.
La mostra Anima Mundi rappresenta alcune di queste tendenze di rinnovamento, attraverso l’opera degli artisti David Aaron Angeli della Val di Sole (Trentino), Stanislaw Brach di Varsavia, Leonardo Nava di Milano, Marco Nones di Cavalese, Gregor Prugger di Ortisei (Alto Adige), Giuliano Orsingher di Canal San Bovo (Trento), Federico Seppi di Trento. Oltre all’esposizione nelle ampie sale del museo, una serie di opere sono collocate lungo la passeggiata del Rio Gambis nel centro storico di Cavalese: un albero rivestito di tessuto multicolore dell’olandese Karin Van Der Molen, i “Disabitanti” animali di Patrizia Giambi, artista di Forlì, l’albero spezzato di Giuliano Orsingher, le gocce di rame di Federico Seppi.
Dal più grande museo di Baltimora, al Louvre, fino all’Ermitage, una mostra a cielo aperto rivela le immagini di 16 opere della Scuola Pittorica di Fiemme dipinte fra il 1600 e il 1700 e ora presenti in prestigiosi musei italiani e internazionali. L’esposizione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Cavalese e della Magnifica Comunità di Fiemme, a cura di Roberto Daprà, punta i riflettori sulla Scuola Pittorica di Fiemme che, a partire dal XVII secolo, ha dato i natali a prestigiosi pittori come Cristoforo Unterperger, Michelangelo Unterperger, Ignazio Unteperger, Giuseppe Alberti, Paul Troger e Vincenza Rovisi. Si possono così ammirare, nelle vie del borgo storico di Cavalese e del borgo rurale di Masi di Cavalese, le riproduzioni di alcune opere esposte presso la galleria Borghese di Roma, al Museo Hermitage di San Pietroburgo in Russia, al Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, alla Galleria del Belvedere di Innsbruck, al Museo di Belle Arti di Budapest, al Castello di Schönbrunn a Vienna, alla Galleria Nazionale di Leopoli in Ucraina, alla Cattedrale di San Giorgio a Timisoara in Romania, al Museo Diocesano di Bressanone, al Museo Ladin del Fascia di Sèn Jan.
Eleonora PERSICHETTI Roma 19 settembre 2021