L’artista Eugenia Serafini premiata allo Spoleto Art Festival (Spoleto, sabato 6 luglio, ore 18).

di Silvana LAZZARINO

Eugenia Serafini viene premiata allo Spoleto Art Festival di cui è Presidente Luca Filipponi. 

La cerimonia si svolge a Spoleto il 6 luglio 2024 alle ore 18.00 presso la Rocca Albornoz Portico La Portella

Entro uno scenario dove respirare i colori della vita in cui catturare il fluire delle emozioni che accompagnano il pensiero definendo scelte e azioni tra memoria e presente, accompagna l’arte di Eugenia Serafini artista di fama, poetessa di successo con numerose mostre in Italia e all’estero e importanti riconoscimenti e premi ricevuti durante la sua luminosa e prestigiosa carriera. Oltre ad essere una pittrice di grande spessore comunicativo, è installazionista, performer, giornalista, nonché direttore responsabile della rivista semestrale dell’Artecom-Onlus (Accademia in Europa di Studi Superiori) il “FOLIVM”.

Partendo dalla natura e dai suoi diversi scenari, ma anche dal contesto umano e sociale, Eugenia Serafini con grande sensibilità poetica e creatività, racconta dell’uomo e del suo esistere tra passato e presente, dove si rincorrono desideri e speranze, malinconie e attese guardando ad un futuro in cui recuperare quell’armonia tra finito e infinito da sempre appartenente all’universo. L’arte di Eugenia Serafini ha dato libera voce a quel codice invisibile legato alle emozioni, ma presente nell’ascolto e incontro con i luoghi più vicini e distanti della realtà naturale dalla terra al cielo tra spazi verdi e alberi, unitamente al cosmo, con riferimento all’uomo destinato probabilmente a ritrovare quel rapporto originario e autentico con la natura.

Nata a Tolfa (RM) piccolo e interessante borgo etrusco, e attiva tra Roma e la Toscana, per anni docente presso l’Università della Calabria, all’Accademia di Belle Arti di Carrara e all’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma, Eugenia Serafini, attraverso la sua opera ha dato voce al senso della vita a partire dall’osservazione delle bellezze presenti tra terra e cielo che accompagnano l’uomo a nutrire sentimenti di stupore, smarrimento, speranza. Sentimenti svelati in particolare nei dipinti dove a trionfare sono gli alberi, o in quelli dove pianeti e stelle disegnano le geometrie dell’universo. Stati di meraviglia e nuovo sentire che risuonano in una serie di opere tra dipinti e installazioni in cui la magia dell’Oriente restituisce la strada verso l’invisibile a ritrovare sensazioni dimenticate perché l’armonia tra il giorno e la notte, il principio e la fine diventa possibile.

A Spoleto nell’ambito dell’Art Festival, tra le più importanti manifestazioni nel campo della cultura e dell’arte, il 6 luglio 2024 Eugenia Serafini riceve il Premio Menotti Art Festival Spoleto 2024: un prestigioso riconoscimento a lei conferito per il suo straordinario impegno nel settore della cultura e delle arti mettendo al centro l’individuo con le sue emozioni e stati d’animo entro il divenire dell’esistenza. A premiarla durante la cerimonia con inizio alle ore 18.00 presso la Rocca Albornoz Portico La Portella, sarà il presidente del Festival il Prof. Luca Filipponi figura di spicco e di alta cultura e sensibilità.

Eugenia Serafini e Luca Filipponi

La motivazione che accompagna il premio assegnato all’artista molto apprezzata e stimata da pubblico e critica, sottolinea l’importanza delle attività da lei svolte e che continua a svolgere nel campo della cultura e dell’arte. Citiamo accanto al Prof. Luca Filipponi, il M° Sandro Bini Presidente Commissione Premio Spoleto Festival Art, la Dr. Paola Biadetti Direttore Marketing Commissione del Premio Seminario Internazionale Artistico e Letterario Spoleto Festival Art e Comunicare L’Europa 2024 e il M° Prof Sandro Trotti Direttore Artistico del Premio Spoleto Art Festival.

Eugenia Serafini, Fuochi nel cielo

Ad essere esposto, unitamente alle opere di altri artisti premiati, è il dipinto “Fuochi nel cielo” (acrilici su tela, cm. 100x 150, anno 2020) presente nella sua personale “Sguardo a Oriente”, curata dal Prof. Carlo Franza Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e critico d’arte, esposta a Roma presso il Circolo degli Esteri nel 2020 (dal 16 ottobre al 16 dicembre 2020).

L’opera che si richiama da un lato al neo informale e dall’altro all’astrattismo lirico, nel suo presentare un segno poetico e onirico accompagnato da colori vivaci ed esplosivi, sottolinea il legame con l’Oriente qui espresso nel riferimento ai fuochi d’artificio propri della Cina e all’onda con il suo movimento continuo e armonioso.  Così sottolinea Eugenia Serafini:la Cina con la sua antichissima tradizione degli spettacolari fuochi pirici che si aprono e si sovrappongono in giochi cromatici e luminosi di rara bellezza e gioiosità, è stata per me fonte di ispirazione per due grandi tele, di cm. 100 x 150, dipinte con colori acrilici, anno 2020, una delle quali mi rappresenta al Premio Menotti, con il titolo ‘Fuochi nel Cielo’ “.

In occasione della mostra al Circolo degli Esteri queste sono state le parole del Prof. Carlo Franza:

“….allacciandosi all’informale, rivisita il New informale, un movimento che c’è stato in Italia negli anni ’60 ma il suo è un informale molto legato al segno, al gesto, alla macchia, una cosa strepitosa. Non credo che oggi ci siano in Italia artisti che hanno la capacità di segnare o disegnare o movimentare un segno, soprattutto un segno non duro, forte ma lirico, poetico come quello della Serafini. Pensate alle onde, quando uno pensa all’Oriente è il punto dove nasce il sole e quindi la vita.”.

 Di quelle realtà orientali Eugenia Serafini ha restituito quei luoghi dove si avverte la sospensione del tempo, e dove si è proiettati a osservare verso l’interno per legare il proprio sentire a quell’invisibile da cui tutto prende forma. Viene espresso tutto il mistero e la bellezza della natura tra visibile e invisibile in riferimento all’eterno movimento del cosmo e dunque della Terra dove tutto è in divenire e questo attraverso onde, riflessi, e giochi concentrici di linee che si avvolgono, si intrecciano, si sfiorano.  Così nuovamente il Prof. Carlo Franza nel suo testo sempre in rifermento a questa esposizione dedicata all’oriente:

Lo stesso spettatore diviene parte di un silenzio vibrante, di quei segni, a volte graffiati, simbolici movimenti di un giardino zen, dove ogni elemento accentua la propria forza spirituale in simbiosi con la trama di un racconto sospeso. La realtà scompare per farsi natura o sentimento del tempo. La Serafini si è lasciata guidare in questo capitolo da un’istintività colta, per nulla lasciata al caso, perfezionata dalla conoscenza della tecnica, nell’uso di una texture estremamente raffinata, capace di veicolare una liricità musicale, la stessa che pervade molte opere e molta arte della contemporaneità”.

Attraverso colori decisi e delicati Eugenia Serafini regala i battiti di una natura permeata dal respiro del vento, dal filtrare dei raggi del sole o dal sottile rumore della pioggia. In questi ritmi e alchimie prendono forma immagini di alberi e di scenari legati al cosmo con i pianeti a suggerire il mistero e la bellezza della vita nella sua continua ciclicità che ritorna e si rinnova nel tempo; mistero e bellezza che inducono ad interrogarsi sul senso di questa vita dove l’individuo è invitato a guardare dentro se stesso per capire le proprie fragilità da cui ripartire.

Gli alberi di Eugenia Serafini da quelli più grandi a quelli più piccoli esprimono libertà, energia e vitalità conducendo chi li guarda a recuperare sogni lontani e dimenticati, desideri sopiti per troppo tempo. In questa scoperta delle armonie della natura si può recuperare l’emozione di affetti lontani, verità rivelate e la purezza di tornare anche per un attimo ad essere fanciulli nella spensieratezza che tutto prende vita dall’infinito respiro del sogno, portando dietro memorie e ricordi che non smettono mai di parlare al cuore.

Entro quel bisogno di ritrovare un legame autentico con la natura smarrito nel tempo per i troppi condizionamenti esterni e artificiose verità; è la salvaguardia della stessa natura denunciando atti volti a distruggere il patrimonio naturale di cui l’individuo è parte integrante. Di questo ultimo aspetto in particolare l’artista ha trattato nella sua installazione vivente, performance e letture dal titolo “Fossili di Petrolio nel Giardino InCANTATO e Domino- Dominio” realizzata insieme al gruppo di Poeti-Performer dell’Onda, al MACRO Asilo di Roma in occasione della IV edizione del Festival delle Arti Nuvola creativa soltosi a settembre 2019 ideato e curato dall’architetto Antonietta Campilongo.

Sempre al Macro Asilo, presso la Sala Cinema, il 7 dicembre 2019 Eugenia Serafini ha presentato il suo “Autoritratto” con la partecipazione di Luigi Rendine e “l’Ensemble Eugenia Serafini e I poeti dell’Onda”, ripercorrendo i momenti più significativi della sua attività di artista che coniuga diversi linguaggi dell’arte figurativa, visiva, gestuale entro una prospettiva emozionale dove la corporeità e la voce riacquistano nuova espressione per un discorso di arte totale e totalizzante, restituita dalla sinergia tra performance, teatro e poesia.

Eugenia-Serafini-“Nuvola”-Fotoperformance-Giardini-dell’EUR-ROMA

Nel suo percorso Eugenia Serafini ha guardato costantemente ad una contaminazione tra le arti utilizzando e fondendo gli apporti di diversi rami creativi: da quello visivo-digitale a quello teatrale, poetico e musicale. In questo senso le sue installazioni performance mirano a creare una nuova sinergia di emozioni coinvolgendo più sensi in una sorta di arte totale e in questa prospettiva ha dato vita a opere di grande suggestione come le Performances, “Canti di cAnta stOrie”, Roma 2008 e l’installazione “Nuvola” portata fuori presso l’ambiente dell’Eur sotto il Colosseo quadrato in cui si avverte un forte valore estetico ed esistenziale restituiti da una cascata di immagini realizzata su cartoni che scendono lungo la gradinata. Su queste tre “Nuvole” si possono vedere i cicli della natura, della vita a ricercare l’armonia attraverso la stessa natura poiché l’uomo da solo non riesce a trovarla, mentre la natura recupera sempre quell’equilibrio necessario per rinascere ogni volta.

Numerose e di successo anche le mostre da lei realizzate in Italia e all’estero con diverse sue opere presenti in collezioni, musei e archivi di diversi paesi quali: Francia, Germania, Egitto, Lituania, Norvegia, Romania, Ucraina, Uruguay, Argentina. Altrettanto prestigiosi sono i  premi e i riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera, tra essi sono da menzionare: “Le Rosse Pergamene, Poesia d’amore 2018, Sezione speciale Poesia e pittura “Dall’emozione all’immagine” con una raccolta di poesie d’amore dedicate a Roma, il “Premio Artista dell’anno” al Premium International Florence Seven Stars Firenze 2016, la “Targa alla Carriera” dal Comune di Tolfa nel 2014 e il “Leone d’Argento per la Creatività nelle scuole” 2013 alla Biennale di Venezia. Senza dimenticare il Premio alla Carriera “Premium International Florence Seven Stars” Grand Prix Absolute 2017 consegnatole dal Professor Carlo Franza. Più recenti sono il Premio Le Fondazioni dell’Unione Europea, Bruxelles nel giugno 2019 “Premio “Ambasciatrice dell’Arte”, e sempre da Carlo Franza ha ricevuto il Premio “Veterana dell’Arte Internazionale” Premium International Florence Seven Stars nel 2021 e il Premio per la Grafica Libro d’Artista a giugno 2022 nell’ambito del Premium International Florence Seven Stars 2022.  Senza dimenticare il “Premio Internazionale di Poesia Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi” 1 Edizione 2020-2021, la “Menzione Speciale” alla 35°edizione del Premio letterario Camaiore Francesco Bellomini 2023,  il “Premio all’eccellenza” nell’ambito del Premio letterario Internazionale “Voci città di Roma” maggio 2023 e Il Premium Plus Florence 12 Stelle per l’Arte 2024. Ha partecipato a numerosi Convegni dell’Università della Calabria, invitata in qualità di docente/artista e poeta performer, dal1995 al 2013.

Numerose le sue pubblicazioni tra racconti, fiabe, saggi tra cui citiamo “Les oiseaux”, fiaba in versi, Prefazione del Prof.  Mario Verdone, (Roma 1997) e “I racconti del Laurentino 38”, prefazione del Prof. Dante Maffia, postfazione Prof. Cesare Pitto, Presidente Centro RAI Unical(Roma 1998)  tradotti, commentati e pubblicati in lingua Araba dal poeta Ahmed Sawaier sul Quotidiano Giordano “Gli Arabi Oggi”, 1998. E poi La  valigia delle parole, Quaderni UNI-CAL, Rossano 2013; Pescatori di sOgni, bilingue italiano/rumeno, Roma, 2013 e i recenti “Canto dell`effimero” nell’edizione cartacea Artecom-onlus Roma, 2022, Menzione Speciale Al XXXV Premio Camaiore-Francesco Belluomini 2023; e la fiaba “Storia per un cuore bambino” recentemente pubblicata nell’edizione speciale bilingue italo-portoghese con ARTECOM-onlus 2023 in cui emergono il sogno  unitamente alla poetica dell’immaginazione con cui ritrovare la capacità di stupirsi e meravigliarsi proprie dei fanciulli. Si tratta di una fiaba che ridefinisce un tempo prezioso per un nuovo ascolto di sè dove riscoprire le emozioni più delicate e avvolgenti grazie ad una storia che allarga il cuore, centrata sull’incontro tra il protagonista un anziano piuttosto solitario e la bambina delicata nella sua luminosa presenza.

Accanto all’insegnamento e al suo portare l’arte e i suoi diversi linguaggi ad interagire con la scrittura, la parola e la recitazione, è l’impegno nell’organizzare eventi culturali internazionali in particolare a Roma tra cui citiamo: “L’Albero delle nostre parole”, “FaVolando”, Biblioteca dei Ragazzi di Villa Mercede, “I libri fatti dai bambini”, “Incontri” alla Biblioteca Vallicelliana e altri con il Patrocinio dell’Accademia in Europa di Studi Superiori ARTECOM-onlus.

Ha collaborato con diversi protagonisti della letteratura e dell’arte e del cinema: tra tutti menzioniamo la collaborazione con il professor Mario Verdone del quale ha condiviso stima e amicizia. La sua opera è stata ampiamente trattata dallo storico dell’arte prof. Giorgio Di Genova nella “Storia dell’Arte Italiana, Generazione Anni ’40, tomo “1, ediz. Bora 2007, dal prof. Mario Verdone, dal prof. Duccio Trombadori che ne ha presentato la Monografia, dal critico d’arte prof. Carlo Franza nelle presentazioni a catalogo delle mostre personali a Roma (Circolo del Ministero degli Esteri, 2020), Berlino, Milano e Firenze.

Silvana LAZZARINO  Roma 5 Luglio 2024

Il Premio Menotti Art Festival Spoleto 2024 assegnato sabato 6 luglio 2024 ad Eugenia Serafini nell’ambito Spoleto Art Fest di cui è Presidente Luca Filipponi