L’attualità del paesaggio classico. Come l’arcadica bellezza dei dipinti antichi può aiutare a vincere la battaglia ambientale

di Franco LUCCICHENTI

La pittura di paesaggio classico o ideale del ‘600 custodisce la memoria di territori dove uomo e ambiente  si fondevano in equlibrate proporzioni.

Specialmente in Italia il paesaggio naturale scelto e esplorato dall’artista veniva rielaborato, seguendo principi di bellezza  che si sostanziavano in ineffabili armonie tra le componenti antropiche e quelle naturali. fig1

Considero che per chi si occupa di problematiche ambientali sia importante la conoscenza dell’arte del paesaggio classico.

Il valore paesaggistico e naturalistico del territorio ha le sue radici nel ricordo delle suggestioni dell’ambiente pre-industriale che in Italia attiravano poeti, letterati e pittori dal resto del mondo. fig2

Il “paesaggio classico” regala alla mente dell’osservatore immagini legate al valore ambientale perduto contribuendo a suggerire a urbanisti e architetti le scelte migliori per la ri-valorizzazione di aree compromesse da una antropizzazione incontrollata.

L’immagine IDEALE dipinta dall’artista è un riferimento formale che può aiutare a connettere l’arcadica bellezza del paesaggio classico  alla possibilità di STABILIZZARE le dinamiche della pressione antropica sul territorio e orientarle a recuperare le suggestioni della natura incontaminata e antropizzata  consentendo al paesaggio reale di valorizzare anche manufatti  intrusivi che lo abitano da tempo fig3

Gli strumenti previsti per la tutela dell’ambiente in Italia sono numerosi  a cominciare dall’articolo 9 della Costituzione nel quale la difesa e valorizzazione della BELLEZZA del paesaggio è precisata.  La bellezza è un processo che si dispiega nel tempo in maniera non lineare ed è per questo soggetta a alterazioni anche traumatiche dovute, nel caso dell’ambiente-paesaggio, a forze naturali e all’agire dell’uomo.

L’ambiente industrializzato e male urbanizzato può essere  una perturbazione permanente del territorio. Si tratta di ferite che non si rimarginano fig4, fig5.

La civiltà moderna è  fenomeno, unico nella storia, repentino e anomalo un vero e proprio gradino evolutivo.

E’ una civiltà che si è sviluppata in gran parte in senso puramente MATERIALE trascurando principi di ordine superiore.  Alcuni settori della  ricerca artistica sono entrati oggi in un inquietante LABIRINTO concettuale  con il rischio  però di perdersi. fig6

Il “paesaggio classico” del 600 può essere  in certi casi una importante FORMA SIMBOLICA di riferimento per agganciare l’ incanto perduto delle  atmosfere ambientali del passato alla vita futura dell’uomo. fig7

Franco LUCCICHENTI    Roma  5 luglio 2020