di Nica FIORI
A Roma era conosciuta semplicemente come “Madama” e questo nome è rimasto a designare Palazzo Madama, sede del Senato, Villa Madama, sede di rappresentanza dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Affari Esteri, e il comune di Castel Madama.
Parliamo di Margherita d’Austria (1522 – 1586), nota anche come Margherita di Parma, la celebre figlia illegittima di Carlo V, che, a poco più di 500 anni dalla sua nascita, viene celebrata nella città natale di Oudenaarde, in Belgio (Fiandre orientali) con la mostra “Margherita. La figlia dell’imperatore tra potere e immagine”, visitabile dal 21 settembre 2024 al 5 gennaio 2025 presso il Museo MOU, situato nel municipio gotico della città.
Attraverso una ricca selezione di dipinti, sculture, disegni, arazzi, miniature, manufatti preziosi e oggetti personali, viene indagato il ruolo di Margherita come figura chiave nell’Europa del XVI secolo, ma anche come appassionata mecenate e amante dell’arte.
Margherita era nata ad Oudenaarde (la città degli arazzi nota anche per il Giro ciclistico delle Fiandre) dalla relazione dell’imperatore Carlo V con Giovanna Van der Gheynst, figlia di un lavorante di arazzi. La bambina venne legittimata dall’imperatore ed educata come una principessa sotto le cure di un’altra Margherita, figlia di Massimiliano d’Austria, che era all’epoca governatrice dei Paesi Bassi.
La nobildonna aveva origini fiamminghe, tedesche e spagnole, ma trascorse gran parte della vita in Italia. Nel 1533 venne promessa sposa ad Alessandro dei Medici, duca di Firenze, ma, avendo all’epoca solo undici anni, dovette attendere qualche tempo per contrarre il matrimonio e diventare quindi duchessa di Firenze. Dopo la morte di Alessandro, assassinato nel 1537 dal cugino Lorenzino dei Medici, era tornata disponibile e papa Paolo III riuscì ad ottenere il consenso dell’imperatore per il matrimonio con il nipote Ottavio Farnese. Fu in quell’occasione, nel 1539, che Carlo V dette in dote a Margherita d’Austria il feudo di Leonessa (ora nella provincia di Rieti) con quello degli Stati d’Abruzzo.
Ricordiamo che questo matrimonio, celebrato dallo stesso Paolo III, è stato raffigurato ad affresco da Taddeo Zuccari nella sala dei Fasti Farnesiani nel palazzo Farnese a Caprarola.
Margherita non amava Ottavio Farnese e non lo riteneva degno dei suoi natali, nonostante Paolo III avesse dato al nipote onori, cariche e ricchezze.
La discordia tra i due sposi, che secondo le parole del cardinale Robert de Lénoncourt “si guardavano come cane e gatto”, divenne di pubblico dominio presso i romani, ma alla fine Margherita si piegò e dall’unione con Ottavio nacquero due gemelli, battezzati nella parrocchia di Sant’Eustachio, vicino a Palazzo Madama, come ricorda una lapide nel colonnato d’accesso alla chiesa.
Carlo, uno dei gemelli, morì molto presto, mentre l’altro, Alessandro Farnese, divenne uno dei più grandi generali dei suoi tempi.
Margherita, in seguito, riconoscendo il coraggio dimostrato dal marito Ottavio nel riconquistare Parma quando l’imperatore e perfino il Papa erano contro di lui, prese decisamente posizione a favore della famiglia Farnese e con il marito subentrò un’intesa amichevole. Intanto era divenuta duchessa di Parma e Piacenza, feudo dei Farnese.
Margherita ebbe poi due volte dal re di Spagna Filippo II (suo fratellastro) l’incarico di governare i Paesi Bassi. Seppe assolvere i suoi compiti di governo in una delicata situazione politica, dimostrando un non comune talento politico e un largo senso di umanità.
Morì in Abruzzo, a Ortona, all’età di sessantaquattro anni, il 18 gennaio 1586, e fu sepolta nel suo ducato, a Piacenza.
Hanno partecipato all’inaugurazione della mostra in Belgio le rappresentanze italiane delle “città margaritiane”, tra cui Leonessa, Castel Madama, Ortona, L’Aquila e Castel Sant’Angelo: una rete che è stata promossa da Silvana Pasquali, presidente del Palio del Velluto di Leonessa.
“Non avremmo mai pensato, né sperato, un anno fa di poter raccontare la storia degli Stati Farnesiani d’Abruzzo nella città natale di Margherita d’Austria – racconta la Pasquali – Tutto è nato dalla costituzione della Rete delle città Margaritiane, che ha permesso di entrare in contatto con Oudenaarde e altre città, creando progetti congiunti di valorizzazione e scambio culturale tra territori. Siamo orgogliosi di portare nelle Fiandre un po’ della nostra cultura e tradizione, le cui radici affondano proprio nel Buongoverno di Madama”.
Per la prima volta sono stati riuniti nella città belga i più celebri ritratti di Margherita, accostati alle opere che lei stessa commissionò agli artisti dell’epoca, in prestito dal Louvre di Parigi, dal Rijksmuseum di Amsterdam, dal British Museum di Londra, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e da altri importanti musei.
Tra i pezzi esposti a Oudenaarde emergono le preziose miniature dell’Album di Bruxelles, una raccolta conservata a Varsavia di tredici miniature su pergamena che raccontano i festeggiamenti per il matrimonio del figlio di Margherita, Alessandro Farnese.
Tra i ritratti chiave spicca quello proveniente dalla Royal Collection britannica e di solito esposto a Buckingham Palace. Sono di tutto rispetto anche tre dipinti provenienti dalla Galleria Nazionale di Parma nel Complesso Monumentale della Pilotta.
Si tratta del Ritratto di Alessandro Farnese (1557) di Anthonis Mor, raffigurato all’età di dodici anni, e dei ritratti di Margherita d’Austria (1590-1600) e del marito Ottavio Farnese (1590-1600), che fanno parte entrambi del gruppo di ventuno miniature di principi e principesse d’Aviz e di Casa Farnese realizzato da un anonimo pittore fiammingo su commissione ducale e conservati alla Galleria Nazionale di Parma dal 1831.
La mostra è arricchita da interventi che reinterpretano la figura di Margherita in chiave contemporanea. La fotografa fiamminga Lieve Blancquaert propone un’installazione dedicata alle “Margherite moderne” nella chiesa di Nostra Signora di Pamele, mentre il compositore Floris De Rycker ha creato una colonna sonora esclusiva per l’esposizione, mescolando suoni contemporanei con musica rinascimentale.
Nica FIORI Roma 22 Settembre 2024