di Anna BARRICELLI
I vari e continui viaggi di Anna Di Fusco si sono materializzati nella espressione astratta di una pittura a campo aperto con turbolenze tonali simili a quelle atmosferiche dell’arrivo dei monsoni sui cieli dell’India.
Le Mostre di Agrigento, Palermo e Roma ( Galleria Gallerati prima e poi al Macro Asilo) confermano la tendenza ad un espressionismo astratto denso di allusioni topografiche che nella Scala dei Turchi e nel Mare Mostrum acquista valore di cronaca umanitaria, nei segni rossi fra i vortici ondosi che alludono alla tragedia migratoria.
L’adesione alla filosofia buddista della pittrice ne amplia il significato facendone quasi la metafora di un Mandala .
La tecnica dei dipinti policromatici che uniscono alla stesura del colore polvere, frammenti di vetro, fenditure rivisitano l’opera di Kline, Burri e Fontana sono però depurati da un filtro emotivo personale. Nascono cosi i vortici di Girandole rosse, I Crateri viola e lunari oppure si concretizzano plasticamente nella Voglia di libri o da Pagine vuote bianche ed intonse che diventano Pagine piene e nere appagando cosi un desiderio culturale che contraddistingue tutto l’iter esistenziale dell’artista.
Nell’Atelier d’artista al Macro in alcuni quadri Anna partecipa al pathos per i cambiamenti climatici con tecnica a risparmio che nell’alternarsi del bianco con il nero evocano il simultaneo cambiamento delle stagioni. Altrove il riferimento espressionista si accentua come nei Colori di Roma in cui spatolate incrociate restituiscono alla Capitale i colori pastello degli incisori ed urbanisti settecento/ottocenteschi consolidando il valore delle risonanze magnetiche dell’espressionismo astratto di Anna Di Fusco.
Anna BARRICELLI Roma 23 dicembre 2019