di Silvana LAZZARINO
“Migranti. Issa Watanabe” è aperta fino al 28 ottobre 2023
Al viaggio sembra non esserci mai fine: nello specifico quando a viaggiare sono i migranti lungo percorsi tra deserti, mari, montagne e foreste dove l’approdo sembra non arrivare mai, dove si è costantemente in balia dei venti, delle correnti e dove la propria identità rischia di disperdersi legati al sottile filo dei ricordi di un passato non sempre facile da dimenticare, proprio perché ancorato ai loro Paesi da cui si sono allontanati forse per sempre.
Provenienti da diverse parti del mondo i migranti rappresentano una porzione non indifferente della cittadinanza in diverse città italiane ed europee, essendosi insediati ormai da diversi decenni in cerca di fortuna e di protezione. Molti sono riusciti a ricostruirsi una vita attraverso il lavoro portato avanti con impegno, spesso con sacrifici e rinunce lontano dai loro famigliari, altri invece non hanno avuto questa possibilità.
A restituire un’immagine originale del viaggio di “particolari” migranti è la celebre illustratrice peruviana. Issa Watanabe classe 1980, che per la prima volta presenta nella Capitale la sua opera presso la sede della Sala Dal’ dell’Istituito Cervantes di Roma (in Piazza Navona 91).
Promossa dall’Ambasciata del Perù, in Italia e dall’Ambasciata del Perù presso la Santa Sede, l’esposizione “Migranti. Issa Watanabe” che si è aperta lo scorso 20 settembre e visitabile fino al 28 ottobre 2023, riunisce 17 tavole con disegni e colori vivaci su sfondo digitale del suo pluripremiato libro dal titolo Migranti, pubblicato in Spagna e in 18 Paesi. Le Tavole, e qui sta l’originalità, presentano quali protagonisti di questo viaggio senza fine, gli animali nel loro attraversare una foresta oscura per affrontare un itinerario duro, ma necessario e urgente, proprio come quello di ogni individuo costretto a fuggire e lasciare il proprio paese.
Decisione e armonia nel tratto e vivacità dei colori definiscono immagini realizzate su uno sfondo come fosse un computer piatto nero, inchiostro digitale, per raccontare senza l’uso di parole il viaggio di un gruppo molto eterogeneo di animali antropomorfi lungo il sentiero della foresta oscura. Leoni, tucani, maiali, elefanti, conigli, rane, giraffe, tutti diversi ma tutti con un piccolo bagaglio in mano o sul retro, nel loro tragitto lungo la foresta non sono soli: dietro di loro infatti procede quale presenza discreta, la morte comodamente seduta sul dorso di un magnifico uccello blu,con indosso un mantello fiorito.
Improvvisamente lungo il camino si apre innanzi a loro la vista del mare e non indugiano a salire velocemente su una barca molto fragile che finisce per incrinarsi non potendo sostenere il peso di tutti loro. Nonostante questo inconveniente riescono ad approdare in un altrove, un luogo dove le piante hanno foglie e fiori, dove si può immaginare di vivere.
Sono immagini potenti che arrivano agli occhi e al cuore e possono aprire a nuove riflessioni sul concetto di identità. di esistenza e convivenza, proprio grazie alla forza comunicativa del tratto del disegno riferito agli animali che nella loro vulnerabilità e forza invitano a ripensare ad un nuovo modo di osservare fuori e dentro se stessi.
Si evince in questo gruppo eterogeneo di animali, la specificità di ciascuno che è pronto a sostenere l’altro in un tragitto che rappresenta il viaggio della vita in cui, come afferma l’autrice, speranza e morte convivono e la morte sembra non allontanarsi mai dal cammino essendo una presenza invisibile eppure certa.
La presenza della morte la si trova raffigurata nelle prime tavole con l’immagine di un teschio con un mantello a fiori che, se inizialmente può essere vista quale un migrante proprio per il fatto di portare una valigia e mostrare un modo simile a loro di camminare; alla fine si intuisce quale sia la sua funzione. Essa proprio perché raffigurata come uno scheletro con indosso un mantello a fiori e date le sue dimensioni ridotte, diventa una compagna di viaggio.
Da queste tavole non emerge angoscia malgrado lo sfondo nero e i rischi cui vanno incontro gli animali, ma essi attraverso gli sguardi e le movenze rimandano ad un senso di inquietudine portando con sé il dramma dell’incertezza e della non stabilità. Attraverso gli animali il messaggio arriva in modo chiaro anche ai bambini che hanno facilità nell’accostarsi agli stessi animali adatti a rendere universale questa vicenda complessa e difficile.
Così’ la stessa Issa Watanabe afferma a riguardo:
“È una migrazione un po’ più universale” e ancora: “Quanti confini deve oltrepassare un uomo per tornare a casa?”, si chiede Angelopoulos ne ‘Il passo sospeso della cicogna’. Io chiudo questo libro, loro continuano il loro viaggio.”
Le sue illustrazioni sono state esposte in tutto il mondo: in Spagna, Italia, Giappone, Corea, Cina, Stati Uniti, Francia, Messico, Brasile, Ecuador, Colombia, Cile e Perù e sono incluse nella mostra “Spechless: The Art in the Wordless Picture Books” dell’Eric Carle Museum of Picture Book Art in Massachussets. Tra gli albi illustrati pubblicati vanno citati: Las increíbles aventuras de Juanito y su bicicleta amarilla. e Más te vale, mastodonte vincitore del XVII concorso “A la Orilla del Viento” indetto da Fondo de Cultura Económica Messico.
Queste le parole dell’artista:
“Il primo disegno l’ho realizzato dopo aver visto una serie del fotografo Magnus Wenman, in cui ritraeva dei bambini siriani che dormivano in accampamenti improvvisati in mezzo alla foresta. […] Cosa posso fare io se non disegnare o per lo meno provare, attraverso un disegno, a raggiungere quella foresta? Un’illustrazione mi ha portato ad un’altra e così, a poco a poco, senza averlo preventivato, ho seguito un percorso, che è durato quasi due anni, perché per quanto facessi progressi il viaggio non si concludeva: dopo un deserto, ne compariva un altro; dopo ogni sosta, un nuovo naufragio. Mi sono persa molte volte. Ho cominciato a capire che nella foresta, nel mare o nel deserto non esiste un sentiero tra gli alberi, sulle onde o sulla sabbia. Dobbiamo, però, andare avanti con volontà e speranza.”
Silvana LAZZARINO Roma 1 Ottobre 2023
“Migranti. Issa Watanabe”
Istituto Cervantes di Roma, Sala Dalí
Piazza Navona 91, Roma. Orario: da martedì a venerdì dalle 14.00 alle 20.00;sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 20.00
fino al 28 ottobre 2023
Ingresso libero
Per informazioni: tel. 06 6861871