di Rosa SCOPECE
“Internet Painting” ed esperimenti di Newmpressionism al Maxxi
Fino al 20 maggio 2018 la sala Claudia Gian Ferrari ospita la mostra di Miltos Manetas.
Pittore, artista concettuale e teorico, riconosciuto a livello internazionale per aver fondato nel 2009 il primo Padiglione Internet alla Biennale di Venezia, con Internet Paiting propone una mostra incentrata sulla sua indagine dello spazio occupato dalla tecnologia nel nostro tempo, analizzandone il rapporto con gli esseri umani.
“Il mondo in rete cambia aspetto ogni giorno. Qui tutto cambierà aspetto in un flusso continuo, come la rete” –
dice l’artista della sua esposizione. Le sue opere sono macropitture ad olio, collage di immagini scovate in rete e rielaborate su tela che invitano lo spettatore a “navigare” tra esse proprio come se fosse seduto davanti ad un computer. Il processo creativo degli Internet Paintings infatti, è basato su una profonda necessità di comunicazione tipica della nostra contemporaneità ed è per questo condiviso con altre persone. Più che una mostra è un laboratorio in piena funzione, un processo in perenne mutazione, soggetto a continue azioni esterne, aggiornamenti che ne ridefiniscono l’assetto iniziale. Le tele sono fissate al soffitto e disposte in sovrapposizione come un desktop di un computer e ci sono carrelli con materiale per dipingere. I quadri durante la mostra continuano infatti, ad essere dipinti, a simulazione della realtà che non è mai immobile mentre la si vive.
Gli artisti come Nora Renaud, Ana Milena Renza Grisales e Arlen Siu Vásquez, amici e coloro che hanno partecipato all’open call lanciata dal museo , in collaborazione con Manetas realizzano esperimenti di Newpressionism senza organizzare nulla, intervengono attivamente, dipingendo alcune parti che si intersecano con le immagini digitali provenienti da Internet e proiettate sulle tele. Manetas sostiene che Internet oggi sia la forma più radicale di arte:
<< Il paesaggio dello schermo è per noi come la natura era per gli impressionisti. Viviamo in contatto con il paesaggio dello schermo, per questo ha senso dipingerlo >>.
Che dire, se i risultati sono questi, non si può che accogliere a braccia aperte questo nuovo movimento: <<Benvenuto Newspressionism! >>
Rosa SCOPECE Roma maggio 2018