di Carmen D’ANTONINO
Nota critica. Adriano Segarelli. L’ Io Sospeso
La pittura figurativa e metafisica di Adriano Segarelli evoca un contatto concettuale, con il risultato di suscitare la curiosità di inseguire un pensiero, un’idea che va oltre l’aspetto pittorico dell’opera d’arte. Nelle sue opere, caratterizzante è l’approccio con il pensiero che si aggroviglia con la forma, con la struttura, con i colori e con il significato ultimo che l’artista vuole associare alle sue figure.
Adriano Segarelli è un pittore che si esprime attraverso tre mezzi comunicativi, la pittura, la scultura e la scrittura. Può essere definito come quell’artista che lavora per associazioni di immagini con un suo universo semantico che supera l’opera d’arte. L’artista, attraverso le sue opere, segue lo sviluppo del pensiero nella sua formazione nella mente umana nel tentativo di catturare i fattori che lo determinano. Come afferma De Chirico:
“La forma corrente del pensiero umano è l’immagine visibile e questa a sua volta è formata dalle impressioni sensoriali che la mente riceve, le immagini esistenti del nostro spirito raffigurano dei concetti, dei sentimenti o delle idee metafisiche”.
A tal proposito le sue opere sono rappresentazioni connotate da una tavolozza di colori decisamente fauves. Esiti pittorici in armonia con il movimento futurista che si esprimeva con queste parole riguardo al cromatismo pittorico:
“Tutti si accorgeranno che sotto la nostra epidermide non serpeggia il bruno, ma che vi splende il giallo, che il rosso vi fiammeggia, e che il verde, l’azzurro e il violetto vi danzano, voluttuosi e carezzevoli! Come si può ancora veder roseo un volto umano […]? Il volto umano è giallo, è rosso, è verde, è azzurro, è violetto». (Manifesto tecnico del movimento futurista).
Parallelamente alle opere dei pittori appartenenti alla corrente metafisica, anche quelle di Adriano Segarelli stupiscono l’osservatore per l’apparente semplicità di ciò che raffigurano: una realtà solo apparente. La luce crea ombre, i corpi si sgretolano, la prospettiva sembra definire uno spazio reale, è sempre deformata, così come lo spazio appare instabile, quasi impossibile.
Possiamo definire Segarelli un pittore non tradizionalista, che apprezza la filosofia dei grandi maestri del’ 900 e l’idea che l’arte debba evocare un mondo percepibile ai sensi. L’io sospeso un veloce viaggio nei pensieri dell’artista per confrontarsi a fondo con la psicoanalisi e giungere poi alla sociologia. L’artista intende svelare come nella società attuale l’ideologia abbia operato una torsione rispetto al significato marxiano acquisito. La critica dell’ideologia non può oggi riguardare il suo carattere di mera rappresentazione: dell’uomo e dei suoi legami. Questa critica non può limitarsi a smascherare cause nascoste, non-dette, manipolazioni operanti in tale rappresentazione. Si tratta piuttosto di cogliere il carattere immaginario di questo sapere, del sapere stesso sui legami. Il significato del rapporto con l’altro sembra ridotto a pedina delle proprie azioni, piuttosto che essere sorgente sempre da riscoprire della propria identità. Dove è l’io? É difficile attraversare l’intrico di fantasmi in cui tale io si cerca, quando cerca, di ritrovarsi
Artista contemporaneo e scrittore, Adriano Segarelli nasce a Roma nel dicembre del ’78. Ha frequentato l’istituto statale d’arte Silvio D’amico e ha iniziato il suo percorso da pittore autodidatta partecipando alle collettive internazionali di “Cascina Farsetti” con la collaborazione dell’artista Paolo Urbini, conseguendo un attestato di merito artistico nella IV edizione del concorso di pittura e grafica “Natale di Roma” nell’aprile del 2009. La sua pittura si alterna tra un figurativo che va a fondersi in una cornice informale e talvolta materica, e il metafisico, caratterizzato da sagome vettoriali e ombre che mostrano la loro piena espressività in uno spazio surreale. Il percorso pittorico viene scandito negli anni da figure femminili dalla forte poetica ispiratrice che, per l’artista, rappresentano in realtà l’altra parte dell’uomo, quella parte più fragile e sensibile e di conseguenza più comunicativa. Un istinto interiore che trova la sua creatività in opere che nascono dalle varie emozioni e da tutti quegli stati d’animo che mutano continuamente. Una ricerca ossessiva senza sosta che punta alla vera assenza dell’animo umano. L’esigenza comunicativa attraverso il linguaggio del corpo prende forma anche nella scultura, rappresentando e interpretando con la lavorazione della creta la parte emozionale, i disagi e i sentimenti racchiusi nell’essere umano. Ha scritto e diretto tre sceneggiature per cortometraggi partecipando al Milano film festival, vincendo miglior critica del pubblico al castello sforzesco, ed è arrivato fra i primi otto in competizione al Lucania film festival con il cortometraggio “Malinconico pianista”. Pubblica la sua prima opera di narrativa dal titolo “L’uomo che vedeva opaco” nel maggio del 2019 edito da kimerik e il suo secondo romanzo dal titolo “L’ignoto protagonista della storia” con la casa editrice Lfa publisher viene pubblicato nell’ottobre del 2020. Nel novembre 2022 pubblica il suo terzo romanzo dal titolo “Dal punto di vista” con la Porto Seguro editore. Dal 2021 è co-fondatore dell’hub artistico Ausgang24, nato come progetto sperimentale delle arti con lo scopo di creare un concetto multidisciplinare per riunire tutti gli artisti che necessitano di esprimersi in piena libertà, uscendo dalle restrizioni e dai vincoli della società attuale.Dopo aver partecipato a diverse mostre collettive e personali tra Roma, Milano, Brindisi e Pescara, presenta all’ex mattatoio di Testaccio, la sua corrente artistica denominata “destrutturalismo interiore”, curata dall’associazione culturale Arte live 360 e Meet art Roma.Riceve l’approvazione della critica dallo storico dell’arte Marco Eugenio Di Giandomenico e il patrocinio dell’accademia delle belle arti di Brera dopo aver esposto nello studio Zecchillo (ex studio Piero Manzoni). Attualmente è entrato a far parte della galleria Purificato-zero, nel progetto artistico “mille km della cultura” esponendo negli spazi museali e nelle dimore storiche italiane.
Carmen D’ANTONINO Isernia 13 Novembre 2022