Londra Sotterranea: il mitreo dell’antica Londinium; scavi e reperti nel museo della Londra romana.

di Francesca LICORDARI

Londra Sotterranea: il mitreo dell’antica Londinium

“È stato un colpo di fortuna”; queste parole affermò l’archeologo inglese William Grimes quando, tra le macerie di un sito londinese bombardato durante la seconda guerra mondiale, vennero alla luce tra il 1952 e il 1954 muri romani appartenenti all’antica città di Londinium. Fu così che anche la capitale inglese ebbe i suoi sotterranei, che attirarono più di 30.000 persone al giorno, in un luogo che in epoca romana ne dovette ospitare molte meno: si trattava infatti di un mitreo, ovvero un piccolo luogo di culto dedicato a Mitra, divinità di origine persiana, molto popolare tra i soldati dell’esercito romano.

Fig. 1 Visitatori agli scavi del mitreo nel 1954

Subito ci si pose il problema della conservazione del tempio, che per la sua posizione avrebbe impedito la realizzazione dell’edificio che doveva sorgere al di sopra. Piuttosto che distruggere completamente la struttura, ovviamente dopo averla documentata, si preferì procedere con la rimozione e la ricostruzione filologica in un altro luogo lì vicino, posto a 100 m di distanza. Ma la travagliata storia di questo complesso non si concluse con la nuova ricostruzione. Infatti, quando nel 2010 la multinazionale Bloomberg acquisì nella City londinese il terreno dove il mitreo era stato rinvenuto, per farne il suo quartier generale europeo, si pensò a una nuova forma di valorizzazione, smantellando quanto ricostruito nel 1962 e ricreando il tutto nella posizione e nel livello originario a 7 metri sotto terra, all’interno di uno spazio regolarmente accessibile al pubblico.

Fig. 2 Pendaglio d’ambra a forma di elmo da gladiatore rinvenuto durante gli scavi del 2012-2014

Iniziò una nuova fase di vita per il mitreo, con nuovi scavi realizzati tra il 2012 e il 2014 che hanno restituito più di 14.000 oggetti, 63.000 frammenti ceramici e tre tonnellate di ossa di animali.

Nasce così il London Mithraeum Bloomberg SPACE, un piccolo museo gratuito (consigliata la prenotazione sul sito https://www.londonmithraeum.com) articolato su tre livelli, che unisce insieme la storia della Londra romana con esposizioni di arte contemporanea, il tutto progettato da Local Projects, con architetti dello Studio Joseph, Foster + Partners, l’artista Matthew Schreiber e la consulenza archeologica a opera di MOLA.

Per la nuova ricostruzione sono stati utilizzati documenti archeologici originali, modelli, fotografie, spezzoni di video dell’epoca e documenti donati dal pubblico. Per ottenere il materiale di epoca antica sono state campionate malte e calci di altre strutture londinesi del III secolo d.C., lì dove non è stato possibile utilizzare le murature originali. Anche l’orientamento è leggermente più a ovest rispetto alla posizione iniziale, in quanto sono stati ritrovati negli scavi ulteriori ambienti sempre collegati al mitreo.

L’edificio è stato eretto su uno dei fiumi perduti di Londra, il Walbrook, che marcava i confini del primo insediamento romano del I secolo d.C. Ricordiamo che la Britannia fu conquistata nel 43 d.C. dall’imperatore Claudio. Il sito di Londinium fu scelto perché costituiva il primo punto utile per attraversare con un ponte il Tamigi e per creare una rete stradale. Il mitreo, realizzato a opera del veterano Ulpius Silvanus, è invece databile alla prima metà del III secolo d.C.

Con i suoi 18 metri di lunghezza e 8 di larghezza lo spazio sacro (posto al secondo livello sotterraneo), di forma rettangolare, si presenta più grande rispetto alla media e poteva accogliere fino a 30 persone sedute. L’impianto è di forma basilicale, con la navata centrale più ampia rispetto a quella esterne: sui lati sono le strutture per ospitare i fedeli con basamenti e sette colonne, che potevano forse alludere ai gradi iniziatici della religione.

Fig. 3 Interno del mitreo di Londra

Sul muro di fondo è un’abside che doveva presumibilmente accogliere la statua del dio, cui potrebbe appartenere la testa maschile con pileus (berretto frigio) in marmo lunense, rinvenuta nel 1954, della quale è esposta una copia in resina (posta nel mezzanino), mentre il resto della figura doveva essere in gesso. Al suo posto, però, è stata sistemata una tauroctonia moderna in metallo.

Fig. 4 Particolare dell’abside del mitreo
Fig. 5 Riproduzione in resina della testa di Mitra
Fig. 6 Testa del dio Mitra, rinvenuta nel 1954

Quattro piccoli fori dietro la base della statua avrebbero retto delle torce creando effetti di luce, mentre una vaschetta doveva accogliere l’acqua per le abluzioni e i rituali.

Fig. 7 Il mitreo di Londra con tauroctonia moderna in metallo

Per far maggiormente immedesimare il visitatore di ora con il misticismo dei riti antichi, si è cercato di ricreare un ambiente suggestivo, quasi totalmente buio, accompagnato da luci fioche, da suoni e da preghiere in latino, desunte dalle iscrizioni del mitreo romano di Santa Prisca: “Nama Coracibus, tutela Mercurii … Nama Patribus! Nama Patri Nostro Silvano et Pontifici, tutela Saturni”.

Il culto di Mitra prevedeva un percorso iniziatico costituito da sette livelli, ognuno posto sotto la tutela di una divinità, che corrisponde a uno degli astri celesti all’epoca conosciuti. Si inizia quindi dal corvo (corax), l’uccello messaggero che corrisponde a Mercurio per proseguire con lo sposo (nymphus) / Venere, il soldato (miles) / Marte, il leone (leo) / Giove, il persiano (perses) / Luna, il guidatore del carro del sole (heliodromus) / Sole per concludere con il padre di tutti gli dei (pater) / Saturno.

Che nel luogo ci potesse essere un mitreo era già stato supposto nel 1889, quando furono rinvenute alcune sculture romane connesse con il culto di Mitra, lasciate sul pavimento prima dell’abbandono del complesso. Le opere sono conservate al Museum of London, sempre nella City, che racconta la storia della città dalla preistoria fino ai giorni nostri, ma che attualmente è in fase di ristrutturazione e riaprirà nel 2026. Tra di esse vi è un rilievo di 53 cm di larghezza che raffigura la tauroctonia, elemento obbligatorio di qualsiasi mitreo, che allude al sacrificio originario del toro cosmico, raffigurata all’interno di un medaglione circolare, la cui copia in resina è visibile nello spazio espositivo.

Fig. 8 Riproduzione in resina della tauroctonia
Fig. 9 Tauroctonia rinvenuta nel 1889

Il dio persiano è raffigurato nel momento di uccidere con un pugnale il toro con il classico abbigliamento costituito da un corto vestito cinto in vita, pantaloni, mantello svolazzante all’indietro e pileus in testa. Com’è tradizione partecipano al sacrificio alcuni animali: lo scorpione, che attanaglia i testicoli del toro per impedirne la riproduzione, il serpente e il cane che leccano le ferite evitando che il sangue dell’animale possa toccare terra, cercando così di fermare la rigenerazione dell’umanità.

Ai lati di Mitra, sempre all’interno del medaglione, sono i suoi fedeli assistenti, i dadofori Cautes e Cautopates, che sorreggono il primo una torcia rivolta verso l’alto e l’altro una torcia in direzione opposta: sono l’emblema di una dualità, del giorno e della notte.

Lungo il medaglione corrono i segni dello zodiaco, che ben si addicono a una religione astrale come il mitraismo. D’altronde sono connessi a costellazioni anche lo scorpione, il cane e il serpente, che oltretutto allude con le sue spire allo scorrere del tempo.

Al di fuori del cerchio dello zodiaco sono il Sole, su un carro che sale verso il cielo, e la Luna, su un carro discendente, anch’essi elementi imprescindibili del culto mitraico, tant’è che Mitra stesso viene spesso identificato nel Sol Invictus e non a caso il suo dies natalis viene celebrato il 25 dicembre in corrispondenza del solstizio d’inverno, data che sarà poi ripresa nella religione cristiana, con la quale il culto mitraico sembra avere diverse affinità. Nei due angoli inferiori sono le teste di due divinità di venti, forse Borea e Zefiro.

Lateralmente corre l’iscrizione che ci indica come l’oggetto di culto sia stato dedicato da Ulpio Silvano, soldato veterano della II Legione Augusta, che era stato iniziato al Mitraismo ad Arausio (ora Orange) nella Gallia Narbonense e al quale viene attribuita la costruzione del mitreo londinese.

Intorno al 350 il mitreo dovette cessare la sua funzione originaria e fu convertito in un luogo sacro al dio Bacco, dove si celebravano i misteri dionisiaci, probabilmente favorito dalla posizione nascosta. Nel luogo, in realtà, sono state trovate statue dedicate a Bacco, Minerva e Serapide, a testimonianza di una coesistenza di riti pagani e orientali.

Per ovviare alla mancanza di reperti originali, si è scelto rendere l’esposizione nel mezzanino interattiva. Oltre alle già citate riproduzioni in resina, si aggiunge quella del modellino del mitreo, il tutto documentato con l’ausilio di touch screen che illustrano i passaggi fondamentali della religione mitraica e spiegano lo sviluppo del culto in tutto l’Impero romano. Proiezioni alle pareti, inoltre, evidenziano il collegamento tra la divinità persiana e le costellazioni celesti.

Per concludere il discorso sulla presenza di statue mitraiche nella capitale britannica, vale la pena ricordare la tauroctonia a tutto tondo, conservata al British Museum ma di provenienza romana, alta 129 cm e larga 144 cm che raffigura il dio nell’atto di uccidere il toro. Gli elementi sono quelli classici, sia per il vestiario che per gli animali che partecipano alla scena. È da notare il ginocchio sinistro del dio che preme sulla groppa dell’animale, mentre il piede destro blocca la zampa posteriore destra dell’animale.

Fg. 10 Tauroctonia proveniente da Roma, nel British Museum
Fig. 11 Statua di dadoforo, reinterpretata come Paride

Infine si segnala anche una statua, sempre al British Museum e di provenienza romana, reinterpretata come l’eroe troiano Paride nel XVIII secolo, ma che in origine doveva raffigurare uno dei dadofori, vestito alla maniera persiana con abito corto, brache e mantello.

Francesca LICORDARI  London 30 June 2024

London Mithraeum Bloomberg SPACE

12 Walbrook London, EC4N 8AA

Orari: martedì – sabato dalle 10 alle 18; domenica dalle 12 alle 17; chiuso il lunedì

https://www.londonmithraeum.com