di Daniela PUGGIONI Redattrice riviste online
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello.
Nonostante la pandemia, che impedisce lo svolgimento degli spettacoli dal vivo, tre importanti istituzioni musicali OperaInCanto, Istituzione Universitaria dei Concerti e Nuova Consonanza non volendo abbandonare il loro progetto di eseguire L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, opera da camera di Michael Nyman, lo hanno adattato alle circostanze.
La proposizione dell’opera è così avvenuta in streaming sui canali youtube delle istituzioni. Il libretto, scritto dallo stesso Nyman, insieme a Christopher Rawlence e Michael Morris, è basato sul caso a cui Oliver Sacks dedica maggiore spazio nell’omonimo libro.
Oliver Sacks (1933 – 2015) è stato un medico neurologo.
E’ noto a un vasto pubblico per i suoi libri, dal più famoso, Risvegli, fu tratto un film nel 1990 diretto da Penny Marshall, con Robert De Niro, Robin Williams.
Il motivo del successo dei suoi libri presso un ampio pubblico è l’approccio desueto che Sacks ha così spiegato:”
Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse sono anche insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia.”
Questo tipo di narrazione è quello che ha colpito Nyman che afferma:
«La prima cosa che mi interessò fu il fatto che Sacks non descrive il problema neurologico del Dr. P, ma conduce il lettore passo per passo attraverso la scoperta della condizione del paziente: un processo narrativo che richiede un processo musicale parallelo».
Lo svolgimento del libretto parte da un prologo in cui il dottore, Dr. S spiega la base scientifica dei deficit cognitivi per arrivare al caso del paziente, Dr.P, un tenore con una lunga e importante carriera alle spalle che ora si dedica all’insegnamento.
Si tratta di un caso di agnosia visiva ovvero l’incapacità di riconoscere gli oggetti e persone.
L’indagine comincia con una serie di analisi su eventuali problemi agli occhi del paziente che danno esito negativo, cosa che rende problematico capire una serie di strani comportamenti, come il fatto che il Dr. P identifica gli allievi solo dalla voce. Alla fine della vista però il Dr.P non riconosce la scarpa che dovrebbe calzare, descrive un guanto, ma lo individua come tale solo quando lo calza e poi scambia la testa di sua moglie per un cappello.
Il Dr.S decide di andare a casa del paziente per raccogliere maggiori informazioni e porta con sé anche la partitura del Dichterliebe (Amore di poeta) di Schumann, di cui il Dr P esegue il Lied Ich grolle nicht (Non serbo rancore) accompagnato al pianoforte da sua moglie perché lui non è più in grado di leggere la musica. Il Dr. S sottopone poi il Dr.P a una serie di prove: il riconoscimento di complicate forme geometriche, ostacolo che viene superato con grande facilità, la partita a scacchi rivela al medico che il paziente non riconosce visivamente i pezzi ma mentalmente è in grado di giocare con grande abilità. Il Dr.P non riesce più a riconoscere nelle fotografie in cornice i visi di sua madre e suo fratello, né i luoghi in cui è stato. Il Dr.S scopre che il Dr.P è anche un discreto pittore dilettante e, vedendo l’evoluzione temporale dei dipinti, si accorge che dai soggetti naturalisti è via via passato agli astratti. La moglie di P, che minimizza i sintomi, afferma che si tratti una normale evoluzione artistica, ma in realtà non è così perché il Dr. P riduce tutta la realtà visiva a forme geometriche.
A questo punto il medico si chiede come faccia a svolgere le azioni quotidiane e la moglie di P. gli rivela che lo fa cantando, ogni azione ha la sua musica. La musica è quindi la cura e il Dr. S, prescrive come terapia sempre più musica. In questa situazione di privazione dello spettacolo il soggetto di questa opera indica come la musica sia una terapia e quindi sia il simbolo dell’importanza della fruizione dal vivo dell’arte e sia decisivo per la salute mentale ed emotiva della persona.
Michael Nyman (1944) è un musicista inglese noto soprattutto per le colonne sonore dei film di Peter Greenawaye, per il film Lezioni di piano di Jane Campion ma anche come rappresentante del minimalismo musicale, definizione che è stato tra i primi a utilizzare in un contesto musicale. Questa opera da camera rientra perfettamente in una visione minimalista dura circa una ora e dieci minuti, l’organico è ristretto a due violini, una viola due violoncelli, arpa e pianoforte. La scrittura musicale è basata sulle costanti ripetizioni e sovrapposizioni ritmiche di cellule melodiche semplici che cambiano progressivamente, ma impercettibilmente e sembrano apparentemente statiche. È una musica adatta alla narrazione del caso, asciutta ed essenziale ne sottolinea perfettamente i vari aspetti conflittuali ed emotivi.
Fabio Maestri ha una lunga esperienza alle spalle come compositore e direttore di musica contemporanea, la sua interpretazione è stata efficace e puntuale nell’evidenziare i passaggi musicali della svolgimento drammatico. L’Ensemble In Canto ha seguito in modo impeccabile le indicazioni di Maestri contribuendo alla riuscita dell’esecuzione bene anche i cantanti che hanno fornito una ottima prova: il soprano Elisa Cenni, il tenore Roberto Jachini Virgili e il basso Federico Benetti.
La registrazione è avvenuta al Teatro Secci di Terni, la regia e l’impianto scenico di Carlo Fiorini sono stati di grande impatto visivo e organizzati su vari piani visivi adatti agli spazi limitati del palcoscenico. Dietro ai cantanti separati, secondo le direttive di sicurezza venivano proiettati i vari oggetti usati dal Dr.S. immagini cinematografiche e fotografiche di persone e paesaggi e anche primi piani dei personaggi. Ai lati di uno spazio dove agivano gli interpreti quando uscivano dalle loro sedi sul fondo del palcoscenico, sono stati disposti i musicisti a sinistra violini viola e arpa, a destra i violoncelli e il pianoforte, davanti a tutti di spalle il direttore.
La scena ripresa da varie angolazioni, con primi piani e visioni di insieme, ha permesso nella prima versione streaming di proporre allo spettatore diversi punti di vista contemporaneamente, si è poi affiancata una seconda versione VR 360: con la quale spostando il mouse del pc o girando lo smartphone, si è potuto cambiare il punto di vista e godere l’intero spettacolo con una personale regia dal centro del palcoscenico, grazie alla ripresa a 360° che è stata messa a disposizione. È stata una ripresa coinvolgente anche per il sapiente uso delle luci che rendono quasi metafisica l’ambientazione. Speriamo che lo spettacolo venga mantenuto sui canali Youtube delle Istituzioni perché è uno spettacolo concepito e realizzato con grande bravura ed efficacia drammaturgica per la visione in streaming. Due piccole note a margine, lo spettacolo è stato molto apprezzato da Michael Nyman e Mr.P è morto del tumore al cervello che gli aveva causato l’agnosia visiva
Daniela PUGGIONI Roma 7 marzo 2021
The man who mistook his wife for a hat
Testo di Oliver Sacks, Christopher Rawlence e Michael Morris
Musica di Michael Nyman
Mrs P: Elisa Cenni, Dr S: Roberto Jachini Virgili, Dr P: Federico Benetti
Carlo Fiorini regia e impianto scenico
Ensemble In Canto:
Anna Chulkina e Andrea Cortesi violini; Gianfranco Borrelli viola; Michele Chiapperino e Mattia Geracitano violoncelli; Marzia Castronovo arpa; Silvia Paparelli pianoforte.
Fabio Maestri direttore
Edizioni Chester Music (rappresentante per l’italia Casa Ricordi). Versione in lingua originale con sopratitoli in italiano e inglese. Una coproduzione OperaInCanto – Nuova Consonanza – Istituzione Universitaria dei Concerti