di Silvana LAZZARINO
Anghelopulos tra i protagonisti della rassegna “Mater Mediterranea”
La Rassegna d’arte contemporanea con presentazione critica a cura di Rosario Sprovieri e a cura dell’Associazione Culturale ArtinArte, riunisce opere di pittura, scultura e fotografia dei migliori artisti contemporanei a livello internazionale esposte presso le sale espositive della Grande Moschea a Roma fino al 30 giugno 2019
Il viaggio dell’uomo tra dubbi e speranze, nostalgie e attese entro una società che sta perdendo di vista i valori di autenticità e ascolto, visto entro un’amplificazione e cristallizzazione del tempo, è restituito nel suo processo metafisico dall’opera di A.T. Anghelopulos artista di fama internazionale che vive e lavora a Roma. Affascinato dall’arte fin da giovanissimo Anghelolpoulos frequenta i primi corsi di pittura cui seguiranno le prime esperienze espositive, lo studio della fotografia e importanti incontri con alcuni affermati artisti nazionali, tra i quali il grande artista figurativo Gigino Falconi. Questa passione per le arti visive verrà poi ripresa dopo gli studi classici e la laurea in medicina con la realizzazione di dipinti e installazioni che nella loro originalità di linguaggio guardano ai grandi nomi dell’arte contemporanea del secolo scorso tra cui Klee, Magritte e Rothko.
Anghelopoulos è tra i protagonisti della Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea MATER MEDITERRANEA in corso a Roma presso le sale espositive della Grande Moschea opera dell’architetto Paolo Portoghesi, fino al 30 giugno 2019. La mostra organizzata in collaborazione con il Centro Islamico Internazionale, e con la disponibilità della Direzione del Centro Culturali Islamico e del suo Segretario Generale il Dott. Abdellah Redouane e dell’Imam Salah Ramadan, riunisce opere di artisti internazionali di grande talento che si sono distinti nelle diverse espressioni legate alla pittura, scultura e fotografia raccontando anche la bellezza e la forza dei colori, dei profumi e delle luci del Mediterraneo.
La Rassegna con presentazione critica a cura di Rosario Sprovieri e a cura dell’Associazione Culturale ArtinArte presenta opere di protagonisti del panorama mondiale dell’arte dotati di grandi capacità steliche e tecniche provenienti da tutto il mondo, selezionate da esperti e intellettuali legati all’Associazione culturale dei Castelli romani. Il prestigioso catalogo multilingue di questa interessante mostra verrà messo in vendita in tutte le librerie della città.
Anghelopoulos partecipa a questa prestigiosa Rassegna con l’opera del ciclo “Passages” di ampio respiro nel suo aprire spazi verso l’infinito, verso quell’oltre in cui lo sguardo si perde e ritrova l’essenza di un esistere in costante divenire.
I superbi sfumati della serie “Passages” invitano a proiettare lo sguardo fuori da se stessi e procedere oltre per liberarsi da sovrastrutture e preconcetti che purtroppo invadono la società di oggi sempre più materialista e poco attenta allo spirituale. Le larghe campiture di colore di “Passages” rievocano soglie, portali, varchi che inaspettatamente si aprono davanti all’osservatore e da essi emerge una luce a ricordare la tesaurizzazione luministica delle opere di Turner. Dipinti che restituiscono una “cosmogonia di emozioni” dove perdersi e ritrovarsi, dove rinchiudersi in se stessi e lasciare che poi qualcosa da fuori conduca lo sguardo a procedere oltre, per liberarsi da condizionamenti e preconcetti ed essere liberi in armonia con se stessi e quanto intorno.
E’ lo spirituale, la parte più sensibile e impercettibile del pensiero ad affascinare Anghelopoulos che nelle sue opere esplora i luoghi metafisici della mente e le sue zone d’ombra dove si annidano dubbi, interrogativi sempre volti alla ricerca di una verità su questa esistenza, spesso fragile dove i legami umani e sociali sembrano sfumare, per cedere il passo a chiusure e egoismi. Vengono esalatati in termini più profondi ed emozionali quei legami tra l’uomo e la realtà, il suo rapportarsi sempre affannoso e contrastato a quanto lo circonda e al sentimento della ricerca del divino difficile da capire.
Come sospese in costante movimento, le rappresentazioni di Angelopoulos avvolgenti e materiche, , racchiudono le energie dell’universo ad abbracciare terra e cielo, materia e spirito, di cui l’uomo è protagonista fragile nella sua incertezza, ma desideroso di guardare oltre il visibile per sperare.
L’opera di Anghelopoulos esplora ancora visioni di apertura anche quando costruisce le immagini andando oltre lo spazio bidimensionale della: ne sono un esempio gli accoglienti neri e gli ori sfumati dei “Point of View” che creano dei varchi, soglie inaspettate dei “tagli” verso nuovi orizzonti. A riguardo Claudio Strinati scrive: “La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko”.
Altro ciclo da ricordare di questo grande artista è quello dei “Cieli materici” (“Inner Skies”) che rappresentano non solo il cielo in cui si è immersi, ma anche quello che è insisto in se stessi.
Le opere di Anghelopoulos sono un invito a ripensare proprio all’uomo e al suo futuro, un invito a riflettere sulla società di oggi. L’individuo è chiamato a mettersi all’ascolto di quanto accade a lui intorno per aprirsi agli altri e per rompere quel muro inizialmente invalicabile che lo vede fisso nelle proprie convinzioni, incapace di creare ponti di comunicazione.
Silvana LAZZARINO Roma Giugno 2019
MATER MEDITERRANEA
Rassegna d’Arte Contemporanea
Centro Islamico Internazionale della Grande Moschea di Roma. Via della Moschea, 85 – 00199 Roma. Orario tutti i giorni: 10.00-13.00 e 13.30- 19.00. Fino al 30 giugno 2019