di Silvana LAZZARINO
“RIBALTAMENTI” DI FRANCO CAMPEGIANI:
UN NUOVO SGUARDO CON CUI RIPENSARE ALL’UOMO DI OGGI
Presentato a Roma presso l’Isola Tiberina il recente libro del filosofo e critico d’arte Franco Campegiani. Presentazione di Giovanni Fabiano, relatore Giancarlo Iacomucci.
Unità e molteplicità appartengono all’esistenza. Come considerare il modo con cui l’individuo oggi si rapporta alla complessità di un’esistenza in costante trasformazione dove sempre più è percepita una profonda solitudine, dettata dalla difficoltà nel costruire rapporti autentici e duraturi?. Dove trovare il vero senso di questa vita?
A questi interrogativi intende rispondere senza alcuna pretesa di giungere a definizioni assolute, il saggio del filosofo e critico d’arte Franco Campegiani, Ribaltamenti, che mostra come l’uomo si sia adattato nel corso delle epoche a cambiamenti culturali, sociali e ambientali perdendo di vista il senso ultimo del suo essere, che coincide con la riscoperta dell’autenticità delle proprie origini dove abitano i miti da cui ripartire per riappropriarsi della bellezza e armonia dell’esistenza.
Procedendo da una proiezione autocentrica con cui viene identificato l’uomo di oggi, Franco Campegiani guida il lettore verso una visione nuova dell’essere in questo mondo di cui recupera equilibrio e armonia in quanto parte di un tutto pur nella sua specificità.
Questo avvincente saggio filosofico edito dalla David and Matthaus (2017) con prefazione di Nazario Pardini e postfazione a cura di Sandro Angelucci entrambi poeti, saggisti e critici letterari, che ci guida ad entrare in contatto con il senso della vita cogliendo il punto di incontro tra inizio e fine verso la ciclicità della vita stessa,è stato presentato con gran successo all’Isola Tiberina presso lo Spazio Young, da Giovanni Fabiano (editore), cui hanno fatto seguito l’intervento di Giancarlo Iacomucci (Litofino) e le letture con intervista a cura di Pio Ciuffarella.
Franco Campegiani conduce il lettore entro un viaggio emozionante a cogliere il mistero della vita per invitare a riflettere sul destino costantemente sospeso tra finito e infinito, il prima e il dopo, alla ricerca di verità sul proprio essere parte di un tutto e allo stesso tempo non esserlo. Una riflessione che considera la posizione di uno sguardo ribaltato rispetto a quello di oggi esteriore e superficiale, verso un’angolazione atta a recuperare la vera essenza dell’emozione primaria fulcro dell’uomo con le sue debolezze e certezze, fragilità e speranze.
A partire dal superamento del razionalismo con cui si diventa freddi e calcolatori nel cercare la realizzazione ad ogni costo seguendo false vanità, si viene proiettati poi verso una visione nuova, in cui recuperare qualcosa che apparitene da sempre all’individuo: quel pensiero pensante, libero o meglio come ha sottolineato Pio Ciuffarella nel suo commento citando le parole dell’autore ” … quell’alterego ultrafisico”, quella “scintilla divina”, quel nucleo di energia cosmica individuale”. Energia o scintilla che è in ciascuno e in tutti. In questa riscoperta non può mancare la potenza evocativa del mito dove aleggia il mistero e al giorno segue la notte nell’infinita riconciliazione degli opposti. Presenza del mito attraverso cui riscoprire se stessi nell’armonia dell’universo.
Al mito alla riconciliazione degli opposti, ma anche al ritorno alle origini fa riferimento con le sue suggestive sculture monumentali una grande artista di fama internazionale: Alba Gonzales che lo stesso Franco Campegiani ha avuto modo di conoscere scrivendo della sua arte e promuovendo, tra le altre, anche la mostra cui la Gonzales ha preso parte: la Biennale Internazionale della Pietra “Città di Marino” 1977-’78 ( A questa artista, verrà dedicato un saggio in un prossimo numero di About Art)
Un viaggio per proiettare lo sguardo dentro se stessi in quegli angoli dove si va oltre i domini dell’io, a toccare quella coscienza atavica e ancestrale dove si annullano angosce, turbamenti e smarrimento, perché tutto torna come alle origini in un equilibrio perfetto e indefinibile.
Si è parte della ciclicità di cui parlava Eraclito con il suo pantarei in cui tutto è soggetto alla legge del divenire. Quel divenire che accompagna questo cammino in cui il futuro è già presente riavvicinando al passato cui è necessario guardare. E’ nel passato che risiede quella scintilla pronta a ricondurre alla bellezza e nostalgia del mito, da sempre parte del lato più intimo e remoto dell’uomo.
Silvana LAZZARINO Roma agosto 2018