redazione
Martedì 17, alle 18 la presentazione di “E Sciascia che ne dice?” volume di Luigi Cavallo e alle 21 appuntamento col terzo e ultimo concerto del ciclo Piano Novecento
Cosa c’entrano Mino Maccari e Leonardo Sciascia con Ottorino Respighi e Nino Rota?
C’entrano e come, perché al Museo Novecento, martedì 17 settembre sono in programma due eventi consecutivi che li vedono tutti protagonisti. Alle 18 è fissata la presentazione di “E Sciascia che ne dice?” volume di Luigi Cavallo (Olschki, 2019), dedicato all’amicizia tra Mino Maccari e Leonardo Sciascia, mentre alle 21 appuntamento col terzo e ultimo concerto del ciclo Piano Novecento con Sara Bartolucci e Rodolfo Alessandrini che suoneranno a quattro mani brani di Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Nino Rota.
Tra le perle racchiuse nel volume “E Sciascia che ne dice?” – introdotto da Sergio Risaliti e presentato insieme all’autore da Enrico Gatta, Franco Contorbia e Francesco Izzo – c’è uno scambio (1969-1978) quasi del tutto sconosciuto di lettere tra Mino Maccari e Leonardo Sciascia. Ci sono poi le pagine del «Diario» inedito di Maccari, dove il nome “Sciascia” ricorre undici volte in undici anni, e ancora dall’archivio privato di uno degli amici palermitani di Sciascia trapiantati a Milano, salta poi fuori a giugno 2018 una scatola con disegni e materiale di cui non si sapeva nulla. Le carte ritrovate aiutano a ripercorrere l’amicizia tra due eretici ed eccentrici narratori del Novecento. (Evento organizzato in collaborazione con gli Amici di Leonardo Sciascia).
Alle 21, spazio al concerto di Sara Bartolucci e Rodolfo Alessandrini che chiudono il ciclo curato da Riccardo Sandiford e dedicato al principe degli strumenti musicali, il pianoforte, con una serata con musiche tratte dal repertorio di Ottorino Respighi, Alfredo Casella e Nino Rota.
Dai tempi delle tastiere a pizzico, fino al moderno meccanismo percussivo sempre maggiormente in grado di sostenere enormi masse sonore, non esiste musicista, o quasi, che non si sia cimentato in opere pianistiche, o comunque non lo abbia utilizzato come mezzo per comporre. E così, Bach, Mozart, Beethoven, Chopin e tanti altri eccezionali uomini hanno costantemente trovato, anche attraverso quella magica e comoda tastiera, nuove vie sonore e nuovi codici estetici.
Come spiega Riccardo Sandiford
“Se dovessimo indicare il secolo più innovativo e diversificato, dal punto di vista stilistico, ci verrebbe in mente in primis proprio il Novecento – soprattutto per le connessioni teoriche e filosofiche che stanno a monte ad ogni nuova “scuola” artistica. Difficile trovare una scelta inconsapevole; difficile trovare un musicista non coinvolto dalle correnti e mode del momento; difficile emergere isolandosi dagli altri intellettuali. Molto di tutto ciò, comincia probabilmente prima ed in ambito impressionista, dove gli artisti di varie discipline si incontrano, si confrontano e si scambiano idee, e sembrano, spesso, inseguirsi“.
Programma del concerto
Martedì 17 settembre ore 21.00 – Sara Bartolucci e Rodolfo Alessandrini
Ottorino Respighi (1879 – 1936)
Fontane di Roma (versione per pianoforte a quattro mani dell’autore)
La Fontana di Valle Giulia all’alba. La Fontana del Tritone al mattino. La Fontana di Trevi al meriggio. La Fontana di Villa Medici al tramonto
Alfredo Casella (1883-1947)
Pupazzetti op. 27
Cinque pezzi per pianoforte a quattro mani. Marcetta – Berceuse – Serenata – Notturnino – Polka
Nino Rota (1911-1979)
Concerto (Versione per pianoforte a quattro mani dell’autore)
Ouverture: Allegro moderato e pomposo. Aria: Andante cantabile. Cabaletta: Andante con moto e scherzando. Elegia (Andante sostenuto). Finale: Allegro