Nuovo ciclo di mostre alla Fondazione Memmo con gli artisti italiani e stranieri in rapporto con la città

redazione

FONDAZIONE MEMMO Roma, via Fontanella Borghese 56b

Conversation Piece | Part VII

Verso Narragonia

Jos de Gruyter & Harald Thys, Benedikt Hipp, Apolonia Sokol

mostra a cura di Marcello Smarrelli

Apertura al pubblico: 8 febbraio – 1° luglio 2021

La Fondazione Memmo presenta dall’8 febbraio 2021 Conversation Piece Part VII, il nuovo appuntamento del ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma, o che intrattengono un rapporto speciale con la città.

La mostra vede protagonisti Jos de Gruyter & Harald Thys (duo di artisti belga), Benedikt Hipp (attuale vincitore del Premio Roma presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo) e Apolonia Sokol (attualmente borsista presso Villa Medici – Accademia di Francia a Roma).

Il succedersi delle parti che scandiscono le varie edizioni, diventa un racconto per capitoli che affrontano argomenti sempre diversi legati al dibattito critico sul contemporaneo, toccando aspetti che riguardano la storia dell’arte, ma anche questioni di stretta attualità, su cui gli artisti sono invitati a confrontarsi attraverso un dibattito aperto tra loro e il curatore.

Verso Narragonia, il sottotitolo che caratterizza ad ogni edizione le scelte e il percorso espositivo, per questo settimo capitolo fa riferimento alla località fittizia raccontata nel poema La nave dei folli, del poeta alsaziano Sebastian Brant, pubblicata per la prima volta nel 1494, illustrata da Albrecht Dürer. Nel testo si narra del viaggio fantastico di una nave stipata di folli, attraverso diverse mete: Narragonia – il “paradiso dei folli” –, il Paese di Cuccagna – terra di abbondanza e piacere –, fino al tragico epilogo del naufragio dell’imbarcazione. Con una forte attitudine allegorica, La nave dei folli è una favola moraleggiante, una critica ai vizi e alle debolezze umane dell’epoca. Nei secoli successivi, il poema ha suggerito ulteriori chiavi di lettura: celebre quella del filosofo francese Michel Foucault, che nella sua Storia della follia nell’età classica (1961) parte proprio dall’immagine della Stultifera navis per affrontare il tema della pazzia

La mostra si apre con l’installazione del duo formato da Jos de Gruyter (Geel, Belgio, 1965) e Harald Thys (Wilrijk, Belgio, 1966). Si tratta di un gruppo di 23 piccoli busti realizzati in gesso, capelli finti e vernice: una raccolta bizzarra di politici di fama internazionale, dittatori, attori di film di serie B, assassini e le loro vittime, personaggi pubblici noti e figure storiche, vive o morte.

Per Conversation PieceApolonia Sokol (Parigi, Francia, 1988) ha realizzato un dipinto di oltre cinque metri di larghezza, direttamente collegato al tema iconografico della mostra. La pittrice ha infatti realizzato una tela che raffigura un’imbarcazione popolata di figure, che attinge alle incisioni di Dürer della prima edizione de La nave dei folli.

Benedikt Hipp foto di Daniele Molajoli

Benedikt Hipp (Monaco di Baviera, Germania, 1977) ha realizzato un ambiente composto da dipinti e sculture inedite, presentate nello spazio espositivo come parti dissezionate di un corpo. Le sculture, prodotte grazie a una fornace che l’artista ha installato nel proprio giardino di casa, sono il risultato di una “deformazione” dell’argilla attraverso un processo antico, quasi primordiale, che genera l’effetto di una pelle avvolta sulla superficie dei manufatti, le cui fattezze ricordano dettagli anatomici, organici ed elementi residuali, quasi reperti di un’antica civiltà scomparsa.

Grazie al prestito eccezionale concesso dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro, sarà esposta in mostra una rara copia de La nave dei folli di Sebastian Brant, nell’edizione di Basilea del 1572.

Roma 7 febbraio 2021