di Silvana LAZZARINO
Stefania Savino “Nuvole, sogni, nostalgie” (SaMa edizioni)
Le emozioni accompagnano il vissuto dell’uomo e spesso restano custodite nel tempo talora in modo silente. Non sempre è facile dare voce alle emozioni poiché si riferiscono a momenti passati incerti, bui e dolorosi, o magari da cui si è voluto fuggire. Spesso vengono sepolte per paura e per non dare loro quell’ascolto che potrebbe rompere un equilibrio cui si è giunti a fatica. Ma l’ascolto delle emozioni prima o poi diventa necessario per non restare entro una situazione di sospensione e non autenticità. Dare voce alle emozioni aiuta a capire meglio se stessi, a partire da quelle ferite emotive che è necessario vedere e accogliere anche se dolorose per poi accettarle e prendere coscienza per rielaborarle e lasciarle andare.
Questa premessa per introdurre nei sentimenti di Aurora la protagonista del romanzo Nuvole, sogni, nostalgie (SaMa edizioni anno 2020) scritto da Stefania Savino, insegnante, scrittrice e poeta di rara sensibilità che ha saputo dare risalto al percorso di riscoperta di sé, di rinascita della giovane trentenne prigioniera del suo dolore d’amore per essere stata lasciata dalla persona con cui avrebbe voluto costruire il proprio futuro. Una ferita che continua a risuonare in lei come un peso insopportabile nonostante la vita non le avesse mai fatto mancare affetto da parte dei genitori, serenità e il raggiungimento di una propria indipendenza. Ma quella ferita nascosta cui lei non aveva mai voluto dare ascolto, continuava a attraversarle il cuore e i pensieri rendendo le giornate sempre grigie pur non mancandole nulla, ma solo apparentemente.
La sofferenza per un amore ormai perduto, ma in cui aveva creduto fermamente, continuava a tormentare le sue giornate portando inquietudine, pur non mancandole la volontà di sorridere e guardare oltre pensando anche un po’ a sé stessa.
“Solo dopo aver sofferto davvero, Aurora aveva capito che i momenti di tenerezza non godono di alcun significano se non si condividono con qualcuno che ama incondizionatamente, senza dubbi né incertezze. Forse, per troppo tempo, aveva vissuto una relazione in cui l’amore era sempre subordinato a qualcos’altro e intanto cercava, con tutte le sue esili forze, di meritarsi il vero amore, quello che accetta e non giudica, quello che apprezza e non denigra.”.
L’amore incondizionato è quello che non giudica, ma accetta e accoglie senza riserve e questo era mancato ad Aurora che avvertiva ora profonda solitudine ripensando a quanto vissuto o “non vissuto”. Il passato le ripiombava addosso proprio perché non risolto del tutto: quella ferita doveva essere vista e accarezzata, guarita e accettata. Questa ferita legata ad un dolore non accolto le continuava a togliere il senso della vita: ogni aspetto della realtà le scorreva innanzi senza senso come scrive l’autrice:
”Il suo era un pensiero fisso, persistente e incancellabile: Aurora non riusciva ad accettare più nulla che facesse parte della sua quotidianità. Tutto le sembrava vuoto di senso, incorporeo, totalmente inafferrabile.”.
A rendere questo dolore una costante nelle sue giornate era il sogno ricorrente in cui rivedeva la persona che lei aveva amato unirsi in matrimonio ad un’altra donna. Questa era la realtà dolorosa che lei probabilmente non aveva mai accettato e che l’aveva sprofondata in uno stato di sfiducia da cui però desiderava uscire. Il successo del suo romanzo e l’incontro che si era costruita con il giornalista presente alla premiazione letteraria, non allentavano il suo malessere nel ripensare a quella persona che era sposata con figli e che inaspettatamente si era rifatta viva per salutarla prima di partire per il Giappone.
Finalmente le sue paure di ritrovarsi a soffrire per amore, le sue angosce di rivivere lo stesso copione, per un momento lasciarono il posto al desiderio di riprendersi la felicità dopo l’incontro con Ludovico, affermato scrittore conosciuto durante un viaggio in Norvegia che le aveva permesso di ritrovare quel sorriso e lasciar andar via quelle ombre del passato da cui nonostante gli sforzi non riusciva a distaccarsi del tutto. Scrive l’autrice
“Ludovico era entrato nella sua vita come un fulmine a ciel sereno e ne aveva aperto un varco attraverso cui Aurora riusciva a godere un pezzo di cielo azzurro.”
E malgrado questo Aurora non pensava vi fossero tempi felici, ormai condizionata dalle sue paure, fino a quando viene messa alla prova proprio dal quel suo ex che rientrato con moglie e figli dal Giappone le confida di non averla mai dimenticata, anzi di voler costruire un futuro insieme a lei. Parole che per Aurora sono come un terremoto a portare ancor più insicurezza nella sua vita dove iniziava a intravedere un po’ di felicità in seguito all’incontro con Ludovico mostratosi sensibile, discreto e premuroso. Alla richiesta inaspettata dell’ex, Aurora non si lascia condizionare dai suoi pensieri nostalgici, rifiutando di tornare con chi non l’aveva fatta sentire amata fino in fondo, e quindi darsi l’occasione per essere felice.
La strada per la vera felicità non è un percorso facile: per raggiungerla vi sono prove, scelte spesso non semplici, talora in contrasto con alcuni valori che portano a rinunce. In particolare in amore la felicità è il saper attivare un processo di ascolto di sé. Ascolto di sé che poi deve essere mantenuto anche nella coppia, tenendo in considerazione anche l’altro in un processo di gestione del rapporto tale da creare, quando necessario, un confronto consapevole che diventa arricchimento anche nelle diversità, nel prendere in considerazione i lati positivi più che quelli negativi da parte di entrambi.
Il dolore per un sogno d’amore andato in frantumi, da cui non riesce a liberarsi diventando un limite a nuove emozioni da vivere pienamente, le permette di fortificarsi fino a riscattarsi.
L’amore è donare e donarsi. Aurora, che aveva dedicato tutta sé stessa a quella persona che avrebbe voluto per sempre al suo fianco e che l’aveva lasciata sposandosi poi un’altra, aveva scelto di non fidarsi più, così da non permettere ad altri di farla soffrire. In questo senso il suo pensiero si trincera dietro sogni distanti, impossibili a suo dire, rivangando un passato che non tornerà più. Ma per uno scherzo del destino quel passato ribussa alla sua porta quasi per sfidarla e metterla alla prova. Il suo ex sarebbe disposto a rompere il proprio matrimonio per tornare da lei. Tra un passato che spunta all’orizzonte ed un presente di cui ha delle certezze, Aurora sceglie quest’ultimo consapevole di essere padrona delle proprie emozioni.
Aurora si mostra fragile e poi forte, nostalgica e poi capace di guardare davvero al proprio bene e trovare il coraggio di voltare pagina. La sua sofferenza per amore forse era inevitabile per giungere a sentirsi amata incondizionatamente. L’amore che ferisce e illude, l’amore che lenisce e fa sperare, che porta disperazione e passione, mette alla prova gli stati d’animo restituendo dolore e gioia. Riconoscere quello giusto, se davvero ne esiste solo uno, non sempre è facile.
A introdurre il lettore in questo vissuto emozionale dove l’amore va ricercato partendo dal bene per sè stessi, è la copertina con l’immagine” L’uomo della terra” dell’artista Fabiola Letizia.
Stefania Savino è autrice di diversi libri tra saggi, testi per l’Università e racconti per l’infanzia, e anche raccolte di poesie.
Silvana LAZZARINO Roma 22 agosto 2020
“Nuvole, Sogni, Nostalgie”
di Stefania Savino
SaMa edizioni, anno 2020
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