Oggi l’addio a Gioia Mori, una perdita dolorosa per l’arte e la cultura ( ore 11 basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini).

redazione

Lo scorso 20 gennaio, si è spenta a Roma Gioia Mori, storica dell’arte, curatrice di mostre e docente di storia dell’arte contemporanea all’accademia di Belle Arti di Roma. Studiosa appassionata, infaticabile, raffinatissima nella capacità di tessere legami e rimandi tra le varie epoche della storia dell’arte, ma anche tra esse e le diverse discipline, in particolare il costume e la moda, che molto amava.

E’ stata autrice di studi su Vittore Carpaccio, Carlo Crivelli, Sofonisba Anguissola, Giorgio de Chirico, Edgar Degas, Marc Chagall, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Fabrizio Clerici, Frida Kahlo, Maryla Lednicka-Szczytt, Helen Dryden, e Luisa Casati (di cui ha curato anche la mostra al Museo Fortuny di Venezia nel 2014). Più recentemente aveva lavorato sull’art Deco in Italia (Musei di San Domenico, Forlì), sull’immagine della donna moderna negli anni Venti (Schall und Rauch. Die wilden 20er at Kunsthaus, Zurich e Guggenheim, Bilbao 2020), sulle artiste emigrate dalla Russia (Divine avanguardie a Palazzo Reale, Milano, 2020), sulle artiste del Rinascimento e del Barocco (Le Signore dell’Arté. Storie di donne tr’ 500 e ‘600 a Palazzo Reale, Milano,2021), e anche sul rapporto tra Umberto Boccioni e la Marchesa Luisa Casati (Giovanni Boldini. Il piacere al MART, Rovereto, 2020), sugli anni genovesi di Sofonisba Anguissola (Rubens a Genova a Palazzo Ducale,Genova, 2022).

In ambito editoriale, dal 1996 al 2007 ha diretto “Art e Dossier” (Giunti Editore, Milano) e dal 2000 capo redattrice del sito “Art online”; dal 1996 al 1999 è stata direttrice scientifica della serie multimedia CD-ROM Arte (Milano).

Gioia Mori ha dedicato trent’anni della sua vita allo studio di Tamara de Lempicka, di cui era la maggiore esperta al mondo. Nel 1994, ha pubblicato il primo libro in assoluto dedicato alla Lempicka e nel corso degli anni ha curato numerose mostre dedicate alla pittrice polacca: a Palazzo Reale a Milano (2006), al Complesso del Vittoriano a Roma (2011) e poi a Parigi (2013), Torino e Verona (2015), a Madrid (2018).

Innamorata della storia dell’arte e del suo rigoroso lavoro di studiosa, ha lavorato fino all’ultimo giorno, curando per i Fine Arts Museums of San Francisco la prima mostra mai dedicata a Tamara de Lempicka da un museo americano. L’esposizione è ora in corso al De Young Museum di San Francisco e in primavera inaugurerà al Museum of Fine Arts di Houston.

I funerali si svolgeranno a Roma, giovedì 23 ore 11 presso San Giovanni Battista dei Fiorentini.

Roma 23 Gennaio 2025