redazione
Oltre il ghetto. Dentro&Fuori
a cura di Andreina Contessa, Simonetta Della Seta,
Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel
MEIS
Ferrara, Via Piangipane, 81
www.meis.museum
Da venerdì 29 ottobre a domenica 15 maggio 2022, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS di Ferrara ospita la mostra “Oltre il ghetto. Dentro&Fuori” a cura di Andreina Contessa, Simonetta Della Seta, Carlotta Ferrara degli Uberti e Sharon Reichel e allestita dallo Studio GTRF Giovanni Tortelli Roberto Frassoni.
L’esposizione racconta l’esperienza degli ebrei italiani dall’epoca dei ghetti (a partire dal 1516 con l’istituzione del primo, quello di Venezia) allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Un percorso che prosegue la narrazione di “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” curata da Anna Foa, Daniele Jalla e Giancarlo Lacerenza e di “Il Rinascimento parla ebraico”, a cura di Giulio Busi e Silvana Greco. Due mostre temporanee ora condensate nella permanente del MEIS “Ebrei, una storia italiana”.
Il nuovo capitolo che si apre copre una delle fasi più emblematiche della bimillenaria presenza degli ebrei in Italia e lo fa accostando opere d’arte, documenti d’archivio, multimediali di approfondimento, oggetti rituali e di uso quotidiano, tramandati da secoli di famiglia in famiglia.
Quadri come “Ester al cospetto di Assuero” (1733), prestito del Quirinale, e “Interno di sinagoga” di Alessandro Magnasco (1703), proveniente dalla Galleria degli Uffizi, dialogano con testimonianze come la chiave di uno dei portoni del ghetto di Ferrara (XVIII secolo), il “Manifesto di Sara Copio Sullam” (1621) della Biblioteca del Museo Correr e la porta dell’Aron Ha-Qodesh, l’Armadio sacro (fine del XVIII- inizio del XIX secolo) che venne donato nel 1884 dalla Università Israelitica locale al Museo Civico di Torino.
Un viaggio dentro e fuori dal ghetto che, attraverso macro e microstoria, si interroga su temi ora più che mai attuali come l’integrazione e l’esclusione dalla società; l’identità di gruppo e quella individuale; la capacità di trovare un “fuori” nel quale evadere nonostante i limiti imposti dal potere e un “dentro” nel quale tornare nei momenti di smarrimento.
La mostra ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, prestigioso premio di rappresentanza, ed è realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, The David Berg Foundation, Fondazione Guglielmo De Lévy, TPER e il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara. Si ringraziano la Fondazione CDEC e il compianto Ambasciatore Giulio Prigioni.
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