“Omaggio alla Cappella Portinari. Rinaldo Invernizzi: tra storia dell’arte e spiritualità”. Dal 18 Settembre alla Basilica di Sant’Eustorgio

di Silvana LAZZARINO

A Milano negli spazi della Basilica di Sant’Eustorgio, grande attesa per la mostra che apre il 18 settembre 2024

Entro la continuità di un ascolto emozionale tra passato e presente dove mai si perde quel dialogo tra ricordo e permanenza, con cui rileggere e ridefinire il rapporto con la realtà circostante, accompagna il percorso espositivo Omaggio alla Cappella Portinari. Rinaldo Invernizzi: Tra storia dell’arte e spiritualità che inaugura negli spazi della Basilica di Sant’Eustorgio a Milano il 18 settembre 2024 e dove il visitatore è invitato a cogliere la tensione spirituale che affiora dai dipinti dell’affermato artista Rinaldo Invernizzi (Milano 1962), per i quali si è ispirato ai motivi architettonici della Cappella Portinari la cui struttura si richiama a  quella della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze del Brunellleschi, e al cui centro è collocata l’arca di San Pietro Martire in marmo di carrara di Giovanni di Balduccio.

In particolare, Invernizzi, che ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si è laureato in Arti Visive nel 2012, si è ispirato al ciclo di affreschi della Cappella realizzati da Vincenzo Foppa fra il 1462 e il 1468 in cui sono rappresentate le Storie di San Pietro Martire  e dove sono presenti anche le scene principali dell’Annunciazione e dell’Assunzione della Vergine disposte rispettivamente sulla parete di fronte all’ingresso e su quella opposta, mentre sulla parete di sinistra si trovano il Miracolo del piede risanato e il Martirio di S. Pietro Martire, e su quella destra il Miracolo della nube e il Miracolo della falsa Madonna.

Si tratta di episodi emblematici della vita di San Pietro Martire che non solo fanno riferimento alla grande fede del Santo e alle sue doti di taumaturgo, ma sottolineano la lotta contro l’eresia catara come si evince dai miracoli disposti sulla parete destra. Presenti poi i quattro Padri della Chiesa (San Gregorio Magno, San. Girolamo, Sant’ Ambrogio e Sant’Agostino) a decorare gli oculi dei pennacchi, e altri otto busti di Santi si trovano nella parte inferiore della cupola che si affacciano attraverso otto oculi.

Rinaldo Invernizzi, Cupola del Paradiso, 2024, Acrilico e olio su tela, cm 70×70, shooting ICASTICA – foto © Nicola Tagliabue

A catturare l’attenzione di Invernizzi sono stati proprio i miracoli compiuti dal Santo, che con questo omaggio colto e meditato, guarda non solo all’iconografia e all’architettura del Rinascimento Lombardo, ma anche ai valori spirituali da esse trasmessi. Orientato verso la ricerca di nuove soluzioni espressive a partire da attenti studi e schizzi in riferimento a tematiche legate alla natura e al motivo del sacro e della religione nella contemporaneità, Rinaldo Invernizzi, in questi spazi architettonici di grande suggestione visiva si è lasciato guidare dalla magia mistica restituita dall’opera di Foppa unitamente alle scaglie policrome colorate a fasce concentriche con cui sono dipinti gli spicchi della cupola

Aperta al pubblico dal 18 settembre 2024 l’esposizione, patrocinata dalla Fondazione Barovier&Toso e a cura di Martina Mazzotta e Mara Hofmann, offre la possibilità di vedere e conoscere da vicino quello “scrigno nello scrigno” che è la Cappella Portinari per riviverla alla luce di temi e problemi che l’arte sa rendere universali e che coinvolgono l’attualità (dall’inganno all’idolatria, dalla fede al martirio, dalla compassione alla cura).

Queste le parole dell’artista Rinaldo Invernizzi:

La Cappella Portinari è un luogo veramente unico a Milano, un gioiello del Rinascimento; quello che mi affascina è, in un parallelismo continuo, l’aspetto architetturale, formale e il ciclo molto ardito di Vincenzo Foppa con le Storie di San Pietro Martire, oltre alla favolosa cupola colorata che probabilmente rappresenta il Paradiso, l’infinito. Nonostante sia stata proclamata la fine della pittura, la pittura continua. Vuole rappresentare il reale ma, nel mio caso, ha l’obiettivo di rappresentare l’invisibile. Se è vero che secondo San Paolo il nostro sguardo non è fisso sulle cose visibili ma sulle cose invisibili, per me la pittura vuole rappresentare il trascendente, quello che sta dietro le cose e trasmette un’emozione.”

Grazie alla magia cromatica della sua opera si apre il passaggio verso la ricerca di quel sentiero del sublime dettato dal ritmo infinito di geometrie concentriche che diventano simboli a ricordare l’ampio respiro della cupola il cui interno è affrescato a fasce policrome, a tinte digradanti dalla base verso la sommità, mentre tinte scure scandiscono la raggera dei costoloni per poi lasciare spazio ad una gerarchia di angeli policromi a rilievo lungo il tamburo.

Nella restituzione di questo omaggio alla Cappella Portinari, l’artista ha riconsegnato una visione universale di quello che è l‘aspirazione dell’uomo all’infinito e lo ha fatto giocando con la magia della luce e del colore, creando in chi osserva una sensazione di appartenenza a questo luogo di arte e bellezza e allo stesso tempo di valorizzazione di quel desidero di comprendere l’oltre proprio grazie all’alchimia dell’arte.

In questo piano di vita dove non mancano inganni, delusioni e paure, resta aperta sempre la possibilità di sperare e cambiare, di riconoscersi e dare voce alla parte più luminosa che è presente in ogni individuo, ritrovando quella consapevolezza per essere sé stessi, Ogni sforzo e dolore, ogni smarrimento e preoccupazione possono diventare occasione per ripartire e rinascere, poiché in fondo all’abisso vi è sempre una luce da cui risalire e quella luce arriva dal momento in cui si alza lo sguardo al cielo.

In questo spazio privilegiato della Cappella Portinari e in particolare della cupola, dove l’arte si prende cura dello spirito che accompagna la vita di ogni uomo, lo sguardo si riempie di serenità e di una felicità che risuonano come lieve carezza per il cuore.

Ad accompagnare la mostra che resta aperta fino al 13 novembre 2024 è un catalogo bilingue (Ita/Eng) a cura di Martina Mazzotta e Mara Hofmann e pubblicato da 24 Ore Cultura., al cui interno è presente un saggio storico di Roberto Longhi.

Silvana LAZZARINO  13 Settembre Roma 2024

Omaggio alla Cappella Portinari. Rinaldo Invernizzi: Tra storia dell’arte e spiritualità

a cura di Martina Mazzotta e Mara Hofmann  

Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari. Piazza Sant’Eustorgio, 3 Milano

17 settembre ore 12.00 anteprima stampa

Dal 18 settembre al 13 novembre 2024

Sito artista https://www.rinaldoinvernizzi.com/

Sito Museo Sant’Eustorgio: https://www.museosanteustorgio.it