redazione
Un pubblico numerosissimo e appassionato ha partecipato lo scorso venerdi alla Casa d’Aste Pandolfini di Firenze alla conferenza su Mercato e Storia dell’Arte
che ha visto protagonisti Gaddo della Gherardesca, già Presidente della Associazione Dimore Storiche Italiane, e Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo del Fai, moderati da Marco Calderai in una discussione che ha toccato punti di estrema importanza su cui peraltro da tempo è in corso la riflessione e su cui ormai da molti anni si levano le voci critiche di quanti non si rassegnano al fatto che un paese come l’Italia, al primo posto nel mondo quanto a ricchezze culturali e naturali, non riesca poi a sfruttarle adeguatamente. I numeri del resto da questo punto di vista non lasciano spazi ad equivoci; per rimanere in Europa, il numero di turisti che hanno visitato il Bel Paese nel 2017 ammonta a 32 milioni, contro gli oltre 50 della Francia e gli 80 della Spagna. Eppure recuperare, alla luce delle enormi ricchezze che costituiscono il patrimonio culturale del nostro paese, non sarebbe un compito impossibile, se non ci fossero di mezzo norme burocratiche e fiscali così ramificate tenaci da scoraggiare molto spesso l’operatività e la buona volontà di chi, anche privato, una mano per la tutela e la conservazione sarebbe disposto a darla. La verità è che l’apparato burocratico è andato consolidandosi nel corso degli anni -dopo le normative del 1939- ed ormai domina le questioni amministrative; il Ministro o comunque una istituzione pubblica può anche concepire qualche buona idea che però poi si scontra con la resistenza di una burocrazia più che protettiva. Un caso limite, ha sottolinato Magnifico, è quello di Roma: non deve sorprendere il fatto che la città non sia neppure rappresentata nel Fai, dal momento che i progetti presentati per eseguire alcuni restauri di rilievo si sono persi nei meandri delle varie burocrazie cittadine al punto che il possibile finanziatore ha dovuto alla fine soprassedere. Gaddo della Gherardesca dal canto suo, alla luce della lunga esperienza maturata sul campo, ha rimarcato come il problema non sia solo quello di conservare e tutelare ma anche di rilanciare il settore con una serie di normative ed iniziative nazionali che diano sicurezza a chi vuol investire ma anche rafforzando l’offerta organizzativa da parte delle amministrazioni locali che devono garantire qualità ed efficienza a quanti entrano in Italia, non solo riguardo alle città d’arte ma anche per quelle realtà meno note ma ricche di tradizione, cultura e storia. Tutti poi hanno sottolinato il ruolo positivo che a questo riguardo può avere il mercato dell’arte, se si smette però di considerarlo negativamente come fattore di disequilibrio sociale quando non di qualcosa di losco, mentre potrebbe avere un ruolo di testimonianza e in un certo senso di ambasciatore di cultura.
Ma l’evento principale della serata era ovviamente la presentazione in anteprima della serie di dipinti provenienti dalla Collezione Tanzi
che andranno in asta a Milano il 29 Ottobre 2019 (cfr https://www.aboutartonline.com/capolavori-di-picasso-monet-magritte-toulouse-lautrec-in-asta-ad-ottobre-da-pandolfini-v-le-previews-in-calce/ ) nella sede di vendita milanese di Pandolfini presso il Centro Svizzero in via Palestro 2, pubblicati nel bel catalogo Tesori Ritrovati, Impressionisti e Capolavori moderni da una raccolta privata. E che si tratti di tesori non c’è alcun dubbio, basti pensare ai nomi di Pissarro e Monet, di Van Gogh, di Kandinskij, di Cezanne o di Picasso, Picabia, Chagall, Magritte, non meno di rilievo la rappresentanza italiana, con Segantini, Boccioni, Zandomeghi, De Nittis, Balla e così via. E’ la prima volta che in Italia va dispersa una seri di opere di tale rilievo, tanto che già sono arrivate prenotazioni da tutto il mondo. Una sfida anche per la casa d’Aste fiorentina.
P d L Firenze settembre 2019
Le prossime presentazioni a Roma 10 – 12 Ottobre Via Margutta n° 54, e a Milano 25 – 28 Ottobre Centro Svizzero, Via Palestro n° 2