di Claudio LISTANTI
L’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma ha recentemente presentato la seconda metà del cartellone dei concerti relativo alla stagione concertistica 2021-2022 che saranno eseguiti presso l’Aula Magna dell’Università la Sapienza nel periodo compreso tra il 18 gennaio e il 14 maggio del prossimo 2022. Questa serie di concerti completa l’attività 2021-2022 della prestigiosa istituzione musicale romana determinando, così, la piena ripresa delle proprie attività concertistiche dopo il repentino e doloroso stop reso necessario per contrastare i drammatici effetti della pandemia.
Questa nuova ‘tranche’ di concerti, che segue il ciclo autunnale che sta riscuotendo numerosi apprezzamenti di pubblico e di critica, conferma ancora una volta il ruolo di tutto rispetto che la IUC ricopre all’interno delle attività musicali nell’ambito della vita culturale della città di Roma. Il programma proposto, infatti, presenta numerosissimi punti di attrazione per tutto il suo fedele pubblico che costantemente accorre numeroso presso la sede storica dei concerti, l’Aula Magna della Sapienza, che per due sere a settimana diviene uno dei luoghi culturalmente più in vista della capitale.
Da sempre, la caratterista fondamentale del programma della IUC, è quella di essere ‘policentrico’ e dedicato ad un pubblico dai diversi gusti e interessi in campo musicale. Come ricorda il direttore artistico Giovanni D’Alò, nel programma:
“C’è tutto quello che il pubblico si aspetta dalla IUC, I grandi nomi della scena internazionale ma anche i talenti emergenti, i capisaldi del repertorio da concerto e il piacere di scoprire generi solitamente meno presenti come la polifonia rinascimentale che tanto successo ha avuto nelle ultime stagioni. Non mancano poi finestre sulla contemporaneità, aperture al jazz e proposte crossover che rendono più imprevedibile il cartellone”.
Il 2022 dell’Istituzione Universitaria dei Concerti inizierà martedì 18 gennaio alle 20,30 con un concerto interamente dedicato ad uno dei generi più emblematici per la Musica da Camera, il Quartetto per Archi, con un concerto affidato alla formazione italiana più in vista del momento: il Quartetto di Cremona.
Ospite della IUC in esclusiva su Roma da molti anni, dopo i cicli su Beethoven e Mozart, il Quartetto di Cremona ha il compito di aprire questa seconda, e significativa, parte di stagione il prossimo 18 gennaio 2022 con un nuovo percorso dal titolo Esplorando Schubert. Formato da Cristiano Gualco violino I, Paolo Andreoli violino II, Simone Gramaglia viola e Giovanni Scaglione violoncello, il Quartetto di Cremona ha riscosso da parte del pubblico della Iuc un indiscusso ‘alto gradimento’ fatto che rende questo appuntamento molto atteso da parte di tutti gli appassionati della Grande Musica ed uno dei principali dell’intera stagione. I due cicli presentati nelle passate stagioni erano dedicati all’integrale dei quartetti di Beethoven e agli ultimi quartetti di Mozart ed è da approvare pienamente la decisione della direzione artistica di organizzare questo nuova ‘esplorazione’ nel mondo del quartetto di Schubert. Ad iniziare la serie sarà il Quartetto per archi n. 13 in la minore, op. 29, D. 804 “Rosamunda” assieme al Quartetto per archi n. 15 in sol maggiore, op. 161, D. 887 ed il ciclo proseguirà, poi, nella stagione 2022-2023.
Le ‘integrali’ nella grande tradizione della Iuc
Questa attesissimo concerto ci porta a pensare ad un altro elemento che ha arricchito i concerti della Iuc fin dalla sua costituzione. Parliamo delle ‘integrali’ dedicate ad opere e cicli di opere di un solo autore. É un capitolo fondamentale della storia dell’istituzione romana, della quale molti ricordano quella delle Sonate per pianoforte di Beethoven affidate a Alfred Brendel, dell’opera pianistica di Chopin firmata da Stanislav Bunin e la più recente, l’integrale dei quartetti di Bartok eseguita nel febbraio del 2017 dal Quartetto Kelemen nell’ambito dello stesso pomeriggio/sera.
Questa tradizione si rafforza quest’anno ulteriormente, grazie ad altri acclamanti interpreti. Innanzitutto il pianista Alexander Romanovsky che si cimenterà con l’integrale per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov con cinque concerti complessivi (il primo previsto per il 12 aprile) e programmati nell’arco di tre stagioni che si concluderanno nel 2023 in occasione del 150° anniversario della nascita del compositore russo. Un’analoga ricorrenza interesserà un altro importante musicista russo, Aleksandr Skrjabin, del quale nel 2022 si ricorderanno i 150 anni dalla nascita, con la Iuc che dedica al compositore una serie di concerti con tutte le 10 Sonate per pianoforte affidate ad una delle pianiste italiane più in vista di oggi, Mariangela Vacatello, che in tre concerti (il primo il 5 marzo) e nell’ambito di due stagioni eseguirà l’intero corpus di queste sonate.
Per le altre ‘integrali’ da segnalare quella dedicata all’intera opera pianistica di Maurice Ravel eseguita in due concerti (25 gennaio e 7 maggio), tutti in questa stagione, da Roberto Cominati, strumentista giudicato tra i più eleganti interpreti del repertorio francese e quella dedicata ad Arnold Schönberg, del quale si celebra il 70mo anno dalla scomparsa. Del grande musicista, la cui fama è dovuta esclusivamente alle sue teorie di innovazione musicale dei primi del ‘900 ma la cui opera è scarsamente presente nel concertismo internazionale, saranno eseguiti in due concerti (15 e 19 marzo) i Quattro Quartetti per archi. Per l’esecuzione è stato chiamato il Gringolts Quartet, capeggiato dal celebre violinista Ilya Gringolts per un concerto al quale parteciperà il soprano svedese Malin Hartelius alla quale sarà affidata la parte vocale prevista nel Quartetto n. 2.
Per completare il discorso circa le ‘integrali’, in questa seconda parte della stagione 2021-2020 della Iuc, riprende anche una importante iniziativa, il “Project Gesualdo”. Iniziato nell’ottobre 2019 aveva lo scopo di proporre l’esecuzione dei sei libri di madrigali di Gesualdo da Venosa affidata ai magnifici ‘specialisti’ de Les Arts Florissants diretti da Paul Agnes che, purtroppo, la pandemia ha interrotto. Il ‘Project’ riprenderà il 12 e 15 febbraio con l’esecuzione integrale, rispettivamente, del Quinto e Sesto Libro dei madrigali.
I grandi interpreti nella stagione della Iuc
Per quanto riguarda le serate riservate ai grandi interpreti molti sono i concerti da seguire con particolare interesse.
Il 22 gennaio ci sarà un recital di uno dei pianisti italiani più apprezzati dal pubblico: Benedetto Lupo che eseguirà grandi pagine pianistiche provenienti dal grande repertorio: i 6 Klavierstücke op. 118 e i 4 Klavierstücke op. 119 di Johannes Brahms assieme alle Tre Romanze per pianoforte, op. 28 e la Sonata per pianoforte n. 2 in sol minore, op. 22 di Robert Schuman.
L’1 febbraio sarà la volta di una specialista del repertorio contemporaneo, la cantante Cristina Zavalloni che, assieme al direttore Marco Angius e al complesso MDI Ensemble, si cimenterà in uno dei capolavori ‘emblema’ del ‘900 e di tutta la Storia della Musica, il Pierrot lunaire op. 21 di Arnold Schönberg eseguito con inserti di musiche di Sylvano Bussotti del quale sarà utilizzato anche un abito di scena realizzato su un suo bozzetto.
Il 23 febbraio, nell’inusuale collocazione del concerto al mercoledì, ci sarà il grande violinista Gidon Kremer coadiuvato Giedrė Dirvanauskaitė violoncello e Georgijs Osokins pianoforte con un programma di straordinario spessore che prevede la Sonata per violino e pianoforte n. 3 in la minore, op. posth. e il Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 3 in sol minore op. 110 di Robert Schumann assieme al Notturno per violino e pianoforte (da Three early pieces) di Mieczysław Weinberg ed al Trio élégiaque n. 2 in re minore op. 9 di Sergeij Rachmaninov.
Il 29 marzo sarà la volta del giovane violinista Giuseppe Gibboni vincitore del Premio Paganini 2021 che assieme al pianista Ingmar Lazar proporranno musiche di Brahms, Wieniawski e Paganini.
Il 30 aprile, poi, un concerto interamente dedicato al clavicembalo con l’olandese Ton Koopman assieme alla clavicembalista Tini Mathot per un programma con Couperin, Bach e Mozart.
Tra gli interpreti di rilievo c’è anche da segnalare il Quarteto Ebène, Fabio Biondi con la sua Europa Galante, il cembalista Ottavio Dantone con un programma interamente bachiano.
La Iuc alla Nuvola di Fukas
Concludiamo ricordando l’iniziativa che partirà a gennaio scaturita dalla collaborazione con EUR Culture per Roma che si svolgerà presso il Nuovo Centro Congressi “La Nuvola” di Viale Asia con il ciclo La Nuvola della Non Conoscenza-La Sapienza antica con tre importanti appuntamenti domenicali ai quali parteciperà il complesso Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini: il 16 gennaio “Il Cantico dei Cantici”, un incontro con Costanza Barbieri e Renzo Bragantini e musiche di Palestrina, Lasso, Merula, Carissimi, Victoria, Monteverdi, Anerio. Il 13 febbraio “Petrarca” Incontro con Augusto Gentili e Renzo Bragantini e musiche di Marenzio, Monteverdi, G. Gabrieli, Wert.
Il 20 febbraio “Guarini” Incontro con Claudio Strinati e Renzo Bragantini e Musiche di Marenzio, D’India, Wert, Luzzaschi, Monteverdi.
Queste nostre note, sicuramente non complete nell’insieme, pur scusandoci con i musicisti che non abbiamo potuto citare, siamo comunque sicuri che riescono a far capire ai nostri lettori la ricchezza, e soprattutto, lo spessore della stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti i cui contenuti sono, come da tradizione caratterizzati dall’interdisciplinarietà delle proposte, dall’importanza del repertorio proposto e dal valore dei musicisti chiamati alle singole esecuzioni. Terremo informati i nostri lettori tramite le rubriche settimanali che aboutart dedica ai concerti e alla musica che una città importante come Roma riesce a dare al pubblico ed agli appassionati della Grande Musica. Per ogni approfondimento è indispensabile connettersi con www.concertiiuc.it
Claudio LISTANTI Roma 12 dicembre 2021