di Elisa DEBENEDETTI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo breve ma sentito ed importante intervento della Prof.sa Elisa Debenedetti, la prima moglie di Maurizio Fagiolo dell’Arco, che per un disguido legato alla cattiva ricezione della posta elettronica, malauguratamente non è stato possibile inserire tra gli altri, già pubblicati in ricordo del grande studioso romano, che riproponiamo nel Pdf in calce
Rimpiango profondamente la morte precoce di Maurizio, non solo perché era una presenza affettuosa e cara, ma perché come geniale storico dell’arte è assolutamente insostituibile nel mondo della cultura. L’ho conosciuto meglio, dopo l’Università, al tempo di Rapporto Sessanta (1966) e l’ho visto piangere nel momento in cui gli comunicavo la morte improvvisa di Pino Pascali, avvenuta nell’estate di due anni dopo in un incidente stradale. Di Settecento non voleva occuparsi, perché troppo preso dal Seicento – come lui stesso affermava – nonostante i preziosi e ripetuti interventi per esempio sulle macchine di Paolo Posi. È stato viceversa molto sensibile alla mia descrizione di un Guercino inedito in Palazzo Sforza Cesarini (poi pubblicato nel 2008). E ancora recentemente un bozzetto del Mausoleo Ludovisi di Fratel Pozzo, da lui donato al Palazzo Chigi di Ariccia, mi è stato indispensabile per l’interpretazione della Cappella di famiglia in Sant’Ignazio (2018). Ricordo sempre il suo modo di lavorare: mi diceva “Io gioco tutto il giorno” (una volta per sollecitarmi a comunicare telefonicamente mi ha inviato un disegnino con un apparecchio telefonico, e ciò fa parte di questo lato del suo carattere). Nulla era una fatica per lui, ma ogni cosa era presa come un incredibile divertimento, e anche da questo aspetto tutti abbiamo ancora qualche cosa da imparare.
Elisa DEBENEDETTI
La redazione (in collaborazione con Marcello Fagiolo)
Maurizio Fagiolo dell’Arco avrebbe compiuto oggi 80 anni; era infatti nato a Roma il 22 novembre del 1939; il suo profilo di studioso, conoscitore, collezionista, saggista, in particolare per quanto concerne lo studio dell’arte barocca fino a Balla, De Chirico e anche oltre, ha certamente dominato per lunghi anni il panorama storico artistico del nostro paese e non solo, a giudicare dai numerosi eventi che lo hanno visto emergere anche all’estero come protagonista in convegni, esposizioni, mostre. Nel corso della sua vita, chiusasi improvvisamente a Roma l’11 maggio del 2002, numerosi e vari sono stati i riconoscimenti e i suoi contributi scientifici sempre importanti e molto spesso apportatori di novità e conoscenze determinanti. Ma è nota anche la figura di grande maestro capace di far crescere con estrema sensibilità allievi e studiosi più giovani, sempre nel segno della disponibilità e della collaborazione. Abbiamo deciso di rendergli un doveroso omaggio chiamando alcuni tra i tanti amici e colleghi che lo avevano conosciuto e frequentato, che ringraziamo per il loro efficaci interventi.
Le immagini dei personaggi che hanno accompagnato Maurizio Fagiolo dell’Arco provengono dall’Archivio fotografico del Museo del Barocco Romano di Ariccia; ringraziamo Francesco Petrucci per la gentile concessione.
PER MAURIZIO FAGIOLO: i suoi amici e colleghi