Perugia, Brian Eno celebra le nozze alchemiche tra Rinascimento e psichedelia. La Nazionale espone Reflected

di Monica La TORRE

E così è toccato a Brian Eno celebrare le nozze alchemiche tra la Psichedelia ed il Rinascimento.

E alla città di Perugia, di smagliante tradizione misterica, far da cornice alla cerimonia. Tempio e teatro apertosi alla sperimentazione che ci piace inquadrare in un contesto post platonico,dalle sfumature rosacrociane, la Galleria nazionale dell’Umbria. Qui, fino al gennaio 2021 saranno esposte le istallazioni visive e sonore di Reflected, in dialogo ritmico con altrettante tele del nostro Cinquecento. Qui, chi doveva sciogliere le ultime riserve sulla portata avanguardistica dell’artista inglese, musicista e arrangiatore centrale nella produzione musicale popolare e colta dell’ultimo quarantennio, trova la quadratura del cerchio e fuga le ombre.

Nelle light box che dialogano con altrettanti lavori di Perugino, Piero della Francesca e Beato Angelico, Eno da voce, colore, corpo, luce e suono, ad una psichedelia della trascendenza che riprende le geometrie lontanissime, le trame misteriche e i calcoli perfetti del primo Rinascimento. E lo fa in modo coerente, elegante e consapevole.

Un marziano a Perugia

La trascendenza si fa astrattismo, pietre filosofali cangianti per colore e forme rotolano lungo crinali sonori e luminosi che riprendono le figure, i volumi e le bisettrici delle opere pittoriche.

A segno corrisponde segno; a colore, colore; a forma, forma. A messaggio, messaggio. La mente corre a quella fantascienza ottimistica e naive degli anni Settanta, quei film di cassetta nei quali le astronavi intessevano un dialogo con l’umano basato su suoni e colori, avviando un linguaggio fatto di scansioni cromatiche e ritmiche. Lo stesso approccio che Eno fa suo nel rivolgersi agli astrali e siderali capolavori perugini, riproponendone asciugate sino all’astrattismo tavolozze e proporzioni: ed è subito «Incontri ravvicinati del terzo tipo».

Il dialogo, dopo 5 secoli

Le nuances pastello e le forme geometriche sono la trama e l’ordito che raccontano Reflected, la voce che dopo cinque secoli torna a dialogare con i nostri capolavori. Pochi avevano mostrato tanto ardire. Ma cos’altro potevamo aspettarci dall’uomo che ha forgiato la materia di cui era fatto David Bowie?

Le opere

Piero della Francesca (Polittico di Sant’Antonio), Beato Angelico (Polittico Guidalotti) e Perugino (Cristo morto in pietà). Questi i capolavori dialoganti con le istallazioni di Reflection

Reflected, la mostra: le light box

Nel dialogo con i tre capolavori iconici, le 3 Lightbox di Brian Eno sviluppano senza soluzione di continuità paesaggi di colore auto-generati, che utilizzano un intreccio di luci a led.

Reflection, l’album, l’app

Nell’incidere Reflection, lavoro uscito nel gennaio 2017, (https://youtu.be/eZzwIua5Yvw), Eno aveva dato corpo all’ambizione di creare un fluire ininterrotto di musica, capace, al riascolto, di trasmettere impressioni. Tre i paesaggi sonori, tre le atmosfere, tre le scansioni concettualmente diverse, che un’app dotava di una cosiddetta versione “generativa” tale da garantire appunto il ripetersi sempre uguale e sempre differente, ad utenti di Apple TV e iOS messi i condizione di esplorare visualità  e aspetti sonori del progetto. («Come un fiume – avrebbe detto l’artista -, che osservato all’apparenza sembra eguale, ma che in realtà muta continuamente»). Il disco ambiva ad assicurare all’ascoltatore questa continuità: e la quasi omonima mostra perugina centra l’obiettivo, nello stream of consciuousness determinato da ognuna delle tre light box, nel loro riflettersi sulle icone rinascimentali. https://youtu.be/Dwo-tvmEKhk

Le dichiarazioni

Brian Eno:

«Pittura e musica sono sempre state intrecciate per me. Ho iniziato a giocare con la luce come mezzo all’incirca nello stesso periodo in cui ho iniziato a suonare quando ero adolescente. Quando ripenso a quello che ho fatto negli anni successivi, mi sembra di aver cercato di rallentare la musica per renderla più simile alla pittura, e dare movimento alle immagini per avvicinarle alla musica… nella speranza che le due attività si incontrassero e si fondessero nel mezzo».

Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale: 

«Le tre lightboxes riflettono sul ruolo dell’opera d’arte nell’età contemporanea, ribadendo un senso di continuità con il passato che supera di slancio le differenze di tecnica, stile, forma. L’opera d’arte circoscrive uno spazio che inclina verso la sacralità, nel quale il visitatore sperimenta, più o meno consapevolmente, la forza di un rapporto intimo, esclusivo e tuttavia condiviso. Se in antico era il sentimento religioso a scaturire attraverso l’opera, adesso – con la sua laicizzazione – l’arte non ha perso nulla della sua spiritualità, acquisendo anzi un carattere maggiormente universale».

Monica LA TORRE   25 ottobre 2020

Date e orari

BRIAN ENO. Reflected

Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)

4 settembre 2020 – 10 gennaio 2021

 In collaborazione con Atlante Servizi Culturali

Orari: Lunedì e martedì chiuso. Mercoledì, giovedì e venerdì 14.00-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Sabato e domenica 8.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti: intero €8,00; ridotto € 2,00 per 18-25 anni;