di Elena GHIDINI
La dott.sa Elena GHIDINI dirige il museo Gonzaga (dal 2010 Museo di Qualità) della Rocca di Novellara che contiene -oltre ad una delle più straordinarie raccolte di ceramiche antiche- soprattutto importanti memorie storiche della prestigiosa famiglia Gonzaga e numerose testimonianze pittoriche legate alla scuola o autografe del grande Lelio Orsi (Novellara, 1511 – 1587) che fu anche artista di corte dei Gonzaga. E’ autrice di varie pubblicazioni sulla storia e sulla cultura di Novellara. Con questo articolo inizia la sua collaborazione con About Art online.
Pietro Donzelli, Giovan Gioseffo Dal Sole e Giovanni Battista Grati, tre “Pittori di grido”per l’Oratorio del marchese Spada.
Sarà presentato Domenica 21 gennaio in Rocca a Novellara (RE) il libro dal titolo “Due Donzelli per Camillo III Gonzaga – Marc Antonio e Pietro Donzelli pittori” pubblicato dal Comune di Novellara e curato da Maria Gabriella Barilli.
La pubblicazione è frutto del ritrovamento di 103 lettere inedite, conservate nel fondo Gonzaga dell’Archivio storico di Novellara, scritte nella seconda metà del Seicento da due fratelli, Marc Antonio e Pietro Donzelli, entrambi pittori, ai conti Alfonso II e Camillo III Gonzaga.
I due artisti, nati a Novellara, dopo un apprendistato a Bologna (Marc Antonio alla scuola di Giovan Andrea Sirani e Pietro a quella di Carlo Cignani) hanno poi vissuto rispettivamente a Mantova e Bologna.
Nelle lettere si parla di dipinti, di importanti artisti emiliani e lombardi, di mediatori d’arte, di commissioni artistiche. Per merito di tale corrispondenza apprendiamo che il Ritratto del conte Camillo III, esposto nel Museo Gonzaga di Novellara – fino ad oggi attribuito ad ignoto pittore emiliano – è stato in realtà dipinto da Marc Antonio e che sia a lui che a Pietro va attribuita la decorazione dei sottarchi sovrastanti le tre porte di ingresso al Santuario dell’Inviolata di Riva del Garda, uno degli edifici barocchi più spettacolari del Trentino.
E’inoltre da una lettera di Pietro Donzelli, nato nel 1660, 26 anni dopo il fratello, scritta il 2 luglio 1703 e inviata da Bologna, che la complicata vicenda della committenza pittorica del ramo bolognese degli Spada, si arricchisce di un nuovo tassello.
Pietro scrive:
“ Finii poi la tavola d’Altare del signor marchese Spada et alli 7 d’agosto per la festa di san Gaetano sarà posta nella chiesa fatta di pianta dal suddetto signor marchese con una di Gio Giuseppe dal Sole e Battista Grati e con l’aiuto di Dio ho fatto una tavola gradita da tutti…”.
Su chi fosse il marchese Spada nominato dal Donzelli c’è stato d’aiuto un interessante articolo di Monia Bigucci pubblicato nella “Rivista Figure”, 1-2013 dal titolo Il ramo bolognese della famiglia Spada: alcuni episodi di committenza e collezionismo tra Seicento e Settecento.
Si tratta del marchese Giacomo Filippo Amadore (1656-1706) che a Bologna, dal 1688 al 1704 ebbe l’incarico di Gonfaloniere di Giustizia. Nel suo testamento e successivi codicilli pubblicati nel 1706, si trovano riferimenti a committenze pittoriche.
In merito al quadro di Dal Sole, citato da Pietro Donzelli, il marchese Spada scrive, come riportato dalla Bigucci:
“Ordino ancora e dispongo che il Quadro da me fatto dipingere dal s.r Gio Giuseppe dal Sole per collocarlo nel mio Oratorio alla Torre del Forcello sia collocato in esso Oratorio …”
Purtroppo non è ancora stato trovato o non esiste un inventario post mortem di Giacomo Amadore, ma nell’inventario del nipote, marchese Giuseppe Nicola, stilato nel 1752, compariva tra i beni la tenuta della Torre del Forcello e nella descrizione dell’Oratorio dedicato a San Gaetano si legge che vi erano tre altari le cui tavole “erano state dipinte da Pittori di grido”.
E’ in seguito al ritrovamento della lettera di Pietro Donzelli che siamo ora in grado di dare un nome a tutti e tre i pittori: Pietro Donzelli (Novellara, 1660 -?), Giovan Gioseffo dal Sole (Bologna, 1654 – 1719) e Giovanni Battista Grati (Bologna, 1681 – 1758).
Per quanto riguarda i soggetti dei dipinti, purtroppo Pietro Donzelli non c’è d’aiuto; rimandiamo invece la complicata vicenda al già citato articolo della Bigucci, potendo solamente contribuire a datare al 1703 l’opera che si ritiene fosse stata commissionata a Giovan Gioseffo Dal Sole. Si tratta del dipinto raffigurante Gaetano da Thiene che riceve il Bambino Gesù dalla Madonna, conservato nella Galleria Estense di Modena e fino ad ora ascritto agli anni 1702 – 1706.
di Elena GHIDINI Novellara (RE) Gennaio 2018