di Selene CAVALLINI
Il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha ufficializzato la riapertura del Corridoio Vasariano entro il 2021.
Il celebre Corridoio, lungo circa 760 metri, fu realizzato per volere di Cosimo I de’ Medici su progetto di Giorgio Vasari, che lo mise in opera nel 1565 in soli cinque mesi, concepito per essere un passaggio per pochi privilegiati, come i granduchi, che potevano così muoversi per le vie della città senza essere esposti a pericoli; era utile anche per spostarsi rapidamente dalla sede amministrativa degli Uffizi a quella del Governo in Palazzo Vecchio, fino alla residenza in Palazzo Pitti. (Fig. 2)
Un progetto di riapertura dai numeri importanti:
sono stati stanziati 10 milioni di euro e sono previsti 500.000 visitatori l’anno, da sempre, infatti, il corridoio esercita una grande attrattiva nei confronti del pubblico italiano e internazionale.
Fu chiuso agli inizi del Novecento,
nel 1964 si iniziò a parlare di un’ipotetica apertura al grande pubblico, ma l’alluvione del ’66 interruppe il progetto; nel 1995, l’allora Ministro per i Beni Culturali Antonio Paolucci istituì una commissione incaricata che studiasse l’ampliamento degli Uffizi e valutasse una riapertura del Corridoio. È solo negli ultimi decenni che è tornato ad essere occasionalmente accessibile per visite istituzionali, o su prenotazione per gruppi organizzati da tour operators e compagnie di viaggio, con tempi d’attesa molto lunghi, fino alla chiusura definitiva dal 2016 per ragioni di sicurezza.
Ci sono molte novità anche sull’allestimento:
la ricca collezione di circa 700 autoritratti che ha campito le pareti del Corridoio dal 1973, per volere di Luciano Berti, fino a oggi (Fig. 3), tornerà nella sua collocazione originaria all’interno degli Uffizi, in una serie di sale di prossima apertura al primo piano. Questo spostamento, che ha suscitato alcune polemiche, è stata un’operazione necessaria anche per problemi di climatizzazione in cui è attualmente il Corridoio: estremamente caldo in estate, con punte fino a 50°, e temperature molto rigide in inverno. Resteranno nella stessa ubicazione invece le 30 statue antiche (Fig. 4), verranno collocate ex novo una serie di iscrizioni greche e romane (Fig. 5) e alcuni affreschi cinquecenteschi già realizzati da Vasari per decorare l’esterno delle volte del Corridoio, staccati dalla loro collocazione originaria nell’Ottocento (Fig. 6).
Il percorso sarà scandito inoltre da due memoriali:
uno in corrispondenza di Via dei Georgofili in memoria dell’attentato terroristico e l’altro per ricordare i bombardamenti nazisti che nel 1944 distrussero quasi tutti i ponti fiorentini e alcune zone del centro storico, tra cui una piccola parte del Corridoio Vasariano stesso. (Fig. 7-8)
Con il nuovo progetto di riapertura l’ingresso sarà al piano terra degli Uffizi (lato di Ponente) e potranno essere presenti al massimo 125 persone in contemporanea; verranno aperte anche 73 finestre che fino ad ora erano oscurate per proteggere i dipinti, permettendo così di ammirare il suggestivo panorama. (Fig. 9)
Il Direttore Schmidt la definisce una riapertura “democratica”,
consentirà infatti indistintamente a tutti i visitatori di goderne passeggiando sui tetti della città, osservando i luoghi simbolo della città e della storia di Firenze con completo accesso ai disabili. Costituirà inoltre un’importante spinta per il turismo, peraltro già molto presente in città, e un’occasione per creare nuovi posti di lavoro. Grazie all’affluenza dei visitatori verrà valorizzata e riqualificata anche la zona dell’Oltrarno, luogo in cui termina il percorso, secondo quanto dichiarato da Schmidt.
Il Soprintendente Andrea Pessina ha posto l’attenzione sulla sinergia e il lavoro di squadra che c’è stato tra Ministero e le Università di Firenze e Roma, il tutto coadiuvato da studiosi e specialisti di diversi settori disciplinari.
Il sindaco Nardella nel suo intervento oltre a esprimere soddisfazione per la riapertura ha posto l’attenzione sull’unione che il Corridoio sancisce tra le competenze comunali e statali. Il Corridoio infatti inizia proprio a Palazzo Vecchio, sede attuale del Comune di Firenze e attraverso il cosiddetto “passatoio”, un piccolo ponte coperto, porta direttamente alle Gallerie degli Uffizi.
Al di là delle polemiche e dei punti di vista sul nuovo allestimento,
l’obiettivo resta la fruibilità di un bene di così inestimabile valore, che le istituzioni dovrebbe garantire, come dice l’art. 1 comma 3 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio “Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione”. Ogni luogo di interesse storico artistico dovrebbe essere democraticamente aperto al pubblico e visitabile da cittadini, studenti, turisti, portatori di disabilità, per questo auspichiamo che il Corridoio Vasariano sia un esempio che dia il via alla riapertura di luoghi di inestimabile valore.
Selene CAVALLINI Firenze febbraio 2019