redazione
Nell’ambito della rassegna LIBRI BARBERINI / CORSINI, a cura di Silvia Pedone, giovedì 18 gennaio 2018 alle ore 17.00, si terrà nella sede di Galleria Corsini la presentazione del volume Palazzo Giglioli. Palazzi Trivelli, a cura di Massimo Pirondini, Federica Isabelle Adriani Federici, Vittorio Palazzi Trivelli, Giuseppe Berti.
Ne parleranno gli esperti e storici dell’arte Francesco Petrucci e Claudio Strinati.
Il volume tratta dello storico Palazzo già sede della Cancelleria del Duca d’Este nel XV secolo a Reggio Emilia di proprietà dei Conti Palazzi Trivelli, antica ed importante famiglia di origine bresciana che discende da quel Corrado da Palazzo citato da Dante nel Canto XVI del Purgatorio fra i tre vecchi savi, unici uomini di grande valore morale, rimasti ai suoi tempi.
Nel testo si narra la storia dei Conti Palazzi Trivelli che hanno incrociato i loro destini con quelli di sovrani, politici e pontefici nel corso di più di mille anni: da Federico I il Barbarossa a Carlo I d’Angiò, da Re Berengario all’Imperatore Massimiliano I Asburgo, da Papa Eugenio IV al Principe Pandolfo Malatesta, passando per i Duchi Sforza di Milano e i Duchi Gonzaga di Mantova, fino ad arrivare alla Contessa Leocadia Palazzi Trivelli Venturi, illuminata progressista che nel XIX secolo ha dato vita ad un importante salotto artistico e letterario nella dimora dei Conti Palazzi Trivelli, ospitando personaggi illustri fra i quali Giuseppe Verdi, Giosuè Carducci, Camillo Prampolini, Giovanni Pascoli e Franz Litz.
Il volume si sofferma anche sulle vicende architettoniche e sul recente restauro di Palazzo Giglioli, per il quale i proprietari si sono avvalsi dei più importanti esperti e tecnici del settore. Studi che fanno del Palazzo un raro esempio di prestigiosa dimora storica fra XVI e XVII secolo appartenente ad un’unica famiglia. Le ricerche dello storico dell’arte Massimo Pirondini sono incentrate sugli affreschi del Cinque e del Seicento presenti nel palazzo, fra i quali i fregi dedicati a soggetti biblici, riferibili ad Orazio Perucci ( 1548-1624), nelle attuali Biblioteca e Sala della Musica, sulle pitture del salone principale, opera di Baldassarre Bianchi e Giacomo Monti, nonché su alcuni pezzi della collezione d’arte dei proprietari.