di Silvana LAZZARINO
In corso a Gubbio presso Palazzo Ducale, a cura di Lorenzo Fiorucci, l’esposizione narra come l’arte del passato diventa nuova narrazione nel presente, invitando a riflettere sull’annullamento del tempo in una sorta di sovrapposizione tra finzione e realtà
L’arte nel suo tracciare memorie che durano nel tempo raccontando realtà e fatti accaduti, ma anche pensieri legati all’immaginazione e al sogno, nelle sue diverse espressioni, si muove lungo un filo rosso che va oltre la visione esplorando l’aspetto emozionale contenuto in ogni racconto, messaggio in essa celato e che l’osservatore può riscoprire.
Il linguaggio contemporaneo riferito al video e alla video-arte può inserirsi in perfetta armonia entro uno spazio architettonico tradizionale per dialogare anche con opere del passato verso prospettive nuove dove il tempo sembra fermarsi, anzi annullarsi.
È quanto accade nella mostra del video artista e designer Fabio Galeotti “Meditazioni Visive” in corso presso Palazzo Ducale nella parte archeologica che, in seguito ai consensi favorevoli del pubblico, ha spinto la direttrice del museo Paola Mercurelli Salari, a concedere una proroga di un ulteriore mese. Curata da Lorenzo Fiorucci, la mostra che resterà aperta fino al 20 febbraio 2022, rappresenta un’imperdibile occasione per conoscere e apprezzare le opere del videoartista umbro, impegnato da anni in una rigorosa ricerca filologica dei più importanti capolavori pittorici dell’arte del passato, che partendo da una fedele ricostruzione degli ambienti giunge ad un’animazione inaspettata dei personaggi.
Il percorso espositivo sottolinea come la ricerca dell’artista si concentri sull’annullamento della temporalità tra le opere d’arte del passato e il presente come se i soggetti e le tematiche trattate nei capolavori dei grandi del passato acquistassero nuova visione in epoca contemporanea. L’opera video di Fabio Galeotti restituisce una nuova visione, rigenerativa di alcuni capolavori del passato instaurando una dialettica insolita, ma fortemente avvolgente con lo spazio archeologico dell’antico Palazzo di Federico da Montefeltro.
Attraverso il video l’artista ha dato nuova espressione a personaggi di capolavori pittorici del passato offrendo al pubblico la possibilità di interrogarsi su ciò che è reale e ciò che non lo è. Innanzi ad uno schermo, ad un video si è di fronte ad una riproduzione della realtà con cui ci si confronta provando a interrogarsi ancora su questa separazione tra verità e finzione. Eppure quei personaggi sono esistiti.
Così sullo schermo i visitatori possono non solo osservare i personaggi delle opere di Vermeer, Caravaggio, Hopper, ma incrociare il loro sguardo in movimento, ii loro destino, e a loro volta percepire la sensazione di essere scrutati proprio da quegli sguardi. Come scrive il curatore Lorenzo Fiorucci:
“Una magia teatrale, in cui la narrazione visiva di opere di Caravaggio, Vermeer e Hopper, trovano una nuova animazione con gesti rallentati in un tempo che sembra dilatarsi all’infinito, ma che in realtà concede spazio all’osservatore per scrutare ogni singola variazione, gustando fino in fondo anche la più piccola delle emozioni”.
Tutto questo entro un contesto dove gli stessi visitatori sono avvolti da un percorso dove immagini e suoni si uniscono fino a creare una sinestesia anche in dialogo con le tracce archeologiche di uno dei palazzi più importanti dell’Italia centrale.
Biografia dell’artista Fabio Galeotti
Fabio Galeotti (Città di Castello 1968) Collabora come light designer da 20 anni con la Rievocazione Storica della Sacra Spina di Montone e con l’accademia dei Riuniti di Umbertide.Dal 1999 cura gli allestimenti e il disegno Luci degli spettacoli del Gruppo di teatro “Il Castellaccio”. Nel 2000 diventa presidente dell’Associazione Culturale Duncan Ballet proponendo sue ideazioni e curando la regia degli spettacoli “Naviganti che non conoscono mare”, “C’è molto che può diventare materia”, “Disordine apparente – 5” di visione” oltre al disegno Luci. Collabora dal 2001 al 2003 con Iterdanza Festival curando l’allestimento illuminotecnico che ospita tutti gli anni all’Auditorium San Domenico di Foligno oltre 40 scuole di danza. Collabora con Percussionistica World Rhythm Festival curando l’illuminazione dei concerti nei teatri umbri. Dal 2002 al 2016 esegue disegni luci degli spettacoli al Palio di San Michele di Bastia Umbra. Nel febbraio 2008 allestisce una istallazione luminosa dal titolo “Un sole dentro” presso l’auditorium San Fedele di Montone (PG). Dal 2011 affianca all’attività di Ligh designer attività di videoarte ricostruendo minuziosamente opere della grande tradizione pittorica. Dal 2013 al 2017 è direttore tecnico della rassegna di danza Raccordi Contemporary Dance. Dal 2014 al 2018 è lighting designer stabile della compagnia di danza Innprogress Collective diretta dal coreografo Afshin Varjavandi.
Silvana LAZZARINO Roma 22 Gennaio
Fabio Galeotti:
Meditazioni visive
a cura di Lorenzo Fiorucci
Gubbio, Palazzo Ducale, fino al 20 febbraio 2022