Prosegue la mostra dedicata a Banksy al Chiostro del Bramante: proposto un raffronto con Raffaello (Roma, fino all’ 11aprile)

di Eleonora PERSICHETTI

C’è tempo fino all’11 aprile 2021 per visitare la mostra “Banksy A Visual Protest” al Chiostro del Bramante a Roma.

About Art ha dedicato già due importanti recensioni, con la critica d’arte Giorgia Terrinoni (cfr https://www.aboutartonline.com/bansky-oltre-i-luoghi-comuni-una-passione-che-non-si-puo-rappresentare-in-una-esposizione/) autrice di vari articoli dedicati all’artista comparsi sul nostro magazine, e con il prof. Giulio de Martino cfr https://www.aboutartonline.com/lanima-buona-della-street-art-banksy-al-chiostro-del-bramante/ )  all’evento che sta riscuotendo un notevole successo di pubblico, grazie alle oltre 100 le opere esposte, tra cui le più celebri del misterioso graffitaro inglese, da Love is in the Air o Girl with balloon, Napalm, Toxic Mary, i disegni per le copertine dei vinili e le stampe per Barely Legal, la mostra tenutasi a Los Angeles nel 2006.

Banksy è lo pseudonimo di un autore di graffiti, nato nel 1974. Si crede sia originario di Yate, vicino Bristol. Tra i maggiori esponenti della Street Art, le sue opere sono spesso a sfondo ironico e satirico e riguardano argomenti come la politica, la cultura e l’etica. I suoi graffiti, fatti con una tecnica di disegno a stencil distintiva e particolare, sono apparsi da Londra in molte città del mondo.

Banksy iniziò la sua carriera di artista alla fine degli anni Ottanta nella crew “Bristol’s DryBreadZ” (DBZ). Nel 1998 organizzò l’enorme raduno di graffitari Walls On Fire, insieme all’amico di Bristol e leggenda dei graffiti Inkie. Il lungo weekend di eventi richiamò artisti da tutto il Regno Unito e da tutta l’Europa, e quest’organizzazione dell’evento pose il suo nome nello star system dei graffiti europeo. Dal 2000 passò all’arte dello stencil dopo aver capito quanto poco tempo è necessario a completare un disegno intero con questa tecnica.

Gli stencil di Banksy sono caratterizzati da immagini singolari ed umoristiche, a volte accompagnate da slogan. Il messaggio di solito è contro la guerra, anticapitalistico, antistituzionale e a favore della pace. I soggetti sono animali come scimmie e ratti, ma anche poliziotti, soldati, bambini e anziani. Fa anche adesivi e sculture, come la famosa “cabina telefonica assassinata”.

La figura di Banksy è coperta, come ogni mito che si rispetti, da un velo di mistero. Non si conosce il suo vero nome; si dice per questioni legali, visto che alcune delle sue opere più geniali sono considerate dalla legge dei reati.

In occasione del Cinquecentenario dalla morte di Raffaello e della nuova mostra in calendario, il Dipartimento educativo del Chiostro del Bramante dedica uno speciale progetto educativo che promuove un dialogo tra l’opera ad affresco di Raffaello Sanzio e i lavori del celebre street artist britannico. Non certo un confronto tra i virtuosismi delle opere del maestro urbinate e la tecnica dello stencil usata dall’artista “sconosciuto”, ma un dialogo sulla potenza evocativa delle loro immagini. Un linguaggio innovativo che li ha resi protagonisti e rivoluzionari nel loro tempo, una grammatica del disegno che rende le immagini icone, in grado di veicolare messaggi, stati d’animo, emozioni.

Eleoniora PERSICHETTI  Roma 31 ottobre 2020