di Silvana LAZZARINO
L’atteso libro della poetessa, per i tipi delle edizioni Tabula (febbraio 2023), invita a ripensare se sia possibile ritrovare fiducia nella vita a partire da un nuovo sguardo su di sé e il mondo circostante
Le vibrazioni del pensiero in cui ritrovare ricordi, vissuti, ma in particolare le forti emozioni di un presente in cui si assiste allo scontro tra popoli entro uno scenario innanzi al quale si è spettatori impotenti tra angoscia e disperazione e quel sottile filo di speranza, attraversano le liriche di Anna Manna: “Questa mattina 24.02.2022”, edita da Tabula Fati e disponibile dallo scorso 16 febbraio 2023. L’immagine in copertina fa riferimento al dipinto dell’artista Antonio Fiore “Guerre stellari Ufagrà”, 2004 (acrilico su tela, cm.150×100).
Poetessa di richiamo internazionale, oltre che scrittrice e saggista di successo, Anna Manna ha scelto un titolo in cui il riferimento fosse direttamente a quella data del 24 febbraio del 2022 in cui la Russia ha invaso l’Ucraina e per l’Europa è stato l’inizio di una guerra le cui conseguenze continuano a ripercuotersi sull’intero continente.
Entrando nel vivo delle liriche il lettore vede scorrere davanti ai propri occhi ogni emozione di angoscia, incertezza, paura conseguenza di quella mattina maledetta di febbraio quando la Russia ha scelto di avanzare, indifferente alle richieste dell’Ucraina.
“Vivrai quello che abbiamo sentito sulla pelle tutti noi, attoniti e sgomenti mentre il mondo cambiava e trapanava ogni certezza. E nella tempesta cercherai appigli, salvagenti ed andrai indietro con il cuore e verranno fuori i ricordi, e le poesie dei ricordi. Si accavallano così sulle pagine del libro tutti i sentimenti e le sensazioni che hanno acceso i nostri giorni, i nostri anni prima del 2022”.
Così si legge nel comunicato stampa riferito all’uscita di questo libro, dove ogni poesia invita a soffermarsi e pensare al proprio esistere guardando dentro di sè e riconoscere quelle luci e quelle ombre che da sempre appartengono all’uomo. Sono luci e ombre, insite in aspetti emozionali e appartenenti a dinamiche esterne, che non sempre possono essere controllate, come il destino talora imperscrutabile nei suoi processi di cambiamento.
Nell’ordine di lettura dalla prima all’ultima poesia e viceversa, il messaggio di fondo resta simile, a cambiare è il senso del percorso poiché se si legge dall’inizio si è messi innanzi al sentimento di disperazione e incertezza causate da questa guerra per poi procedere verso la risalita, mentre partendo dalla fine via via quella certezza perde consistenza fino a sbattere contro quel mare oscuro che la guerra porta con sé.
“Il messaggio è simile nelle due letture, ma il percorso è diverso e svela pieghe, contorcimenti, sogni, incantesimi diversi”.
Ogni poesia definisce un tassello nell’ascolto di sé che l’autrice porta in essere con tutta la sua autenticità nel dolore, nella disillusione, nella fragilità e poi nella speranza.
Al centro è la perdita di equilibrio quell’equilibrio che l’autrice non riesce più a ritrovare proprio perché tutta la situazione drammatica di dolore e morte proviene dall’esterno e di fronte a questo lei si vede totalmente impotente, mentre mostra tutto il proprio coraggio e determinazione di fronte a situazioni difficili e complesse riferite al proprio universo di affetti e legami. Quello che è conosciuto lo si può affrontare, diversamente ciò che è sconosciuto e ignoto, spesso esterno, desta sempre smarrimento e senso di impotenza.
Se si sceglie di leggere le poesie dall’ultima fino alla prima seguendo il percorso inverso si parte dalla speranza fino a toccare il baratro, ma è proprio quando si tocca il fondo che diventa possibile la risalita: è nei momenti più atroci e incomprensibili che si trova la spinta per risollevarsi e rinascere. Di fuori c’è un mare conosciuto che fa tremare, che fa smarrire ogni certezza, ma resta quella speranza come luce in fondo a un tunnel cui aggrapparsi in questo piano di vita dove esiste il bene e il male, la nascita e la morte, espressioni del dualismo da armonizzare attraverso un processo di cambiamento e riscoperta del proprio autentico sè.
Tutto si muove e si evolve nella circolarità di un tempo senza tempo dove inizio e fine tendono a costruire un equilibrio: tra l’altro:
“la penultima poesia riportando lo stesso titolo della prima”, manifesta “ quasi un ricongiungersi con l’equilibrio”.
Un libro costruito dunque per essere letto dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio perché la vita inizia e finisce e poi finisce e inizia nuovamente permettendo alla parte più autentica di sé di riconoscersi e proseguire il proprio viaggio. E’ in questo cammino che l’uomo da sempre è immerso nel suo tempo e non tempo di rinascita e morte e viceversa.
Complimenti ad Anna Manna poetessa e scrittrice di successo che attraverso queste sue poesie non solo regala forti emozioni tra rabbia dolore smarrimento, ma lascia che ciascuno in sé possa “risvegliarsi” e guardare con altri occhi questa vita che aspetta solo di essere vissuta lasciando parlare il proprio cuore. Nelle poesie di questa raccolta in particolare come scrive Anna Maria Giancarli nel frontespizio rivolgendosi alla stessa autrice:
“Fioriscono versi di ‘fiori increduli’ che cercano di mitigare il male d’esistere in questa unica, splendida madre terra che reclama ed implora rispetto, pace e giustizia. I poeti, devono, come te, guardare oltre e anelare ad un mondo migliore per poi realizzarlo”.
Il libro di poesie di Anna Manna si può acquistare su Amazon.
Oltre a libri di poesia l’autrice ha pubblicato racconti, romanzi e una raccolta di interviste dal titolo “Noi donne fallibili e degne di miracoli” (1995). Tra i saggi citiamo “ll poeta della ferriera” (2004) realizzato insieme ad altri poeti e“L’illimite – Incontro con Corrado Calabrò” (2014) presentato a Roma presso la Biblioteca della Camera dei deputati. Inoltre attraverso le antologie “Poetesse per Pechino” (1995) e “Donne di luna e di scure – poesie nel web” scritto con Daniela Fabrizi (2007) ha dato risalto alla questione femminile. Tra i progetti culturali accanto a “Le rosse pergamene del Nuovo Umanesimo” fondato nel 2001 è il Premio” Fiore di roccia” fondato nel 1995 in Campidoglio e condotto per i dieci anni consecutivi, inizialmente dedicato alla donna. Tra i prestigiosi premiati: Maria Luisa Spaziani, Piero Angela, David Sassoli e Luciano De Crescenzo.
Vanno ricordati tra i numerosi premi a lei assegnati: accanto al Premio Calliope di Roma (1995), e al Premio Ziré d’Oro a L’ Aquila (l996), anche il Premio “Sinile Parvulos” assegnato a Città del Vaticano (2005), il Premio “Alghero Donna” (2011 e per la cultura il recente Premio ”Boncompagni Ludovisi” per il suo impegno culturale nella diffusione della poesia e ancora il Premio speciale alla Cultura conferitole nel 2022 dall’Associazione Euterpe APS di Jesi (AN) nell’ambito de X Premio Nazionale di Poesia ” L’arte in versi” .
Silvana LAZZARINO Roma 18 Febbraio 2023
Anna Manna
“Questa mattina 24.02.2022” Tabula fati, febbraio 2023
In copertina: Antonio Fiore “Guerre stellari Ufagrà”, 2004, (acrilico su tela, cm.150×100)