Raffaello1520-1483; presentato l’evento clou del 2020; si dimette il comitato scientifico degli Uffizi ma Eike Schmidt respinge le accuse

redazione

Raffaello 1520-1483

ROMA, SCUDERIE DEL QUIRINALE 5 MARZO – 2 GIUGNO 2020

Oltre 200 opere per celebrare Raffaello

A cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio, l’Italia rende omaggio al sommo artista del Rinascimento con una grande mostra alle Scuderie del Quirinale che aprirà al pubblico il 5 marzo. Raffaello morì a Roma ed è a Roma che deve la sua fama universale. È quindi particolarmente significativo che questo tributo nazionale abbia luogo nella città dove l’urbinate espresse a pieno il suo formidabile talento artistico, e dove la sua vita si spense improvvisamente a soli 37 anni di età. Alle Scuderie saranno riuniti per la prima volta più di cento capolavori autografi o comunque riconducibili a ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici. A questi saranno affiancate altrettante opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata) per un ammontare complessivo di 204 opere in mostra, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.

Come in ogni buona famiglia che si rispetti -parliamo ovviamente di quella particolarmente vivace degli storici dell’arte aut similia–  non sono mancate le polemiche, tant’è vero che non erano passate che poche ore dalla presentazione dell’evento alla stampa, che Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso, i componenti del Comitato scientifico degli Uffizi, con una lettera agli enti che li hanno nominati (ministero dei Beni culturali, Università e Comune di Firenze) hanno detto addio alle Gallerie in polemica, sottolineando di aver lavorato per mesi alla compilazione della lista delle 24 ‘opere inamovibili degli Uffizi‘, approvata dallo stesso Schmidt, e di aver negato già a dicembre l’autorizzazione al prestito del ‘Ritratto di Leone X’.

Una motivazione respinta dal direttore, secondo cui la lista degli inamovibili “disciplina l’esportazione dei beni artistici fuori dal territorio a nazionale. Roma non solo si trova all’interno dell’Italia, ma ne è la capitale“. Per Schmidt le dimissioni sono

“un attacco palesemente strumentale, visto che appena tre anni fa il dipinto, prima del restauro, fu mandato proprio alle Scuderie del Quirinale per una mostra. Allora nessuno (e nessun comitato) ebbe niente da ridire. Ma oggi, evidentemente qualcuno aveva voglia di visibilità a spese di Raffaello e dell’orgoglio italiano … Gli Uffizi e il loro grande lavoro scientifico vanno avanti: questo Comitato, insediato nel giugno scorso e caratterizzato da battaglie politicizzate ed ideologiche, non ci mancherà”.

Cosi’ all’AGI il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, ha commentato la polemica per le dimissioni in blocco del Comitato scientifico del museo. Una mossa arrivata in rottura con la decisione del direttore di concedere in prestito il “Ritratto di Leone X” di Raffaello per la mostra dedicata all’artista in programma a marzo alle Scuderie del Quirinale.

“Solo nello scorso anno – ha affermato Schmidt – il museo, con i suoi funzionari e i suoi studiosi, ha realizzato oltre 6.500 pagine di ricerche scientifiche per ben 29 volumi, e ha organizzato quattro convegni di studio. Anche adesso, insieme a tutti i nostri valenti funzionari ed esperti, stiamo portando avanti progetti scientifici di grande valore e continueremo a farlo, comitato scientifico o meno”.

La mostra verrà inaugurata il 3 marzo dal capo dello Stato Sergio Mattarella e dalle più alte cariche istituzionali insieme ai rappresentanti dei principali Paesi esteri che hanno dato il loro apporto per questo attesissimo appuntamento con prestiti straordinari; un evento così atteso che già nella prima settimana di febbraio ha registrato un record di prevendite. Oltre 60.000 i biglietti venduti con richieste provenienti da tutto il mondo. Una preziosa occasione di visibilità internazionale per il Paese, che richiama in Italia un gran numero di turisti, di specialisti e di appassionati.

L’esposizione, intitolata RAFFAELLO 1520-1483, visitabile fino al 2 giugno, è il progetto di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale, istituito dal Ministro Dario Franceschini e presieduto da Antonio Paolucci, in occasione delle celebrazioni mondiali per il quinto centenario della scomparsa dell’artista rinascimentale, avvenuta il 6 aprile del 1520 a Roma. Un evento unico che mira a restituire, nel quadro dell’attualità europea, il valore universale dell’arte di Raffaello, rimasta per quattro secoli base indiscussa del canone artistico occidentale.

L’autorevole comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino ha affiancato e approfondito il lavoro del team curatoriale, consentendo un confronto decisivo con l’attualità della ricerca e stimolando un dialogo fruttuoso tra gli studiosi più accreditati del settore come Nicholas Penny (già direttore National Gallery di Londra), Barbara Jatta (direttore Musei Vaticani), Dominique Cordellier (Musée du Louvre), Achim Gnann (Albertina, Vienna), Alessandro Nova (Kunsthistorisches Institut, Firenze), Alessandro Viscogliosi (Sapienza, Università di Roma), Mario Scalini (Direttore regionale Musei dell’Emilia Romagna), Guido Cornini (responsabile scientifico per l’arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani). La proficua collaborazione tra tutti questi esperti ha consentito la scelta condivisa di un importantissimo numero di opere di mano di Raffaello: oltre 120, tra dipinti, disegni, arazzi e lettere, per una raccolta di creazioni dell’artista urbinate mai viste in così gran numero tutte insieme.

Determinante, in termini di prestiti e di lavoro scientifico svolto, il contributo delle Gallerie degli Uffizi con 49 opere delle quali oltre 30 dello stesso Raffaello. Tra queste una menzione particolare merita il già citato Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, tra le opere più celebri custodite a Firenze ora visibile al grande pubblico dopo un delicato intervento di restauro voluto proprio in occasione del prestito romano, e certamente l’opera più rappresentativa del massimo prestigio delle sue committenze.

Le iniziative

Eventi speciali e laboratori permetteranno di cogliere appieno il fermento culturale e artistico della Roma dei primi decenni del XVI secolo. Come ormai è tradizione, le Scuderie del Quirinale accompagnano la mostra con un ricco programma di lezioni, incontri e conferenze a cura dei migliori e più brillanti conoscitori del settore. Undici appuntamenti per approfondire l’esperienza della mostra, andando ad indagare il periodo storico e la temperie culturale al tempo di Raffaello: la corte papale, le famiglie nobiliari, i mecenati e i letterati che vissero in una Roma ricca e brulicante d’attività, tesa a recuperare i fasti e la grandezza della sua storia. Gli incontri toccheranno aspetti meno noti e curiosi – come la moda, i banchetti e il lusso romano nel primo ‘500 – ma anche temi fondamentali della retrospettiva, osservati e analizzati nel dettaglio, come la multiformità del genio di Raffaello nella sua opera di studioso e conservatore del patrimonio archeologico di Roma antica, vero e proprio capostipite della tutela dei beni culturali.

Tutti i visitatori della mostra riceveranno inoltre come prezioso omaggio, il libretto con il saggio Modernità di Raffaello. Dalla Lettera a Leone X alla Costituzione italiana, firmato dallo storico e intellettuale Salvatore Settis.

Per tutta la durata della mostra alle Scuderie del Quirinale, chi acquisterà i biglietti per visitare Uffizi e Palazzo Pitti (valgono anche Passepartout 3 days e Passepartout annuali), avrà diritto al 33% di sconto sul costo dell’ingresso.

Tutte le informazioni su laboratori per scuole e famiglie, visite guidate e incontri con il pubblico sono disponibili sul sito www.scuderiequirinale.it

Roma 1 marzo 2020