di Monica La Torre
Un progetto di digitalizzazione promosso da Rotary e Soprintendenza, Camera di Commercio ed Università fa rivivere la biblioteca della Stazione delle essenze: uno dei primi laboratori italiani per il controllo qualità
Reggio Calabria. Siamo ai primi del Novecento: e precisamente, il 20 giugno 1918.
In questa data un decreto legislativo luogotenenziale istituisce nella città dello stretto uno dei primi laboratori italiani preposti al controllo qualità: la Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze e dei derivati dagli Agrumi, che oggi si trova in Tommasini, affacciata sulla Via Marina e lo Stretto.
Più di cento anni dopo, Il 26 settembre 2020, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sotto l’insegna “Learning for Life”, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria ne ha proposto l’apertura straordinaria al pubblico, ed in particolare della sua ricchissima Biblioteca.
Laboratorio simbolo
Di cosa si tratta? La Stazione, laboratorio e biblioteca di raro fascino, con reperti della civiltà materiale in grado di narrare attraverso la conoscenza della lavorazione delle essenze la storia stessa della regione dello stretto, è tra i simboli più potenti della Reggio degli anni d’oro: quel primo Novecento che la vide protagonista, economicamente e storia socialmente, quale città capace di incarnare i sogni di gloria e le ambizioni della Reggio Bella e Gentile dei primi anni del secolo, capace di risorgere in fretta dal terremoto e guidata da una borghesia a volte persino illuminata.
La grande industria profumiera
L’industria profumiera da sempre aveva qui una delle sue tappe obbligate. Il bergamotto, o meglio il suo olio essenziale, è il fissante naturale per eccellenza, insieme all’ambra grigia, estratta da una ghiandola dei cetacei. Agli inizi del XX secolo, tutte le case produttrici mandavano in Calabria messi, rappresentanti, esperti, spedizionieri e grandi nasi. Nella Stazione venivano analizzate e classificate le essenze degli agrumi coltivati tra Calabria e Sicilia, destinati tanto all’industria internazionale, quanto all’alimentazione. Vi si incrociava la domanda e l’offerta. E lo si sarebbe fatto fino alla sostanziale sospensione delle attività della Stazione, negli anni Sessanta.
Un nuovo fermento
Oggi, un nuovo fermento coinvolge la Stazione e le sue peculiarità, attualmente sotto l’egida della Camera di Commercio in forma di “Azienda Speciale”. Obiettivo, una grande azione di digitalizzazione, per far rivivere le atmosfere da Belle Époque del centro, tra biblioteche e cataloghi, registri e archivi, macchinari ed alambicchi, strumentazioni un tempo all’avanguardia ed oggi di straordinaria suggestione e porla al centro di importanti progetti di rinascita culturale.
Il progetto Rotary
La Stazione, dopo aver rischiato la soppressione ed il trasferimento a Parma dai quali si è salvata grazie all’azione dell’attuale presidente della Camera di Commercio Antonino Tramontana, è oggi oggetto di un progetto di recupero che impegna Soprintendenza, Rotary, Università e Camera di Commercio grazie ad un protocollo d’Intesa, e che è destinato a mettere in sicurezza l’Archivio storico: «Profumi dello Stretto tra scienza e letteratura. La rinascita della Biblioteca della stazione sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati degli agrumi della città metropolitana di Reggio Calabria».
Uno sguardo al futuro
Obiettivo, catalogazione e valorizzazione del patrimonio bibliografico e archivistico della Stazione, scansioni utili alla diffusione on line, integrazione delle attrezzature della Biblioteca per una fruizione estesa del patrimonio, con particolare attenzione agli utenti con deficit sensoriali. Deus ex machina dell’operazione, la presidente 2019-2020 del Rotary Club Reggio Calabria, l’architetto Dina Porpiglia.
«La grande tradizione»
«Reggio Calabria ha una grande tradizione imprenditoriale e culturale, ed una storia unica nel panorama calabrese. Per questo abbiamo inteso valorizzare uno dei simboli della nostra città, frutto dell’investimento di grandi famiglie e dell’ingegno di grandi personaggi. Su tutti, Francesco La Face, direttore della Stazione per 40 anni e tra i fondatori del Rotary Club Reggio Calabria, nel 1948 – premette la Porpiglia -. Stiamo lavorando per restituire alla città la biblioteca della Stazione, e lo facciamo sul solco ed estendendo la portata di un progetto avviato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, garante del rigore scientifico e metodologico del progetto stesso grazie alla presenza costante della facente funzione di soprintendente Ada Arillotta ».
Il centenario
«L’obiettivo? La completa digitalizzazione del patrimonio della biblioteca, costituito dai libri, appunto, ma soprattutto da riviste “storiche” di grande interesse, con il conseguente potenziamento della sua fruibilità. Il corpus ed il suo contenitore potrebbero costituire uno spazio culturale strategico anche a livello internazionale, da porre al servizio della città metropolitana». L’iniziativa, lanciata nel 2019, anno del centenario della biblioteca, prosegue concretamente per digitalizzare tutti i volumi che dagli inizi del Novecento sono stati raccolti nella struttura di via Tommasini: testi specialistici, sulle caratteristiche e gli usi di olii essenziali, agrumi, problematiche alimentari, chimica delle materie prime, tecnologie della trasformazione e tecniche di analisi chimica. Il patrimonio librario conta circa 1.500 volumi (1.470) e oltre 3.500 riviste di settore edite in diversi paesi, in parte raccolte in annali e in parte sfuse. Esiste, ad oggi, solo un catalogo cartaceo ed è possibile che il riordino possa variare significativamente questi numeri.
Il Bollettino storico
Di assoluta importanza il “Bollettino” della Stazione, edito internamente e pubblicato dagli inizi del Novecento fino al 2006 senza soluzione di continuità. Uno strumento che nei decenni ha assunto un’alta valenza di rivista scientifica grazie anche agli abstract di lingua inglese e ai contributi internazionali di assoluto valore.
L’Università Mediterranea
Anche le scuole e le Università sono state coinvolte nel processo, sia con progetti di alternanza scuola/lavoro, sia grazie alla collaborazione con i Dipartimenti PAU ed Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Referenti per le operazioni di digitalizzazione ed il programma di tutoring tecnico/scientifico i docenti Franco Prampolini e Carmelo Musarella.
Il progetto
Nel dettaglio, l’intervento prevede:
- Completamento della catalogazione del patrimonio librario, inclusa l’indicizzazione delle riviste più importanti, direttamente nel Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) per consentirne l’immediata e generalizzata fruizione;
- Digitalizzazione della parte più significativa dello stesso tramite scansione con strumentazione innovativa adeguata a fornire prodotti di qualità in formati compatibili con gli standard SBN e utili alla diffusione via WEB;
- Integrazione delle attrezzature della Biblioteca finalizzate ad una fruizione estesa del patrimonio, anche nella direzione di un possibile accesso da parte di persone con deficit sensoriali;
- Valorizzazione delle risorse umane locali, con particolare riferimento a giovani laureandi o neolaureati. Questi in particolare saranno selezionati attraverso una manifestazione pubblica di interesse e coinvolti in un percorso di formazione teso da un lato ad accrescerne la consapevolezza civica, dall’altro le competenze professionali. È previsto difatti che sia il personale della Stazione impegnato nella catalogazione sia i referenti scientifici dei partner siano affiancati da giovani, coordinati da tutor tecnici.
- Convenzioni con istituti superiori della città per progetti di alternanza scuola/lavoro.
- Contributo alla valorizzazione della Stazione attraverso specifiche pubblicazioni, convegni e attività di divulgazione e disseminazione dei risultati del progetto.
Monica LA TORRE 4 ottobre 2020