di Daniela CARDONE
Villa Pennisi in Musica è quel luogo dove ti accorgi che mancava qualcosa all’abitudine confusa con la perfezione. Ma soprattutto è il posto che vorresti far conoscere a chi ami e chi ama,
così dalle parole dette dal compianto Ezio Bosso che dal 2015 aveva partecipato a tutte le edizioni del Festival ‘Villa Pennisi in Musica’.
Villa Pennisi è uno dei luoghi più suggestivi di Acireale, cittadina barocca sicicilina i cui giardini da undici anni, ospitano uno dei più affascinanti progetti artistici europei che non si esaurisce in una rassegna musicale. Dai primi di agosto, ogni anno, il progetto prende vita con una Summer school unica nel suo genere, dove 140 allievi provenienti da tutto il mondo realizzano da zero un vero e proprio evento di musica classica.
Il progetto del nuovo padiglione ReS, Resonant String Shell, ideato, progettatto e realizzato dagli architetti co-autori del Festival, consente ai musicisti di esibirsi con una resa acustica eccezionale anche all’aperto. L’esigenza di restituire alle esecuzioni in giardino una percezione acustica che non mortificasse il suono, disperso e assorbito dagli ambienti esterni, ha fatto pensare dopo le prime edizioni, ad una struttura architettonica che accogliesse i musicisti, completamente realizzata in legno.
Uno studio preliminare delle camere acustiche diede luogo un po’ di anni fa, alla costruzione di un’opera unica nel suo genere che consente oggi un’amplificazione passiva del suono strumentale all’aperto. L’idea originale della costruzione lignea, rappresentata sotto forma di conchiglia, riproduceva grazie ai primi studi e ai primi workshop, una struttura eccezionale, che in scala reale rappresentava la tromba di un grammofono che diffondesse il suono dalla postazione dei musicisti verso la platea.
La summer school è oggi una combinazione perfetta di musica e architettura.
Al MusicLab si associa contestualmente un Arch Lab è il laboratorio di architettura en plein air che per ogni edizione progetta e realizza una nuova Resonant String Shell. La conchiglia è un manufatto architettonico autocostruito e realizzato interamente in legno, il cui unico scopo è dare il più alto contributo alla musica. ReS, giunta alla versione 8.0, frutto della progettazione architettonica e acustica migliorata di anno in anno da noti professionisti internazionali. I workshop di ‘autocostruzione’ e le lezioni di acustica consentono agli allievi di conoscere strumenti e nuove tecniche di realizzazione e di mettere in pratica il know how appena acquisito. Forse la migliore forma artistica del learning-by-doing.
La Resonant String Shell è destinata a vivere per soli 13 giorni. La complessa macchina scenica è realizzata con materiali economici e tecniche elementari, è reversibile e per sua natura eco-sostenibile. Come il diffusore di un vecchio grammofono ReS proietta e orienta la musica acustica, verso la platea garantendo ottime performance di ascolto anche all’aperto. 800 listelli di legno, 4000 dadi e bulloni, 7000 viti e 40 metri di strip led, per il montaggio della ‘conchiglia’ acustica. La struttura architettonica si ‘accorda’, esattamente come uno strumento musicale, la Resonant String Shell necessita infatti, di minuziose regolazioni all’orientamento dei pannelli capaci di dar risalto e purezza alle frequenze dell’ensamble con le quali risuona.
Il progetto ideato da David Romano, Ideatore e Direttore Artistico di Villa Pennisi in Musica e Violinista all’Accademia Nazionale Santa Cecilia, è realizzato con il gruppo di architetti, docenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, tra cui Sergio Pone, Serafino di Rosario, Bianca Parenti, Daniele Lancia che da anni lavorano sulla progettazione che unisce musica, architettura, design e sostenibilità.
Una combinazione mai tentata prima – ha scritto David Romano – per fondere insieme musica e architettura, logos e pathos, tecnologia e fai da te, insegnamento e concerti.
La Resonant String Shell è stata premiata dall’IOA (Institute of Acoustic of United Kingdom) con il Peter Lord Award 2015 assegnato per l’eccezionale e innovativa progettazione acustica. Tutti i materiali utilizzati per la costruzione sono a basso contenuto di energia grigia e a basso costo, con un ciclo di montaggio e smontaggio che si ripete ogni anno mediante riuso degli stessi materiali. Così la struttura armonica, costruita nella sua prima versione durante l’edizione 2012 su progetto di Gridshell.it e Buro Happold Engineering-International, è divenuta oggetto di una ricerca promossa dall’Associazione MAR e condotta dagli autori di VPM con la stretta collaborazione dell’Università Federico II Napoli.
L’idea per Villa Pennisi in Musica disse David Tremlett, il genio del Wall Drawing, quando a Villa Pennisi nel 2016 trasformò l’intera camera acustica in un’installazione d’arte contemporanea, trae spunto dalle mie prime passioni, John Cage, Dada e da alcuni Movimenti di Arte Moderna ed è, al tempo stesso, la mia risposta al genio di Bosso. La cupola acustica è un’opera di design, di forma e ritmo, di incastri di struttura architettonica, di tasti della tastiera del pianoforte, sparsi orizzontalmente e verticalmente, giustapposti su soffitto e pareti.
Il suono è partito dalla Resonant String Shell dal primo agosto, tra i disegni preziosi del giardino disegnato nel XIX secolo da Mariano Falcini su un impianto classico che contiene siepi di bosso e grandi aiuole con piante di origine tropicale e essenze mediterranee, tra le palme centenarie e le più familiari bordure di ibisco, lantana e rose.
Daniela CARDONE Napoli 22 agosto 2021