Retrospectrum. Bob Dylan e il grande sogno americano in mostra al Maxxi di Roma.

di Elena GRADINI

E’ in corso fino al 30 aprile 2023 al Museo Maxxi di Roma la grande mostra Retrospectrum dedicata al cantautore americano Bob Dylan e curata da Shai Baitel.

La mostra vuol essere una summa della carriera pluridecennale di un’icona mondiale che dal Minnesota ha conquistato il mondo,  appassionando  il pubblico grazie alla sua fervida e molteplice creatività, che spazia dalla musica folk alla poesia, passando per la pittura.

L’itinerario espositivo è suddiviso in diversi nuclei tematici che raccolgono ed espongono i lavori dell’artista a partire dalle prime opere su carta degli anni sessanta sino ad arrivare ai nostri giorni, in una complessa contaminazione tra suoni, parole, città, e poi loro, gli sconfinati paesaggi americani della Monument Valley, della leggendaria Route 61, che tagliano il deserto verso sconfinati orizzonti indefiniti.

Autostrade che corrono lente e veloci insieme verso il sole, verso una meta incerta di cui poco importa, poiché, in accordo con tutta quella tradizione letteraria americana di cui si è fatta portavoce la Beat Generation, l’importante è andare, seguire la strada – a voler ricordare l’altro grande protagonista Kerouac.

Distintosi anche come scrittore, poeta, pittore, scultore e conduttore radiofonico, Dylan si è imposto come una delle più importanti figure a livello internazionale in campo musicale, in quello della cultura di massa e in quello della letteratura. Nei dipinti esposti traspare la sua attitudine per la ricerca del vero nelle cose del mondo quotidiano, dell’essenza poetica racchiusa in un motel dismesso, una stazione di benzina, o il coffee shop che sembra essersi cristallizzato nel tempo in un vuoto spaziotemporale assoluto.

Memore della lezione di un altro grande della pittura americana, come già fece Hopper anche Dylan lascia parlare le sue opere attraverso pennellate dense, aperture spaziali indefinite dove i protagonisti sono a vario titolo la natura, le città americane e gli uomini che le abitano. C’è la tradizione del jazz di New Orleans, ci sono i caffè notturni con gli avventori. Nei vari nuclei di cui si compone la mostra si respira una visione profondamente americana dove il paesaggio si mescola e si confonde con le vite dei suoi abitanti.

Bob-Dylan, Abandoned Motel Eureka, 2015-2016, Acrilico su tela

Nella sezione The Beaten Path Dylan accompagna lo spettatore in un viaggio folk dove le melodie dei suoi testi si confondono con le dissolvenze lente del paesaggio americano, dei suoi tramonti infuocati, sciolti in un tempo diluito nel sogno. In ogni opera, in ogni pennellata vive e vibra un battito proprio, che va dal caos delle metropoli, dei suoi grattacieli, alle solitudini di autostrade rotte dal passaggio di una cisterna.

E’ la poetica della vita che si esibisce e manifesta nelle sue piccole sfumature quotidiane, nei brandelli di esistenza umana che Dylan ha saputo cogliere nel dettaglio con pennellate veloci ed effimere per restituire al visitatore una visione quanto mai diversificata del grande sogno a stelle e strisce.

Elena GRADINI   Roma 16 Aprile 2023