Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Una precisazione di Andrea Donati sull’articolo di Massimo Pulini

Andrea Donati

Caro Direttore

Il professor Massimo Pulini nell’attribuire a Moretto il ritratto Koelliker (cfr https://www.aboutartonline.com/2018/05/13/aggiustamenti-su…i-massimo-pulini/‎) dimentica che Sgarbi non è l’unico ad essersene interessato e c’è stata una correzione dell’attribuzione a favore di Savoldo tutt’altro che trascurabile, da me pienamente condivisa. Ti mando per completezza di informazione la parte finale del paragrafo del mio libro su “Tiziano. Indagini sulla pittura” del 2016.

Chi è dunque il personaggio che incarna Nicodemo nella Deposizione di Tiziano al Louvre? Per parte mia escludo che sia l’autoritratto di Tiziano. Manca qualsiasi riscontro fisionomico per confermare questa vecchia supposizione. Esiste però un dipinto in collezione privata (olio su tela, cm 65 x 53,5), (fig. 14) attribuito da Sgarbi a Tiziano e identificato con il ritratto di Pietro Aretino, che corrisponde perfettamente al Nicodemo raffigurato da Tiziano nel quadro del Louvre. Il ritratto a mezzo busto è opera di Gerolamo Savoldo (attivo 1506-1548), come ha giustamente argomentato Rearick, e raffigura un uomo dai tratti pensierosi e malinconici, come se fosse un poeta petrarchista.1 Siccome Pietro Aretino approdò a Venezia nel 1527, l’identificazione di Nicodemo con lui, così come proposto da un’antica incisione, avrebbe senso solo se si accettasse quell’anno come termine post quem per la datazione del ritratto di Savoldo e della Deposizione di Tiziano, ciò che contrasta totalmente con lo stile di entrambi i dipinti. Il fatto che il personaggio sia stato raffigurato da due dei massimi pittori veneziani del tempo, indica che amava la pittura post-giorgionesca. Se quel personaggio fosse, com’è lecito supporre, il committente della Deposizione del Louvre, dimostra di essere in totale sintonia con le idee più audaci e innovative di Tiziano. Si tratterebbe dunque di un uomo chiave a Venezia, capace di assecondare le ambizioni del pittore. Ma per scoprire la sua identità occorrono ulteriori indagini”
1 Sgarbi, 2001, I, pp. 171-172; ripreso in The Italians, 2012; e in Da Tiziano a Caravaggio a Tiepolo, 2003. Vedi la recensione di Rearick, 2003, pp. 34-38.

Andrea DONATI  maggio 2018