redazione
La chiesa nel Cinquecento venne inglobata nel complesso vasariano, e per la festa di San Francesco rientra nel percorso ordinario di visita. Si potrà “camminare” sugli scavi sopra un pavimento di cristallo, e ammirare un affresco del ‘300 che raffigura il Santo umbro.
L’antica chiesa medievale nel ‘500 fu incorporata nel complesso – oggi occupato dal Museo – realizzato da Giorgio Vasari: dopo quasi due decenni una navata della chiesa è ora di nuovo accessibile e inserita nel percorso ordinario di visita al pian terreno del Museo; su una colonna è possibile ammirare da vicino un interessantissimo affresco, opera di un ignoto pittore fiorentino dei primi del Trecento, raffigurante il santo assisiate.
L’omaggio degli Uffizi a San Francesco è infatti anche virtuale: sul sito web delle Gallerie è infatti da oggi visitabile “Francesco Fratello Universale – vita e culto del poverello d’Assisi”, una mostra online (“ipervisione”) coordinata da Monica Alderotti e dedicata ai momenti cruciali della vita del santo, con un’introduzione del Guardiano del Santuario della Verna, Padre Francesco Brasa OFM.
L’ipervisione consta di 20 immagini ad alta definizione di opere dalla collezione delle Gallerie, con spiegazioni e commenti, tra le quali anche capolavori di Andrea del Sarto, Jacopo Ligozzi, Federico Barocci, El Greco, Ludovico Cigoli, Cristofano Allori
http://(https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/san-francesco).
Gli spazi restaurati risalgono all’XI secolo dopo Cristo: fu in questo tempo, dunque ancora prima del Palazzo della Signoria, che venne realizzata la chiesa romanica di San Pier Scheraggio, vero e proprio punto di riferimento religioso e civile della Firenze medievale. È certo che lo stesso Dante Alighieri abbia frequentato questo luogo in qualità di consigliere dell’assemblea cittadina che qui si riuniva; ed è anche storicamente documentato che, in tale ruolo, vi abbia parlato pubblicamente nell’anno 1300. Poco meno di tre secoli dopo l’intera chiesa fu inglobata nel complesso degli Uffizi.
Un nuovo allestimento e il potenziamento dell’illuminazione (un doppio intervento curato dall’architetto Antonio Godoli), recupera e attualizza l’agibilità di questi spazi, già soggetti a restauro negli anni Trenta del ‘900. Le antiche vestigia di una delle tre navate dell’edificio sono rese visibili al di sotto della pavimentazione di cristallo trasparente, sulla quale i visitatori del museo potranno camminare per ammirare da vicino i resti dell’architettura medievale di San Pier Scheraggio (insieme a quelli di una cripta e di un chiostro realizzati successivamente, nel ‘400). Gli scavi che hanno riportato alla luce queste strutture, insieme ai resti di alcune sepolture rinvenute nel livello inferiore alla cripta, risalgono ai primi anni Duemila; fino ad ora quest’area – e la colonna con l’affresco trecentesco di San Francesco – erano visibili solo da una passerella e non erano inseriti nel percorso di visita, ma accessibili solo in occasioni speciali.
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha affermato
“L’apertura al pubblico di San Pier Scheraggio in questi giorni è un evento denso di significati, se si pensa al ruolo di spazio civico che la chiesa ebbe in epoca medievale. Ed è importante che dopo quasi due decenni torni visibile a tutti l’affresco con San Francesco, un’antichissima immagine del santo nazionale, all’interno di un’istituzione statale come gli Uffizi. Per celebrare la festa del santo assisiate, gli dedichiamo anche una bella mostra virtuale, visitabile online in tutto il mondo: è un’occasione per ripensare al valore universale del suo messaggio di amore per il creato, attraverso le magnifiche opere delle nostre collezioni“.
La storia di San Pier Scheraggio
Eretta nel XI secolo sulle vestigia di una chiesa preesistente, San Pietro in Scheraggio (il nome deriva da un fosso poi interrato utile allo “schiaraggio” delle acque reflue) era originariamente un ampio edificio a tre navate, con cripta, campanile e zona cimiteriale. Preesistente alla costruzione del Palazzo della Signoria, nel medioevo svolse un ruolo importante nella vita civica fiorentina, ospitando le riunioni degli organi del governo cittadino e il giuramento solenne dei Priori delle Arti. In questo luogo anche Dante Alighieri assunse l’incarico di Priore, come membro dell’Arte dei Medici e Speziali, per il periodo dal 15 giugno al 25 agosto 1300. Nel XV secolo, per ampliare lo spazio intorno al Palazzo della Signoria, fu distrutta la navata settentrionale della chiesa, rendendo necessari nuovi lavori, come l’innalzamento del pavimento. Con l’edificazione degli Uffizi, nel XVI secolo, la chiesa fu assai ridimensionata, ma continuò ad essere officiata fino alla sconsacrazione avvenuta nel 1782 per volontà di Pietro Leopoldo di Lorena.
Le colonne di questa sala, risalenti alla chiesa romanica (XI secolo), dividevano la navatella meridionale dalla navata centrale. Nel XIV secolo furono ornate con affreschi votivi raffiguranti santi entro tabernacoli, di cui rimangono in vista alcuni frammenti. È ben visibile Francesco d’Assisi, vestito con il saio marrone cinto in vita da un cordone e con le mani segnate dalle stigmate, caratteristica distintiva del santo; a sinistra di Francesco, in basso, rimane la figura frammentaria della committente in preghiera. Nel XVI secolo, con la costruzione degli Uffizi, la chiesa di San Pier Scheraggio venne ridotta alla sola navata centrale e le colonne furono inglobate in una parete in muratura.
Ufficio stampa Gallerie degli Uffizi
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