di Giusy EMILIANO
Materia e Onda
Fino al 23 Febbraio la galleria Borghini Arte Contemporanea di Roma, sollecita un dialogo tra Arte e Scienza attraverso una bi-personale degli artisti Marco Angelini e Diana Lazzaro.
La mostra intitolata Brane Light “riflette” su come l’emozione possa incontrare la ragione per cambiare il punto di vista sul mondo attraverso l’arte contemporanea.
Le opere dei due artisti si confontano in dialogo all’interno di una galleria che mette in luce e in ombra i vari lavori per enfatizzarne la visione. Il risultato è un galleggiamento subsonico tra sonorità di video-arte di Diana Lazzaro accordate nel buio e le opere pittoriche materiche illuminate di Marco Angelini.
La scienza influenza da ormai diversi anni la creazione artistica di Marco Angelini
e come l’azione di un ricercatore scientifico, egli indaga, esplora, contamina. La forza creativa dell’Uomo è, del resto, la prima energia a disposizione. L’artista, come lo scienziato, indugia con i suoi gesti nel tentativo di rispondere all’esigenza di evoluzione e mutamento. Marco Angelini costruisce nuovi paradigmi ispirandosi alla scienza e prestando a essa nuovi punti di vista.
Le opere d’arte mostrate nella Galleria Borghini sono lavori visti durante la Biennale di Venezia del 2011 e altri, più recentemente, presso il Museo Carlo Bilotti.
Marco Angelini offre al suo pubblico molti oggetti che imprigionano
e trasmettono una realtà intima, trascendendo dal loro utilizzo primario e quotidiano. Il suo percorso non prescinde dalla sua essenza primaria. L’energia e la luce che emergono nelle sue opere rilevano un rimodellamento dell’uomo attraverso una nuova lettura degli oggetti legati alla scienza. Suggestioni che riportano in superficie gesti, suoni, emozioni. Gli oggetti cristallizzati sulla tela contribuiscono a tracciare un sottile equilibrio tra avanguardia e tradizione. All’origine del tocco intimo e lirico che pervade il lavoro dell’artista, intuiamo un’aderenza alla realtà filtrata da una ricerca analitica e sintetica, osservatorio di varie sperimentazioni. Il suggerimento esposto da Marco Angelini ci porta verso una possibilità del reale, visionario. Infatti, come le particelle della materia mutano se sollecitate da forze esterne, allo stesso modo l’artista trasforma gli oggetti in qualcosa d’inaspettato.
Le opere di Marco Angelini rivelano la nostra fragilità nei confronti del mistero dell’universo e rimandano alla tecnologia che avvolge le nostre vite e ci proietta in un futuro non ancora immaginabile. Le opere pittoriche materiche mantengono e rivelano oggetti di uso quotidiano che si decompongono sulla tela per dare un nuovo significato alla realtà attraverso un passato che è ancora presente.
Diana Lazzaro sperimenta attraverso le onde elettromagnetiche,
proponendo una chiave poetica e immaginifica per declinare in modo insolito i pensieri che abitano la nostra vita, nel tentativo di superare il contrasto perenne tra scienza e poetica umanità.
Si tratta di un percorso complesso, anche dal punto di vista strettamente teorico, che è stato declinato con l’utilizzo di frame e acceleratori dell’immagine. Lo spirito libero e sperimentalista di Diana Lazzaro è guidato dalla ricerca sul cervello come onda emozionale. Il corpo, svuotato della sua linea evidente agli occhi, diventa protagonista astratto trasformato da un segno acustico stilistico.
Diana Lazzaro e Marco Angelini immergono se stessi e il pubblico in un mondo non scontato ponendo la questione sulla rappresentazione oggettiva della realtà.
Giusy EMILIANO Roma febbraio 2019